11.4 C
Rome
giovedì 5 Dicembre 2024
Home Fisco ed Agricoltura Commercio Prodotti Agroalimentari

Commercio Prodotti Agroalimentari

Dal 24/10/2012 è entrata in vigore la normativa specifica, prevista dall’art. 62 della legge 27/2012, per il commercio dei prodotti agricoli e alimentari che coinvolge l’intera filiera commerciale esclusa la cessione al consumatore finale. Per le cessioni di tali prodotti è “obbligatorio” redigere un contratto scritto che deve riportare, a pena di nullità, la quantità, le caratteristiche del prodotto, il prezzo, le modalità di consegna e pagamento.

SCIA sanitaria: cos’è, come funziona e quando è necessaria

Valeria Ceccarelli - Data di Pubblicazione: 20/09/2024 - 5159 visualizzazioni.
SCIA sanitaria: cos’è, come funziona e quando è necessaria

La SCIA sanitaria (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) è una procedura amministrativa indispensabile per avviare o modificare attività che operano nel settore sanitario e alimentare. Questa dichiarazione permette di certificare l’adeguatezza dell’attività ai requisiti normativi e igienico-sanitari imposti dalla legge. Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta, come funziona e quando è necessaria.

 

Cos’è la SCIA Sanitaria

La SCIA sanitaria è una segnalazione che deve essere presentata dalle imprese che svolgono attività che possono avere un impatto sulla salute pubblica, come le attività legate alla produzione, manipolazione, distribuzione e somministrazione di alimenti o servizi sanitari. Questo strumento sostituisce autorizzazioni preventive, semplificando e velocizzando l’iter burocratico.

La SCIA permette alle imprese di avviare o modificare un’attività dopo la sua presentazione, senza dover attendere l’approvazione formale degli enti preposti. Tuttavia, le autorità competenti (ASL, SUAP) possono effettuare controlli successivi per verificare la conformità dell’attività.

 

Come Funziona la SCIA Sanitaria

Per avviare un’attività sanitaria o alimentare, è necessario presentare la SCIA attraverso lo Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP) del comune in cui si intende operare. Di seguito sono i principali passaggi:

  1. Preparazione della documentazione: Prima di presentare la SCIA, l’impresa deve preparare tutta la documentazione richiesta, che include certificazioni relative agli impianti, piani di sicurezza alimentare, layout dei locali, e altre specifiche relative all’attività.
  2. Presentazione della SCIA: Una volta raccolta la documentazione, la SCIA viene inoltrata tramite il SUAP. L’invio può avvenire online, facilitando ulteriormente il processo.
  3. Avvio immediato dell’attività: Subito dopo la presentazione della SCIA, l’attività può essere avviata, poiché si tratta di una segnalazione autocertificata. Tuttavia, l’impresa è soggetta a verifiche da parte delle autorità.
  4. Controlli e verifiche: Le autorità competenti (ASL o altri enti sanitari) possono condurre controlli entro 60 giorni dalla presentazione della SCIA per accertarsi che l’attività rispetti le normative igienico-sanitarie. In caso di irregolarità, l’impresa deve correggere eventuali carenze, pena la sospensione o la chiusura dell’attività.

 

Quando è Necessaria la SCIA Sanitaria

La SCIA sanitaria è richiesta per tutte le attività che coinvolgono prodotti alimentari o sanitari. Ecco alcuni esempi di attività che necessitano della SCIA:

  • Ristoranti, bar e pasticcerie: Tutte le attività di ristorazione, inclusi pub e locali, devono presentare la SCIA prima di iniziare a operare, poiché trattano alimenti destinati al consumo umano.
  • Supermercati e negozi alimentari: Anche chi gestisce negozi di alimentari o supermercati deve ottenere la SCIA sanitaria, poiché manipola e vende prodotti alimentari.
  • Laboratori artigianali di produzione alimentare: Panifici, pastifici, macellerie, e altre attività che producono alimenti devono avere una SCIA valida.
  • Studi medici e ambulatori: La SCIA è necessaria anche per avviare studi medici privati, ambulatori o altre strutture che forniscono servizi sanitari.
  • Palestre, centri wellness, estetica: Alcune attività legate al benessere e alla cura del corpo, come centri estetici o wellness, richiedono la SCIA sanitaria per operare, specialmente se offrono servizi che coinvolgono pratiche sanitarie o trattamenti estetici invasivi.

