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giovedì 9 Gennaio 2025
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Abrogazione del modello 770: verso il futuro delle comunicazioni fiscali

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La recente decisione di abrogare il Modello 770 rappresenta un passo significativo nel panorama fiscale italiano. Questa modifica, prevista per il 2025, segna il passaggio verso una nuova modalità di comunicazione delle ritenute fiscali, in linea con le tendenze di digitalizzazione e semplificazione amministrativa.

Cosa Cambia?

Il Modello 770, utilizzato finora per la comunicazione delle ritenute operate, sarà sostituito da un nuovo sistema che mira a semplificare gli adempimenti per i contribuenti e le imprese. Questa transizione è parte di un più ampio processo di innovazione fiscale che intende ridurre la burocrazia e migliorare l’efficienza nella gestione delle informazioni fiscali.

Motivazioni dell’Abrogazione

L’abrogazione del Modello 770 è motivata dalla necessità di aggiornare le procedure fiscali e adattarle alle nuove tecnologie. L’Agenzia delle Entrate ha sottolineato l’importanza di un sistema che non solo semplifichi le comunicazioni, ma che permetta anche una maggiore integrazione dei dati. Con l’evoluzione dei sistemi informatici, si prevede che il nuovo modello garantirà una gestione più fluida e automatizzata delle informazioni fiscali.

Impatti Attesi

L’adozione del nuovo sistema porterà numerosi vantaggi, tra cui:

  • Semplificazione: Meno moduli e procedure burocratiche per i contribuenti.
  • Efficienza: Maggiore rapidità nel processamento delle comunicazioni fiscali.
  • Integrazione: Dati meglio integrati tra le varie piattaforme fiscali.

Tempistiche e Preparativi

Il passaggio definitivo è fissato per il 2025, dando così tempo a imprese e professionisti di prepararsi a questa transizione. L’Agenzia delle Entrate fornirà ulteriori dettagli e linee guida nei prossimi mesi, garantendo un supporto adeguato durante il periodo di cambiamento.

Conclusioni

L’abrogazione del Modello 770 rappresenta un’evoluzione significativa nel sistema fiscale italiano, promuovendo una maggiore efficienza e una riduzione della burocrazia. Mentre ci si prepara per questo cambiamento, è fondamentale che i contribuenti rimangano informati e pronti ad adattarsi alle nuove procedure.

Puglia: sviluppo e innovazione con il bando PIA turismo

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Puglia: sviluppo e innovazione con il bando PIA turismo

Il bando PIA Turismo mira a sostenere investimenti con obiettivi chiave come:

  • Miglioramento dell’offerta turistica e potenziamento dei servizi, con particolare attenzione alla sostenibilità e all’approccio ecologico.
  • Digitalizzazione delle aziende del settore.
  • Formazione del personale.
  • Promozione di collaborazioni innovative tra strutture ricettive.
  • Supporto all’occupazione regionale, con un focus su quella femminile.

Destinatari del bando

Le agevolazioni sono destinate a varie categorie di imprese, tra cui:

  • Grandi imprese con almeno due bilanci approvati.
  • Medie imprese con almeno due bilanci approvati.
  • Piccole imprese con un fatturato medio triennale di almeno 1 milione di euro.
  • Imprese controllate da grandi o medie aziende, con due bilanci approvati alla data di presentazione.
  • Imprese con accordi commerciali con brand nazionali o internazionali di alta gamma (almeno 4 stelle).

Strutture ammissibili

Gli interventi sono rivolti a strutture ricettive come alberghi, motels, villaggi-albergo, residenze turistiche e altri tipi di strutture indicate nei codici ATECO.

Tipologia di interventi

Gli investimenti ammissibili includono:

  • Recupero di strutture esistenti non completate per attività alberghiere.
  • Ampliamento e ristrutturazione di hotel esistenti per migliorare la qualità.
  • Realizzazione di strutture alberghiere con almeno 7 camere.
  • Recupero e restauro di edifici storici o rurali trasformati in hotel.
  • Progetti di digitalizzazione, innovazione tecnologica, e formazione per la transizione ecologica.

