Rivalutazione di immobili, commercialista esperto e specializzato, affrancamento e calcolo delle rate, atto di diniego, plusvalenza.
Rivalutazione dei beni aziendali e Immobiliari: come sfruttare i benefici fiscali sulle imposte dirette
La rivalutazione dei beni aziendali e immobiliari è un’opportunità offerta dal legislatore per ridurre il carico fiscale delle imprese. Questo meccanismo consente di aumentare il valore contabile di determinati beni, come quelli immobiliari, macchinari, impianti e partecipazioni, registrandone il nuovo valore a bilancio. In particolare, la rivalutazione offre vantaggi fiscali importanti per quanto riguarda le imposte dirette, consentendo alle aziende di ottenere benefici in termini di imposte sul reddito e IRAP.
Sommario
Cosa Significa Rivalutare i Beni Aziendali e Immobiliari?
La rivalutazione dei beni aziendali e immobiliari consiste nella possibilità di aggiornare il valore contabile di alcuni beni detenuti in azienda per riflettere il loro effettivo valore di mercato. Questo processo è regolamentato da norme specifiche che stabiliscono quali beni possono essere rivalutati e quali sono i benefici fiscali derivanti da tale operazione.
Le aziende possono rivalutare:
- Immobili: sia immobili strumentali utilizzati per l’attività aziendale, sia immobili detenuti a scopo di investimento.
- Beni materiali come impianti, macchinari e attrezzature.
- Beni immateriali come brevetti, marchi e know-how aziendale.
- Partecipazioni in società collegate o controllate.
La rivalutazione consente di aumentare il valore contabile del bene rivalutato, migliorando così il bilancio dell’azienda e riducendo il carico fiscale sulle future plusvalenze generate dalla cessione del bene o dal suo utilizzo.
Benefici Fiscali della Rivalutazione
Uno dei principali vantaggi fiscali della rivalutazione dei beni aziendali è la possibilità di ottenere deduzioni fiscali derivanti dall’ammortamento del valore rivalutato. Quando un’azienda rivaluta i suoi beni, può dedurre un importo maggiore a titolo di ammortamento, riducendo così l’imponibile sulle imposte dirette (come IRPEF, IRES o IRAP).
a. Imposte Dirette (IRES e IRPEF)
La rivalutazione permette di ammortizzare il maggior valore dei beni rivalutati, con un conseguente impatto positivo sull’imponibile fiscale. Ad esempio, se un’azienda rivaluta un immobile strumentale, può dedurre dal reddito imponibile il valore maggiorato degli ammortamenti annuali. Questo riduce l’utile imponibile, generando un risparmio sulle imposte dirette (IRES per le società di capitali e IRPEF per le imprese individuali e società di persone).
b. Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP)
Anche l’IRAP beneficia della rivalutazione dei beni. Poiché l’IRAP si basa sull’utile operativo dell’azienda, la riduzione del carico fiscale sugli ammortamenti riduce anche l’imponibile IRAP. Inoltre, se il bene rivalutato è un immobile utilizzato per attività produttive, anche la base imponibile IRAP può subire una riduzione significativa, portando a un ulteriore risparmio fiscale.
Aspetti Normativi e Applicativi
La rivalutazione dei beni aziendali è disciplinata da leggi specifiche, che periodicamente consentono alle aziende di aggiornare i valori dei beni iscritti in bilancio. La normativa più recente è contenuta nella Legge di Bilancio 2023, che ha riaperto i termini per la rivalutazione dei beni aziendali, fornendo un’opportunità anche per le aziende che non hanno precedentemente aderito a simili iniziative.
a. Costo della Rivalutazione
Uno degli elementi da considerare è che la rivalutazione può comportare il pagamento di un’imposta sostitutiva sui maggiori valori iscritti in bilancio. Questa imposta sostitutiva è solitamente agevolata rispetto alle aliquote ordinarie delle imposte sul reddito, rendendo la rivalutazione conveniente per le aziende. L’aliquota dell’imposta sostitutiva varia a seconda del tipo di bene rivalutato:
- Immobili: un’aliquota ridotta che varia tra il 3% e il 10% a seconda del tipo di immobile e dell’uso strumentale o non strumentale.
- Beni mobili: aliquote intorno al 10% per macchinari, impianti e altre attrezzature(
b. Applicazione dell’Imposta Sostitutiva
Per ottenere i benefici fiscali della rivalutazione, l’azienda deve versare l’imposta sostitutiva in una o più rate, che solitamente scadono insieme alle principali scadenze fiscali di fine anno. Una volta versata l’imposta, l’azienda può iniziare a sfruttare i benefici fiscali dalla rivalutazione, a partire dal periodo d’imposta successivo.