 

Sanzioni e Conseguenze

Non presentare la SCIA sanitaria o non rispettare le normative vigenti può comportare pesanti sanzioni amministrative e la sospensione o chiusura dell’attività. Le autorità competenti, durante i controlli, possono disporre la cessazione immediata delle attività non in regola, oltre a comminare multe che variano in base alla gravità delle violazioni.

 

Conclusione

La SCIA sanitaria rappresenta un’importante semplificazione amministrativa per le imprese che operano in settori sensibili come quello alimentare e sanitario. Pur trattandosi di una procedura snella, è fondamentale garantire la conformità della propria attività alle normative igienico-sanitarie per evitare sanzioni e problemi futuri. Chiunque voglia avviare un’attività che rientra in queste categorie dovrebbe quindi informarsi accuratamente e, se necessario, rivolgersi a un consulente o a un commercialista esperto in materia.

Nuovo decreto del Ministero dell'Agricoltura: contributi per la valorizzazione dei prodotti DOP e IGP

Il 26 luglio 2024, il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha emanato un nuovo decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 209 del 6 settembre 2024, che introduce nuove misure per sostenere la qualità dei prodotti agricoli e alimentari italiani a Denominazione di Origine Protetta (DOP) e Indicazione Geografica Protetta (IGP).

Nuovo decreto del Ministero dell'Agricoltura: contributi per la valorizzazione dei prodotti DOP e IGP

Il 26 luglio 2024, il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha emanato un nuovo decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 209 del 6 settembre 2024, che introduce nuove misure per sostenere la qualità dei prodotti agricoli e alimentari italiani a Denominazione di Origine Protetta (DOP) e Indicazione Geografica Protetta (IGP).

Il nuovo Business del settore agricolo: il Boom dell'allevamento di lumache, un'idea perfetta per rientrare nel PSR 2014 – 2020.Guida ai settori di successo, al trattamento fiscale e ai finanziamenti

Guida alle agevolazioni fiscali agricoltura 2017

Il nuovo Business del settore agricolo: il Boom dell'allevamento di lumache, un'idea perfetta per rientrare nel PSR 2014 – 2020.Guida ai settori di successo, al trattamento fiscale e ai finanziamenti
Tra le attività connesse a quella agricola, spicca negli ultimi anni il successo riscosso dell'allevamento di lumache, tecnicamente noto come elicicoltura. La peculiarità che connota il Business sempre più crescente in questo singolare ambito, è costituito dalle plurima utilità ottenibili ...

Licenza per il mercato ambulante: guida completa

Licenza per il mercato ambulante: guida completa
Il mercato ambulante rappresenta una delle forme più antiche e dinamiche di commercio al dettaglio, caratterizzata dalla vendita di merci in spazi pubblici come piazze e strade. Questo tipo di commercio richiede una licenza specifica che autorizzi l’esercente a operare in tali contesti. Di seguito, una guida completa e aggiornata su come ottenere e mantenere una licenza per il mercato ambulante in Italia.  

Cos'è una licenza per il mercato ambulante?

Una licenza per il mercato ambulante è un’autorizzazione rilasciata dalle autorità locali che permette a un commerciante di vendere beni o servizi in aree pubbliche. Questa licenza è necessaria per garantire che l’attività si svolga nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza, oltre a regolamentare l'occupazione del suolo pubblico.  

Tipologie di licenza

  1. Licenza di Tipo A: Consente di operare su tutto il territorio nazionale in mercati settimanali, fiere ed eventi simili.
  2. Licenza di Tipo B: Limita l’attività a specifici mercati o fiere indicati nel permesso.
 

Requisiti per ottenere la licenza

  1. Requisiti Personali: L'esercente deve essere maggiorenne e non deve avere precedenti penali che impediscano l’esercizio dell’attività commerciale.
  2. Requisiti Professionali: È necessario possedere requisiti professionali specifici, come l'iscrizione alla Camera di Commercio e, in alcuni casi, aver frequentato corsi di formazione specifici.
  3. Requisiti Economici: Non devono esserci pendenze economiche, come debiti fiscali o contributivi.
 

Procedura per ottenere la licenza

  1. Domanda al Comune: La richiesta deve essere presentata al Comune dove si intende operare. È possibile scaricare il modulo di domanda dal sito web del Comune o ritirarlo presso gli uffici competenti.
  2. Documentazione Necessaria:
    • Documento d’identità valido.
    • Codice fiscale.
    • Certificato di residenza.
    • Dichiarazione di possesso dei requisiti morali e professionali.
    • Attestati di eventuali corsi di formazione professionale.
  3. Versamento dei Diritti di Segreteria: Alcuni Comuni richiedono il pagamento di diritti di segreteria al momento della presentazione della domanda.
  4. Iscrizione alla Camera di Commercio: Prima di ottenere la licenza, è necessario essere iscritti al Registro delle Imprese della Camera di Commercio locale.
 