Consulenze e fiere

Per le PMI, sono inclusi anche programmi di consulenza per l’internazionalizzazione e spese per la partecipazione a fiere.

Finanziamenti disponibili

La dotazione finanziaria ammonta a 30 milioni di euro, con investimenti ammissibili tra 5 e 40 milioni di euro. Le agevolazioni coprono fino al 50% delle spese per le piccole imprese, il 40% per le medie e il 30% per le grandi aziende.

Scadenze

La misura è strutturale e non ha una scadenza fissa, restando attiva fino all’esaurimento delle risorse.

Nuovi incentivi per la transizione ecologica 2025

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La transizione ecologica continua a essere uno dei pilastri centrali delle politiche economiche e ambientali globali. In Italia, il 2025 vedrà l’introduzione di nuovi incentivi fiscali dedicati a chi investe in energie rinnovabili, efficientamento energetico e progetti di sostenibilità ambientale. L’obiettivo è promuovere un’economia più verde e sostenibile, ridurre le emissioni di gas serra e migliorare l’efficienza energetica del sistema produttivo e abitativo del paese.

Agevolazioni per le Energie Rinnovabili

Gli investimenti in fonti di energia rinnovabile, come il solare, l’eolico, l’idroelettrico e il geotermico, saranno incentivati con misure fiscali volte a favorire la diffusione di tecnologie pulite e sostenibili. Tra le novità previste:

  • Credito d’imposta per impianti rinnovabili: Sarà introdotto un credito d’imposta per l’installazione di impianti fotovoltaici, eolici e altre tecnologie rinnovabili, sia per privati che per imprese. Questo incentivo permetterà di recuperare una percentuale significativa dei costi sostenuti per l’acquisto e l’installazione di tali impianti, riducendo il periodo di ammortamento dell’investimento.
  • Agevolazioni fiscali per le comunità energetiche: Le comunità energetiche, ossia gruppi di cittadini e imprese che condividono l’energia prodotta da fonti rinnovabili, potranno accedere a agevolazioni fiscali per la costruzione e la gestione di impianti condivisi, favorendo l’autoproduzione e la condivisione dell’energia.

Questi incentivi mirano a rendere più accessibile la produzione di energia pulita, riducendo i costi per famiglie e imprese e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni.

Efficientamento Energetico e Superbonus

Nel 2025, il governo prevede di prorogare e potenziare gli incentivi legati all’efficientamento energetico degli edifici, con particolare attenzione al miglioramento delle prestazioni energetiche delle abitazioni e degli immobili commerciali e industriali. Tra le principali misure:

  • Estensione del Superbonus 110%: Uno degli incentivi più attesi riguarda l’estensione del Superbonus, che consente di detrarre il 110% delle spese sostenute per interventi di efficientamento energetico, come l’isolamento termico, la sostituzione di infissi, l’installazione di pompe di calore o impianti fotovoltaici. La proroga di questa misura è vista come fondamentale per continuare a incentivare i lavori di riqualificazione energetica degli edifici, con effetti positivi anche per l’occupazione nel settore edilizio.
  • Bonus casa green per nuove costruzioni: Le nuove costruzioni che rispettano criteri di alta efficienza energetica potranno beneficiare di un bonus fiscale, con aliquote ridotte per l’imposta di registro e per le altre tasse legate all’acquisto della proprietà. Questo incentivo punta a favorire la costruzione di edifici a basso impatto ambientale e con consumi energetici ridotti.

Sostegno ai Progetti di Sostenibilità Ambientale

Oltre alle agevolazioni per le energie rinnovabili e l’efficientamento energetico, il 2025 vedrà l’introduzione di incentivi fiscali per i progetti che mirano a ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive e a promuovere la sostenibilità. Tra le iniziative più rilevanti:

  • Credito d’imposta per investimenti in tecnologie green: Le imprese che investono in tecnologie volte a ridurre le emissioni di CO2, migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse e promuovere l’economia circolare potranno accedere a un credito d’imposta specifico. Questo incentivo ha l’obiettivo di stimolare l’innovazione e lo sviluppo di tecnologie che possano rendere le aziende italiane più competitive e sostenibili a livello internazionale.
  • Incentivi per l’adozione di veicoli a emissioni zero: Il governo introdurrà nuovi incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi plug-in, sia per privati che per imprese, con un focus particolare sulla sostituzione dei veicoli commerciali e industriali più inquinanti. Queste agevolazioni includeranno la riduzione delle tasse di immatricolazione e un credito d’imposta per l’acquisto di veicoli a zero emissioni.