Condizioni per la Rivalutazione
Non tutti i beni aziendali sono rivalutabili e non tutte le aziende possono accedere a questo strumento. Di norma, la rivalutazione dei beni è riservata a società di capitali, società di persone e imprese individuali che redigono il bilancio secondo i principi contabili nazionali. Sono escluse le aziende che utilizzano i principi contabili internazionali (IAS/IFRS).
Inoltre, i beni rivalutabili devono essere presenti in azienda alla chiusura dell’esercizio precedente e devono essere patrimonializzati correttamente. Questo significa che il bene deve essere regolarmente iscritto in bilancio e non può essere un bene già interamente ammortizzato.
Vantaggi Economici e Impatto sul Bilancio
Dal punto di vista economico, la rivalutazione dei beni aziendali ha un impatto positivo sul bilancio dell’azienda. L’incremento del valore contabile dei beni migliora il patrimonio netto, favorendo una maggiore solidità finanziaria e una maggiore capacità di ottenere finanziamenti esterni. Inoltre, la rivalutazione può migliorare l’immagine dell’azienda nei confronti di investitori e partner commerciali, poiché un bilancio con valori patrimoniali più alti può risultare più attrattivo.
a. Plusvalenze su Cessione di Beni Rivalutati
Un altro vantaggio fiscale riguarda la riduzione delle plusvalenze in caso di cessione di un bene rivalutato. Se l’azienda decide di vendere il bene rivalutato dopo un certo periodo di tempo, la plusvalenza generata dalla vendita sarà minore, poiché il valore fiscale del bene è stato aumentato attraverso la rivalutazione. Questo comporta un risparmio fiscale importante, specialmente per gli immobili aziendali che potrebbero essere venduti a prezzi elevati.
Conclusioni
La rivalutazione dei beni aziendali e immobiliari rappresenta uno strumento fiscale di grande rilevanza per le aziende, che consente di ottenere benefici fiscali significativi sulle imposte dirette come l’IRPEF, l’IRES e l’IRAP. Tuttavia, è importante valutare attentamente l’opportunità di rivalutare i beni, tenendo conto del costo dell’imposta sostitutiva e delle condizioni normative previste.
Rivalutazione Immobiliare
Cos'è la rivalutazione immobiliare?
La rivalutazione immobiliare è un'operazione contabile che permette di aumentare il valore catastale di un immobile a fini fiscali. Questo significa che l'importo su cui si calcolano le imposte relative all'immobile, come l'IMU e l'imposta di successione, viene incrementato.
Quando conviene fare la rivalutazione immobiliare?
La rivalutazione immobiliare può essere conveniente in alcune specifiche situazioni, ad esempio:
- Se l'immobile ha subito una ristrutturazione o un miglioramento significativo che ne ha aumentato il valore.
- Se il valore catastale dell'immobile è rimasto invariato per un lungo periodo di tempo e risulta inferiore al suo valore di mercato.
- Se si prevede di vendere l'immobile in un futuro prossimo, in quanto la rivalutazione consente di aumentare la plusvalenza da tassare.
Come si fa la rivalutazione immobiliare
La rivalutazione immobiliare può essere effettuata in due modi:
- In sede di rogito: se l'immobile viene acquistato tramite atto notarile, è possibile far eseguire la rivalutazione direttamente dal notaio.
- In autonomia: è possibile presentare una DIA (Denuncia Integrativa Attestato) all'Agenzia delle Entrate, compilando un apposito modulo e allegando la documentazione che attesta il valore dell'immobile.
Costi della rivalutazione immobiliare
I costi della rivalutazione immobiliare variano in base al valore dell'immobile e al professionista a cui ci si rivolge. In generale, i costi includono:
- L'onorario del notaio o del geometra.
- I diritti catastali.
- L'imposta di bollo.
Conseguenze della rivalutazione immobiliare
La rivalutazione immobiliare comporta alcune conseguenze, tra cui:
- Aumento delle imposte: l'importo su cui si calcolano le imposte relative all'immobile, come l'IMU e l'imposta di successione, aumenta.
- Maggiore plusvalenza in caso di vendita: se l'immobile viene venduto dopo la rivalutazione, la plusvalenza da tassare aumenta.
- Riduzione del valore storico dell'immobile: il valore storico dell'immobile, utilizzato per il calcolo di alcune imposte come la plusvalenza da reddito d'impresa, diminuisce.
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