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sabato 18 Gennaio 2025
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Rimborsi fiscali per il personale dell’amministrazione finanziaria in pensione: come richiederli

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Con la sentenza n. 23391 del 2022, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’imposizione fiscale applicata all’indennità di buonuscita aggiuntiva di fine servizio per il personale dell’amministrazione finanziaria in pensione era illegittima.

A seguito di questa sentenza, i pensionati interessati hanno diritto a richiedere il rimborso delle imposte versate.

 

A chi spetta il rimborso:

Il rimborso spetta a tutti i pensionati dell’amministrazione finanziaria che:

  • Hanno cessato il servizio prima del 31 dicembre 2022.
  • Hanno già ricevuto l’indennità di buonuscita aggiuntiva di fine servizio.

 

Come richiedere il rimborso:

La domanda di rimborso può essere presentata in due modi:

1. Online:

  • Collegarsi al sito web dell’Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/
  • Accedere all’area riservata con SPID, CIE o CNS
  • Selezionare la sezione “Rimborsi”
  • Compilare il modulo online
  • Allegare la documentazione richiesta
  • Inviare la domanda

2. Inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno:

  • Scaricare il modulo di domanda dal sito web dell’Agenzia delle Entrate
  • Compilare il modulo
  • Allegare la documentazione richiesta
  • Inviare la domanda all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente

Documentazione necessaria:

  • Copia del documento di identità
  • Copia del cedolino della pensione
  • Attestazione del pagamento delle imposte sull’indennità di buonuscita
  • Eventuale delega per la riscossione del rimborso a favore di un terzo

 

Scadenze da rispettare:

La domanda di rimborso può essere presentata entro il 31 dicembre 2024.

Consigli utili:

  • Si consiglia di conservare la copia della domanda di rimborso e della documentazione inviata.
  • L’Agenzia delle Entrate ha 180 giorni per esaminare la domanda e liquidare il rimborso.
  • In caso di dubbi o difficoltà, è possibile contattare l’Agenzia delle Entrate o un CAF.

 

Conclusione:

Con questa guida completa, i pensionati dell’amministrazione finanziaria in pensione hanno tutte le informazioni necessarie per richiedere il rimborso delle imposte versate sull’indennità di buonuscita aggiuntiva di fine servizio.

Si ricorda che la scadenza per presentare la domanda è il 31 dicembre 2024

Bonus casa 2024: riqualificazione energetica e risparmio

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Il Bonus Casa 2024: una serie di incentivi fiscali prorogati per il nuovo anno che mirano a:

  • Promuovere la riqualificazione energetica degli edifici.
  • Incentivare il risparmio energetico.
  • Sostenere l’economia e il settore edile.

 

Le agevolazioni sono rivolte a:

  • Tutti i contribuenti che sostengono spese per interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica.
  • Persone fisiche (proprietari, inquilini, comodatari, usufruttuari).
  • Condomini.
  • Enti pubblici e privati.

 

Tipologie di Interventi e Detrazioni:

1. Ristrutturazione edilizia (50%):

  • Manutenzione straordinaria.
  • Restauro e risanamento conservativo.
  • Ristrutturazione edilizia che migliorano l’efficienza energetica.

2. Riqualificazione energetica (50% – 65% – 70%):

  • Interventi di isolamento termico.
  • Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e estiva.
  • Installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo.

• Bonus facciate (90%):

  • Rifacimento delle facciate esterne degli edifici.
  • Miglioramento di almeno due classi energetiche.

• Bonus verde (36%):

  • Interventi di sistemazione a verde di aree private e condominiali.

Scadenze:

  • 31 dicembre 2024: per tutti gli interventi.
  • 31 dicembre 2025: per il bonus facciate.
  • 31 dicembre 2024: per il bonus verde.

 

Come ottenere i bonus:

  • Effettuare i pagamenti con bonifico parlante.
  • Inviare la telematica all’Agenzia delle Entrate.
  • Conservare la documentazione relativa alle spese sostenute.

 

Consigli:

  • Valutare attentamente gli interventi da realizzare.
  • Richiedere la consulenza di un tecnico qualificato.
  • Confrontare preventivi da diverse ditte.
  • Verificare la regolarità dei lavori.

 

Bonus Casa 2024: un’occasione da non perdere per migliorare l’efficienza energetica della tua casa, risparmiare sulle bollette e valorizzare il tuo immobile!

Per maggiori informazioni:

Ti stai separando? Tutela il tuo patrimonio

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Con il nostro Studio Legale affiliato Roberto Pusceddu & Partners – Law Firm, tuteliamo il tuo patrimonio con operazioni di scissione e molto altro!

 

Riservatezza, competenza e lealtà.