Riduzione dell’Imposta su Produzioni Sostenibili

Un’altra misura innovativa sarà la riduzione delle imposte per le imprese che dimostreranno di adottare processi produttivi sostenibili, con una riduzione dell’uso di materie prime e un minore impatto ambientale. Le aziende che utilizzeranno materiali riciclati, ridurranno le emissioni di gas serra o ottimizzeranno il ciclo di vita dei prodotti potranno beneficiare di una riduzione dell’IRES (Imposta sul Reddito delle Società), incentivando così la trasformazione ecologica del settore produttivo.

Obiettivi e Impatti Attesi

Gli incentivi fiscali previsti per il 2025 sono parte di una strategia più ampia per raggiungere gli obiettivi climatici europei, tra cui la riduzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050. Il governo italiano punta a stimolare investimenti privati e pubblici in tecnologie verdi, migliorando l’efficienza energetica e promuovendo una maggiore consapevolezza ambientale.

Questi incentivi non solo contribuiranno a ridurre le emissioni di gas serra e l’uso di risorse fossili, ma avranno anche un impatto positivo sull’economia, creando posti di lavoro in settori come l’edilizia green, le energie rinnovabili e l’innovazione tecnologica.

Conclusioni

Il 2025 segnerà un anno cruciale per la transizione ecologica in Italia. Le agevolazioni fiscali previste per chi investe in energie rinnovabili, efficientamento energetico e progetti di sostenibilità ambientale rappresentano un passo decisivo verso un futuro più sostenibile e resiliente. Sia le famiglie che le imprese potranno beneficiare di questi incentivi, rendendo più accessibili gli investimenti in tecnologie green e favorendo una crescita economica allineata agli obiettivi di sostenibilità globale.

Novità sul visto di conformità: aumento delle soglie per l’apposizione

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Dal 1° settembre 2024, le nuove disposizioni riguardanti il visto di conformità sulle dichiarazioni fiscali sono entrate in vigore, apportando significative modifiche per i contribuenti e i professionisti del settore. In particolare, è stato stabilito un aumento delle soglie di fatturato al di sopra delle quali è necessario apporre il visto di conformità.

Questo cambiamento ha come obiettivo quello di semplificare gli adempimenti burocratici e migliorare l’efficienza delle procedure fiscali.

Cosa Cambia con l’Aumento delle Soglie

Le soglie per l’apposizione del visto di conformità sono state elevate, permettendo così a un numero maggiore di contribuenti di operare senza l’obbligo di questo controllo. Questa modifica si applica a tutte le dichiarazioni fiscali, rendendo più accessibile il processo di verifica e snellendo le operazioni per i professionisti.

Impatti sui Contribuenti

Per i contribuenti, l’aumento delle soglie rappresenta un’opportunità per ridurre il carico burocratico. Tuttavia, è fondamentale rimanere informati sulle nuove regole per evitare errori o omissioni che potrebbero comportare sanzioni. I professionisti del settore fiscale dovranno aggiornare le loro pratiche per adeguarsi a queste modifiche.

Considerazioni Finali

Queste novità sul visto di conformità si inseriscono in un contesto di riforma fiscale più ampio, mirato a semplificare il sistema tributario e a promuovere la compliance tra i contribuenti. Sarà importante monitorare l’impatto di queste modifiche nei prossimi mesi e valutare come influenzeranno le pratiche fiscali quotidiane.

