Guida fiscale e vademecum per la tassazione di immobili (terreni e fabbricati) emessa dalla agenzia delle entrate il 15 febbraio 2013. Appena pubblicata un valida guida fiscale da parte della agenzia delle entrate sulla tassazione degli immobili (terreni e fabbricati). Gli stessi sono soggetti a imposte che colpiscono il loro reddito (IRPEF e addizionali all’IRPEF ), il loro possesso in quanto beni patrimoniali (ici fino al 2011, imu dal 1° gennaio 2012) e il loro trasferimento.
Guida alla tassazione degli immobili all’estero
Possedere un immobile all’estero rappresenta un’opportunità interessante sia dal punto di vista degli investimenti che del patrimonio personale. Tuttavia, è importante conoscere le implicazioni fiscali che derivano dal possesso di proprietà fuori dall’Italia. In questa guida analizzeremo la tassazione degli immobili all’estero per i contribuenti italiani, esplorando le imposte applicabili, gli obblighi dichiarativi e le eventuali agevolazioni previste per evitare la doppia imposizione.
Sommario
Quadro Normativo di Riferimento
La tassazione degli immobili all’estero per i residenti fiscali italiani è regolata da diverse normative che mirano a evitare la doppia imposizione, ovvero il pagamento di imposte sia nel Paese dove si trova l’immobile che in Italia. L’Italia ha stipulato numerose Convenzioni Internazionali contro la Doppia Imposizione con vari Paesi, che prevedono accordi specifici per determinare la tassazione sui redditi derivanti dagli immobili esteri.
In linea di principio, l’immobile viene tassato:
- Nel Paese estero dove si trova l’immobile, secondo le leggi locali.
- In Italia, se il proprietario è un residente fiscale italiano, per obbligo di dichiarazione e tassazione sul reddito globale.
Dichiarazione degli Immobili Esteri nel Modello Redditi
Per i contribuenti italiani, è obbligatorio dichiarare il possesso di immobili all’estero nel quadro RW del Modello Redditi Persone Fisiche, che ha lo scopo di monitorare gli investimenti esteri e le attività finanziarie detenute all’estero.
Nella dichiarazione devono essere inseriti i seguenti dati:
- Valore dell’immobile: solitamente si utilizza il costo d’acquisto, ma se l’immobile è stato ereditato o acquisito tramite donazione, può essere utilizzato il valore di mercato o quello catastale.
- Redditi derivanti dall’immobile: se l’immobile viene affittato, i canoni di locazione devono essere dichiarati in Italia e concorreranno alla formazione del reddito complessivo soggetto a tassazione IRPEF.
Imposte sui Redditi da Immobili Esteri
Gli immobili all’estero producono due tipologie di redditi soggetti a tassazione:
- Redditi da locazione: i canoni derivanti dall’affitto dell’immobile estero devono essere dichiarati nel quadro RL del Modello Redditi, e saranno soggetti all’IRPEF secondo le aliquote progressive italiane. Eventuali imposte già pagate nel Paese estero possono essere detratte grazie al credito d’imposta per redditi esteri.
- Reddito da immobile a disposizione: se l’immobile non è affittato, viene considerato a disposizione e genera un reddito figurativo, che deve essere comunque dichiarato in Italia. Anche in questo caso, eventuali imposte patrimoniali pagate all’estero possono essere compensate con il credito d’imposta.
IVIE: Imposta sul Valore degli Immobili all’Estero
Una delle principali imposte per i residenti fiscali italiani con immobili all’estero è l’IVIE (Imposta sul Valore degli Immobili situati all’Estero). Introdotta nel 2012, l’IVIE è paragonabile all’IMU applicata agli immobili situati in Italia.
L’IVIE prevede un’aliquota pari allo 0,76% del valore dell’immobile estero, che viene determinato in base:
- Al costo d’acquisto o, in alternativa, al valore catastale determinato nel Paese estero.
- Al valore di mercato dell’immobile, se non sono disponibili valori catastali.
È importante notare che l’IVIE è dovuta anche se l’immobile non produce reddito, come nel caso di seconde case o case vacanze non affittate. Tuttavia, per gli immobili destinati ad abitazione principale, sono previste delle agevolazioni, con una riduzione dell’imposta.
Doppia Imposizione e Credito d’Imposta
Per evitare che i contribuenti paghino le tasse sia in Italia che nel Paese estero dove si trova l’immobile, la normativa fiscale italiana prevede il credito d’imposta per i redditi esteri. Questo meccanismo consente di detrarre dall’imposta italiana le tasse già pagate nel Paese estero, fino a concorrenza dell’imposta italiana dovuta per lo stesso immobile.
Ad esempio, se un contribuente italiano ha pagato un’imposta patrimoniale nel Paese estero, tale imposta può essere sottratta dall’IVIE dovuta in Italia.
Imposte Estere sull’Immobile
Le imposte dovute all’estero variano in base al Paese in cui si trova l’immobile. Le tipologie di imposte comunemente applicate includono:
- Imposta sul reddito da locazione.
- Imposta patrimoniale o imposta sul possesso dell’immobile.
- Tasse locali come imposte comunali o regionali.
È essenziale informarsi presso le autorità fiscali del Paese estero per comprendere pienamente le imposte applicabili e garantire che siano rispettati tutti gli obblighi fiscali locali.
Vendita dell’Immobile Estero
Anche la vendita di un immobile situato all’estero ha implicazioni fiscali sia nel Paese estero sia in Italia. Il reddito derivante dalla vendita, ossia la plusvalenza (differenza tra il prezzo di vendita e quello di acquisto), deve essere dichiarato in Italia e concorre alla formazione del reddito complessivo soggetto a tassazione.
Tuttavia, se il Paese estero applica una tassa sulle plusvalenze immobiliari, il contribuente può usufruire del credito d’imposta per evitare la doppia imposizione.
Sanzioni e Controlli Fiscali
È fondamentale dichiarare correttamente i redditi e il possesso di immobili all’estero per evitare sanzioni. Le autorità fiscali italiane stanno intensificando i controlli sui capitali detenuti all’estero, grazie anche allo scambio automatico di informazioni finanziarie tra Paesi aderenti all’OCSE.
La mancata dichiarazione nel quadro RW può comportare sanzioni rilevanti, che variano dal 3% al 15% del valore dell’immobile estero (dal 6% al 30% se l’immobile è situato in Paesi black list).
Conclusioni
La gestione fiscale di un immobile all’estero richiede una pianificazione accurata e una conoscenza approfondita delle normative italiane e internazionali. Tra la dichiarazione dei redditi, il pagamento dell’IVIE e il credito d’imposta per evitare la doppia imposizione, è fondamentale rispettare gli obblighi fiscali per evitare sanzioni e ottimizzare il carico fiscale.
Affidarsi a un consulente fiscale esperto in materia di investimenti esteri è spesso la soluzione migliore per garantire una gestione corretta e vantaggiosa del proprio patrimonio immobiliare fuori dall’Italia.
Tassazione dei Redditi da Capitale e Immobili
Il sistema fiscale italiano presenta una struttura complessa e articolata, soprattutto per quanto riguarda la tassazione dei redditi da capitale e da immobili.
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