Bonus colonnine elettriche: riaperte le domande!

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70 milioni di euro ancora disponibili per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.

Hai tempo fino al 20 giugno 2024 per presentare la tua domanda!

Cosa c’è di nuovo:

  • Lo sportello per le domande è aperto dal 15 marzo al 20 giugno 2024.
  • Sono ancora disponibili oltre 70 milioni di euro di fondi.
  • Le domande possono essere presentate online sul sito di Invitalia.
  • Per i costi di connessione alla rete elettrica, le domande devono essere inviate tramite
  • PEC.

 

Come presentare la domanda:

1. Compila la domanda online sul sito di Invitalia:

  • Accedi al portale Invitalia: https://www.invitalia.it/
  • Vai alla sezione “Colonnine di ricarica elettrica”
  • Clicca su “Presenta la domanda”
  • Compila il modulo online con i tuoi dati e le informazioni relative all’intervento di installazione della colonnina di ricarica.
  • Allega la documentazione richiesta.
  • Invia la domanda.

 

2. Per i costi di connessione alla rete elettrica:

  • Invia la domanda tramite PEC all’indirizzo CRE1@postacert.invitalia.it.
  • La domanda deve essere compilata in formato elettronico e firmata digitalmente.
  • Allega la documentazione richiesta.
  • Invia la PEC entro il 20 giugno 2024.

 

  • 3. Documentazione richiesta per entrambi i tipi di intervento:
    Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà
  • Copia del documento di identità del richiedente
  • Attestazione del pagamento delle spese
  • Fatture o ricevute relative all’acquisto e all’installazione della colonnina di ricarica

Per i costi di connessione alla rete elettrica:
– Autorizzazione all’allaccio alla rete elettrica
– Progetto elettrico

 

Bonus acqua:

  • La percentuale del credito d’imposta per il bonus acqua è stata fissata al 6,45%.
  • Presentazione domande bonus colonnine elettriche: 15 marzo – 20 giugno 2024

 

Per saperne di più:

  • Consulta la Webzine FiscoOggi dell’Agenzia delle Entrate.
  • Visita il sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Durata minima contratto di locazione: tutto quello che c’è da sapere

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La durata minima di un contratto di locazione varia a seconda del tipo di contratto stipulato e della natura dell’immobile locato. Ecco una panoramica delle diverse casistiche:

Contratti di locazione ad uso abitativo:

  • Canone concordato: 3 anni, con rinnovo automatico per altri 2 anni.
  • Canone libero: 4 anni, con rinnovo automatico per altri 4 anni.

 

Contratti di locazione transitori:

  • Studenti universitari: da 6 a 36 mesi, con rinnovo automatico per altri 2 anni.
  • Esigenze momentanee dell’inquilino: da 1 a 18 mesi.

 

Contratti di locazione per uso commerciale:

  • 6 anni, con rinnovo automatico per altri 6 anni.

 

Casi particolari:

  • Immobili ad uso turistico: la durata minima è stabilita dalla legge regionale.
  • Contratti di locazione a canone concordato transitorio: la durata minima è di 1 mese, con possibilità di rinnovo per un massimo di 18 mesi.

 

E’ importante ricordare che:

  • La durata minima del contratto di locazione è inderogabile, neanche per accordo tra le parti.
  • In caso di disdetta anticipata del contratto da parte dell’inquilino, è prevista una penale.
  • Il locatore può recedere dal contratto solo per gravi motivi.

Professionista forfettario e Socio di SRL: Quando è possibile?

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Professionista

La compatibilità tra l’essere socio di SRL e possedere una Partita IVA forfettaria è spesso al centro di dubbi. Negli anni, infatti, questo regime fiscale ha subito diverse modifiche proprio in relazione ai soggetti che hanno partecipazioni societarie.

Ciò ha generato non poche perplessità tra chi si appresta a scegliere il regime forfettario per la propria Partita IVA.

La domanda che spesso ci si pone è: “Posso, contemporaneamente, essere socio di SRL e possedere  Partita IVA professionista in regime forfettario?”

Questione n. 1 – Esercizio della professione

Il CNDCEC, con il pronto ordine n. 149 del 19 settembre 2022, ha chiarito che lo status di socio di minoranza di società di capitali è sempre compatibile con l’esercizio della professione, a meno che non si accerti che l’iscritto eserciti il proprio controllo o influenza sulla società (ad esempio per il tramite del soggetto che risulti essere il socio di maggioranza) e gestisca, attraverso soggetti terzi, la società.