Riforma delle sanzioni tributarie: entrata in vigore delle nuove sanzioni dal 1° settembre

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A partire dal 1° settembre 2024, è entrata in vigore la riforma delle sanzioni tributarie in Italia, introducendo un nuovo regime che interessa i contribuenti e le aziende.

Questa riforma, prevista dalla Legge di Bilancio, ha l’obiettivo di semplificare e rendere più equo il sistema sanzionatorio in ambito fiscale.

Le Novità del Sistema Sanzionatorio

Una delle principali innovazioni è che le nuove sanzioni si applicheranno solo per le violazioni future. Ciò significa che le infrazioni commesse prima di questa data non saranno soggette alle nuove disposizioni e continueranno a essere trattate secondo il regime precedente. Questo cambiamento mira a garantire maggiore prevedibilità per i contribuenti, che potranno adeguarsi alle nuove norme senza il timore di sanzioni retroattive.

Le sanzioni, ora più proporzionate, variano a seconda della gravità della violazione. Il nuovo sistema prevede una scala di sanzioni più flessibile, che consente agli uffici tributari di applicare misure adeguate in base alla natura e all’entità della violazione. Questa misura si allinea con l’obiettivo di promuovere la compliance fiscale e il rispetto delle normative da parte dei contribuenti.

Impatti sulla Compliance Fiscale

Con la riforma, l’intento è anche quello di incentivare una maggiore collaborazione tra i contribuenti e l’Amministrazione finanziaria. Le nuove sanzioni potrebbero spingere i contribuenti a regolarizzare le loro posizioni in modo più tempestivo, riducendo il contenzioso e le risorse necessarie per le verifiche fiscali.

Considerazioni Finali

La riforma delle sanzioni tributarie rappresenta un passo significativo verso un sistema fiscale più giusto e meno punitivo. Tuttavia, è fondamentale che i contribuenti siano informati e consapevoli delle nuove regole, affinché possano trarne il massimo vantaggio e rispettare le normative vigenti.

Scadenze fiscali di settembre: ritorno ai termini del contenzioso tributario e scadenze per il pagamento delle imposte

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Settembre rappresenta un mese cruciale per i contribuenti italiani, non solo per il ritorno alla routine dopo le vacanze estive, ma anche per le imminenti scadenze fiscali.

Ritorno ai Termini del Contenzioso Tributario

A partire dal 1° settembre, le scadenze per il contenzioso tributario sono tornate a regime dopo la pausa estiva. I contribuenti devono prestare attenzione alle tempistiche per la presentazione di ricorsi e appelli, poiché ogni giorno di ritardo può comportare l’irrevocabilità delle posizioni. La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto alcune modifiche per semplificare le procedure e rendere più agevole l’accesso alla giustizia tributaria, ma è fondamentale che i contribuenti siano informati sulle scadenze specifiche per evitare complicazioni.

Scadenze per il Pagamento delle Imposte

Settembre è anche il mese in cui si concentrano molte scadenze per il pagamento delle imposte. I principali termini da tenere a mente includono:

  1. Imposte sui Redditi: I contribuenti con un reddito da lavoro autonomo devono effettuare il pagamento delle imposte dovute per il secondo acconto delle imposte sui redditi, normalmente entro il 30 settembre.
  2. IVA: Anche per i contribuenti IVA, il 30 settembre rappresenta la scadenza per il versamento della seconda rata dell’imposta.
  3. Contributi Previdenziali: Per i professionisti e le imprese, ci sono scadenze specifiche per il versamento dei contributi previdenziali, che seguono le stesse tempistiche delle imposte sul reddito.

Conclusioni

È essenziale per i contribuenti italiani essere aggiornati sulle scadenze fiscali e sui diritti nel contenzioso tributario. Una buona pianificazione può prevenire sanzioni e problematiche legali. Si raccomanda di consultare sempre un professionista esperto per assicurarsi di rispettare tutte le normative vigenti.