Durata e rinnovo della licenza

La licenza per il mercato ambulante ha una durata variabile, spesso quinquennale, e deve essere rinnovata alla scadenza. Il rinnovo richiede la presentazione di una nuova domanda e il rispetto dei requisiti iniziali.  

Vantaggi di avere una licenza

  • Legalità: Operare con una licenza regolare evita sanzioni amministrative e legali.
  • Sicurezza: La licenza garantisce che l'attività si svolga nel rispetto delle norme di sicurezza e igiene.
  • Opportunità di Mercato: Avere una licenza permette di partecipare a mercati, fiere ed eventi ufficiali, ampliando le opportunità di vendita.
 

Normative e aggiornamenti recenti

Le normative riguardanti il commercio ambulante possono variare a livello regionale e comunale. Recentemente, sono stati introdotti alcuni aggiornamenti per semplificare le procedure di rilascio e rinnovo delle licenze, nonché per garantire maggiore trasparenza e sicurezza nelle attività commerciali su suolo pubblico.  

Sfide e opportunità

  • Sfide: Le principali difficoltà riguardano la burocrazia per ottenere e rinnovare la licenza, nonché la concorrenza con altri venditori ambulanti.
  • Opportunità: Il mercato ambulante offre una grande flessibilità e possibilità di interazione diretta con i clienti, rendendolo un’opzione interessante per chi vuole avviare una piccola attività commerciale.
 

Conclusione

Ottenere una licenza per il mercato ambulante è un passaggio fondamentale per chi desidera intraprendere questa attività. Conoscere i requisiti e seguire correttamente la procedura può facilitare l’avvio e la gestione del commercio ambulante in modo legale e sicuro, offrendo numerose opportunità di crescita e sviluppo economico.

Aliquota IVA per i tartufi: guida aggiornata al 2024

Aliquota IVA per i tartufi: guida aggiornata al 2024

L'aliquota IVA applicata ai tartufi in Italia varia a seconda di diverse caratteristiche, tra cui lo stato di conservazione del prodotto e il tipo di compravendita. Ecco una guida aggiornata al 2024 per fare chiarezza.

Tartufo fresco

  • Vendita al dettaglio: l'aliquota IVA applicata ai tartufi freschi venduti al dettaglio (al consumatore finale) è del 10%.
  • Vendita all'ingrosso: per le vendite all'ingrosso di tartufo fresco tra operatori del settore (ad esempio, dai raccoglitori ai grossisti), l'aliquota IVA è del 4%.

Tartufo conservato

  • Congelato: i tartufi congelati sono considerati prodotti alimentari trasformati e quindi l'aliquota IVA applicata è del 22%.
  • Essiccato o salato: anche i tartufi essiccati o salati sono considerati prodotti trasformati e l'aliquota IVA è del 22%.
  • Immersi in acqua salata, solforata o altre sostanze: per i tartufi conservati in questo modo, l'aliquota IVA è del 10%. In questo caso, la classificazione doganale specifica del prodotto determina l'aliquota IVA.
 

Prodotti a base di tartufo

  • Creme, salse, paté: per i prodotti a base di tartufo, come creme, salse o paté, l'aliquota IVA applicata è del 22%, in quanto considerati prodotti alimentari trasformati.
  • Prodotti da forno: per prodotti da forno che contengono tartufo, come torte o pizze, l'aliquota IVA applicata è generalmente del 10%, in quanto considerati generi alimentari. Tuttavia, è importante verificare la specifica classificazione doganale del prodotto per determinare l'aliquota IVA esatta.
 

Regime forfettario

  • I contribuenti che applicano il regime forfettario (ex regime dei minimi) possono usufruire dell'aliquota IVA agevolata del 10% per la vendita di tartufi freschi, sia al dettaglio che all'ingrosso.
 

Altre informazioni

  • È importante sottolineare che le aliquote IVA sopracitate sono valide per l'anno 2024 e potrebbero subire modifiche in futuro. Si consiglia di consultare sempre le fonti ufficiali dell'Agenzia delle Entrate per le informazioni più aggiornate.
  • La vendita di tartufi freschi è soggetta a specifiche normative igienico-sanitarie e amministrative. È importante informarsi e seguire le procedure corrette per evitare sanzioni.

Focus Approfondimenti

Iscriviti

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato sul mondo delle normative e legge per il fisco e tributi!

No grazie!