Patente a Punti per l’Edilizia: Nuovi Obblighi per le Imprese e i Lavoratori Autonomi nei Cantieri

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Edilizia

A partire dal 1° ottobre 2024, è entrato in vigore in Italia un nuovo obbligo normativo per le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili, ai sensi dell’art. 27 del D.lgs. n. 81/2008. Questa disposizione introduce la “patente edilizia a punti”, un sistema che mira a garantire la sicurezza, la regolarità e la qualificazione professionale di chi svolge attività nei cantieri, aumentando la responsabilità e il controllo sulla conformità alle norme di sicurezza e salute sul lavoro.

Chi Deve Essere in Possesso della Patente a Punti Edilizia

L’obbligo di possedere la patente a punti edilizia si applica a tutte le imprese e a tutti i lavoratori autonomi che lavorano fisicamente nei cantieri temporanei o mobili, come definiti all’articolo 89, comma 1, lettera a) del D.lgs. n. 81/2008. È importante sottolineare che questo obbligo non riguarda esclusivamente le imprese classificate come “edili”, ma si estende anche a quelle che, pur non avendo un’attività strettamente legata all’edilizia, svolgono attività all’interno dei cantieri. Sono incluse, ad esempio, le imprese coinvolte nelle seguenti tipologie di lavori:

  • Costruzione e costruzione civile
  • Manutenzione ordinaria e straordinaria di strutture e infrastrutture
  • Riparazione di edifici e componenti strutturali
  • Demolizione di costruzioni
  • Risanamento e bonifica di aree e materiali contaminati
  • Ristrutturazione edilizia e restauro conservativo
  • Attività di ingegneria civile elencate nell’Allegato X del D.lgs. n. 81/2008.

Esenzioni dall’Obbligo della Patente Edilizia

Nonostante l’estensione dell’obbligo della patente edilizia a una vasta gamma di operatori, alcuni soggetti sono esclusi. L’art. 27 specifica infatti che non sono tenuti a possedere la patente edilizia i seguenti soggetti:

  • Fornitori di materiali: chi si limita alla mera fornitura di materiali nei cantieri, senza svolgere attività lavorative “fisiche” all’interno del cantiere.
  • Prestatori di attività intellettuali: professionisti che prestano esclusivamente servizi di consulenza, progettazione, direzione lavori e altre attività di natura intellettuale.
  • Imprese con certificazione SOA: le imprese in possesso di una certificazione SOA, di classe pari o superiore alla III, possono operare nei cantieri senza la patente edilizia.

La Fase Transitoria: Autocertificazione fino al 31 Ottobre 2024

Per facilitare l’adeguamento delle imprese e dei lavoratori autonomi a questa nuova normativa, è stato previsto un periodo transitorio, definito come fase provvisoria, che si concluderà il 31 ottobre 2024. Durante questa fase, per essere in regola è sufficiente presentare un’autocertificazione sostitutiva. Questa autocertificazione deve attestare il possesso dei requisiti richiesti dalla legge ed è possibile inviarla tramite PEC all’indirizzo ufficiale dichiarazionepatente@pec.ispettorato.gov.it.

L’autocertificazione rappresenta un modo per dimostrare temporaneamente la propria conformità ai requisiti, in attesa di ottenere formalmente la patente edilizia. Tuttavia, è fondamentale che l’autocertificazione venga compilata accuratamente e sottoscritta in buona fede, poiché eventuali dichiarazioni false possono comportare sanzioni amministrative e penali.

Dal 1° Novembre 2024: Richiesta della Patente Edilizia Obbligatoria

A partire dal 1° novembre 2024, l’autocertificazione non sarà più accettata come prova di conformità. Le imprese e i lavoratori autonomi che intendono operare nei cantieri dovranno, entro tale data, aver già presentato una richiesta ufficiale per il rilascio della patente edilizia tramite il Portale per la richiesta della Patente a crediti, disponibile all’indirizzo: servizi.ispettorato.gov.it.

Come Funziona la Procedura di Richiesta della Patente

Il rappresentante legale dell’impresa, o un delegato, dovrà accedere al portale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e compilare un modulo online specificando il possesso dei requisiti necessari per ottenere la patente edilizia. I principali requisiti da dichiarare e attestare nel modulo online includono:

  1. Iscrizione alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (CCIAA) – certifica la regolarità dell’impresa presso la CCIAA.
  2. Adempimento degli obblighi formativi – l’impresa deve garantire di aver adempiuto a tutti gli obblighi formativi stabiliti dal D.lgs. n. 81/2008, inclusa la formazione per il datore di lavoro, i dirigenti, i preposti, i lavoratori autonomi e i lavoratori dipendenti.
  3. Possesso di un DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) valido – il DURC è essenziale per attestare la regolarità contributiva dell’impresa.
  4. Possesso del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) – necessario per garantire che siano state effettuate tutte le valutazioni dei rischi lavorativi.
  5. Possesso di un DURF (Documento Unico di Regolarità Fiscale) valido – obbligatorio per dimostrare la regolarità fiscale dell’impresa, nei casi previsti dalla legge.
  6. Designazione di un RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) – nei casi previsti dalla normativa vigente, deve essere nominato un RSPP per garantire la sicurezza e la prevenzione dei rischi sul lavoro.

Sistema a Punti della Patente Edilizia

La patente edilizia si configura come una patente a punti: ogni impresa e lavoratore autonomo parte con un determinato numero di punti e può subire decurtazioni in caso di infrazioni alle normative di sicurezza e salute nei cantieri. Questo sistema incentivante e dissuasivo serve a garantire che tutti gli operatori si attengano rigorosamente agli standard di sicurezza previsti dalla legge. I soggetti che esauriscono i punti della patente potrebbero vedersi sospendere o revocare l’autorizzazione a operare nei cantieri, con ripercussioni significative sulla loro attività.

Conseguenze della Mancata Conformità

Il mancato possesso della patente edilizia entro il 1° novembre 2024 impedirà alle imprese e ai lavoratori autonomi di operare legalmente nei cantieri temporanei o mobili.

Conclusioni

La patente a punti edilizia rappresenta un passo significativo per aumentare la sicurezza nei cantieri e responsabilizzare tutti i soggetti coinvolti. Con questa nuova normativa, l’obiettivo è migliorare la qualificazione degli operatori e assicurare che siano adeguatamente formati e regolari dal punto di vista contributivo e fiscale. Le imprese e i lavoratori autonomi che si attengono agli obblighi previsti non solo avranno la possibilità di operare con tranquillità nei cantieri, ma potranno anche godere di una maggiore credibilità e affidabilità nei confronti di clienti e committenti.

Con l’introduzione della patente edilizia a punti, il settore delle costruzioni in Italia compie un importante passo avanti verso una cultura della sicurezza e della responsabilità, tutelando la salute dei lavoratori e favorendo un ambiente di lavoro più sicuro e controllato.

Puglia: incentivi per il turismo, imprese alberghiere e progetti di innovazione 2024

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Il nuovo bando offre agevolazioni destinate alle grandi imprese e alle PMI per progetti di ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione di immobili turistici, con l’obiettivo di sviluppare prodotti e servizi collegati alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale del territorio.

Destinatari delle agevolazioni

Le agevolazioni sono rivolte a imprese di qualsiasi dimensione operanti nel settore turistico-alberghiero, incluse reti di imprese e consorzi. Possono partecipare le imprese con i seguenti codici ATECO:

  • 55.10.00: Alberghi
  • 55.20.10: Villaggi turistici (solo strutture alberghiere)
  • 55.20.20: Ostelli della gioventù
  • 55.20.51: Affittacamere, bed and breakfast e residence
  • 55.30.00: Campeggi e aree attrezzate per camper
  • 91.04.00: Orti botanici, zoo e riserve naturali
  • 93.11.10: Gestione di stadi
  • 93.11.20: Gestione di piscine
  • 93.11.30: Impianti sportivi polivalenti
  • 93.11.90: Altri impianti sportivi
  • 93.21.00: Parchi di divertimento e tematici
  • 93.29.20: Stabilimenti balneari
  • 96.04.20: Stabilimenti termali

Tipologia di interventi ammissibili

Il programma “Mini Pacchetto Integrato Turismo” sostiene progetti che includono investimenti produttivi, digitalizzazione e innovazione tecnologica, e interventi finalizzati alla qualificazione delle competenze e alla sostenibilità ambientale. Tra le tipologie di interventi ammissibili troviamo:

  • Innovazione digitale, tecnologica e organizzativa per il settore turistico.
  • Programmi di formazione per la transizione digitale e ecologica, e per il turismo sostenibile.
  • Consulenze specialistiche e internazionalizzazione per PMI.
  • Partecipazione a fiere per la promozione del brand regionale.

Spese ammissibili

Le spese ammissibili includono:

  • Acquisto di terreni fino al 10% dell’investimento (15% per aree degradate o ex industriali).
  • Opere di ristrutturazione e acquisto di immobili.
  • Macchinari, impianti e attrezzature nuove, in linea con i criteri di Industria 4.0 e il Green Deal.
  • Mezzi mobili funzionali all’attività.
  • Studi di fattibilità e spese di progettazione.
  • Brevetti, licenze, software e trasferimenti tecnologici.
  • Costi salariali legati ai nuovi posti di lavoro creati dagli investimenti.

Innovazione e tutela ambientale

I progetti di innovazione riguardano:

  • Innovazione a supporto delle PMI.
  • Innovazione dei processi aziendali e organizzativi.

Sono previsti anche interventi per l’efficienza energetica e la promozione di energie rinnovabili, nonché consulenze per la transizione digitale ed ecologica.

Internazionalizzazione e fiere

Le imprese possono inoltre richiedere agevolazioni per partecipare a fiere che promuovono il brand regionale e iniziative come “weareinPUGLIA”.

Importo e modalità di accesso

La dotazione finanziaria del bando è di 20 milioni di euro.

I progetti devono prevedere investimenti ammissibili compresi tra 30.000 e 5 milioni di euro.

Le domande possono essere presentate dal 22 maggio 2024 fino all’esaurimento delle risorse disponibili.

Nuovo servizio telematico per notai: Voltura 2.0

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Un innovativo servizio, nato dalla collaborazione tra l’Agenzia delle entrate e il Consiglio nazionale del notariato, segna un progresso significativo nella dematerializzazione degli adempimenti. A partire dal 24 settembre, i notai possono accedere all’applicativo Voltura 2.0 – Telematica attraverso la piattaforma “Scrivania del Territorio”. Questo strumento offre un collegamento telematico per il pagamento dei tributi associati alle richieste di voltura catastale.

Il servizio è il risultato di un recente accordo tra l’Agenzia delle entrate e il Consiglio nazionale del notariato. La sua attivazione consente a un numero maggiore di professionisti di effettuare il pagamento dei tributi speciali catastali e dell’imposta di bollo, grazie a un prelievo automatico delle somme necessarie. Questa iniziativa punta a semplificare gli adempimenti burocratici e a garantire un aggiornamento corretto delle banche dati catastali.

La procedura “Voltura 2.0 – Telematica” offre funzionalità interattive che permettono l’accesso in tempo reale alle informazioni contenute nei database catastali e ipotecari, facilitando la preparazione del documento di aggiornamento e il controllo dei dati. È importante notare che il servizio consente solo volture “in sostituzione di”, mantenendo così la continuità storica delle variazioni di intestazione.

Una delle caratteristiche interessanti per i notai è la possibilità di inviare richieste di voltura per il recupero di voltura automatica. Questa opzione è valida quando il notaio è anche il dichiarante e ha già trasmesso il modello unico per la “voltura automatica” ma non è riuscito a registrarla correttamente. Questa tipologia di voltura non prevede costi aggiuntivi.

In aggiunta alle richieste di voltura, i notai possono anche presentare domande di “annotamento”. Queste sono utilizzabili quando si desidera perfezionare un’intestazione già presente nel catasto, senza trasferire la proprietà dell’immobile. In questo caso, è previsto il pagamento esclusivo dell’imposta di bollo. Gli interessati devono fornire documenti giuridici, come atti o sentenze, per supportare la richiesta di annotamento. È importante notare che non sono accettati atti di notorietà.

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