Pertanto, la partecipazione al capitale sociale realizzata tramite l’utilizzo del coniuge non legalmente separato o di parenti entro il 4° grado, prestanomi, fiduciari, società nazionali o estere riferibili all’iscritto all’albo o da lui controllate, di conviventi risultanti nello stato di famiglia, ecc. rende incompatibile l’attività quando siano dimostrati e provati i rapporti giuridici di cui sopra e/o l’influenza dell’iscritto sui detti soggetti e l’interesse economico dello stesso.

Questione n. 2 – Applicazione del regime forfettario

Per ciò che attiene la permanenza nel regime forfettario, i contribuenti che desiderano applicare il regime agevolato per le partite Iva individuali non devono:

  • Essere soci di società di persone;
  • Controllare, direttamente o indirettamente, SRL che svolgono la stessa attività economica esercitata individualmente.

Per cui, il contribuente potrà continuare ad operare in regime forfettario solo se:

– non detiene quote di controllo in SRL;

– detiene quote di controllo in SRL ma l’attività economica svolta dalla società è del tutto diversa da quella riconducibile alla partita Iva individuale del professionista.

Come chiarito dalla circolare n. 9/2019 dell’Agenzia delle Entrate, per la definizione di controllo, diretto e indiretto, occorre riferirsi all’articolo 2359, primo e secondo comma, del Codice Civile.

Pertanto, ad esempio, la causa ostativa opererà nel caso di partecipazione, da parte di un contribuente che applichi il regime forfetario, al 50% in una società a responsabilità limitata perché risulta integrato il numero 2) del  primo comma del citato articolo 2359 del Codice Civile.

Il controllo indiretto è specificato al secondo comma, ad esempio, la causa ostativa opererà nel caso in cui la moglie del contribuente detiene una partecipazione pari al 50% in una società a responsabilità limitata (che esercita attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dal predetto contribuente), perché risulta integrato il combinato disposto di cui al primo comma, numero 2), e secondo comma dell’articolo 2359 del Codice Civile.

Conclusione

Sì, si può essere professionisti con partita Iva in regime forfettario e contemporaneamente soci di SRL ma solo se:

  • si detiene una quota di capitale sociale di minoranza;
  • non si controlla, né direttamente né indirettamente, la Società.

Imposta sulle successioni e donazioni: Trasferire il patrimonio con consapevolezza

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L’imposta sulle successioni e donazioni (ISD) rappresenta un tema di grande rilevanza per chiunque si trovi ad affrontare il delicato passaggio generazionale del proprio patrimonio. In Italia, questa imposta si applica al trasferimento di beni e diritti per causa di morte (successione) o per atto tra vivi (donazione), con l’obiettivo di concorrere alla fiscalità generale del Paese.

Comprendere le diverse aliquote e franchigie:

L’imposta è progressiva, con aliquote che variano in base al valore del patrimonio trasferito e al grado di parentela tra il defunto/donante e il beneficiario. Sono previste franchigie, ossia importi al di sotto dei quali non si applica l’imposta, che differiscono a seconda del rapporto di parentela.

Esempio di calcolo dell’imposta:

Supponiamo un patrimonio di €1.000.000 trasferito da un padre a un figlio. L’aliquota applicabile in questo caso è del 4%, con una franchigia di €1.000.000. L’imposta da versare ammonterebbe a €40.000 (€1.000.000 – €1.000.000) x 4%].

Pianificare il passaggio generazionale con attenzione:

La conoscenza approfondita dell’imposta sulle successioni e donazioni è fondamentale per pianificare il passaggio generazionale del proprio patrimonio con consapevolezza e oculatezza. Diverse strategie possono essere adottate per ottimizzare il trasferimento dei beni, come la stipula di un testamento, la donazione in vita o la creazione di un trust.

Le recenti novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023:

La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto alcune novità in materia di ISD, tra cui:

  • Aumento delle franchigie per le successioni in linea diretta (da €1.000.000 a €1.500.000) e per quelle tra fratelli e sorelle (da €500.000 a €800.000).
  • Introduzione di una franchigia di €1.000.000 per le donazioni di immobili da parte di genitori a figli under 30.
  • Riduzione dell’aliquota per le donazioni di denaro o titoli azionari da parte di genitori a figli under 40.

 

Pianificare il futuro con l’aiuto di un professionista:

Affidarsi a un commercialista o a un avvocato esperto in materia di successioni e donazioni è fondamentale per ricevere una consulenza personalizzata e pianificare il passaggio generazionale del proprio patrimonio in modo efficiente e sicuro, tenendo conto delle specificità del proprio caso e delle recenti novità legislative.

Agevolazioni fiscali per le startup: Come far crescere il tuo business

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Le startup sono il motore dell’economia moderna, e per questo motivo il governo italiano ha messo a disposizione diverse agevolazioni fiscali per favorire la loro crescita e il loro sviluppo.

Le principali agevolazioni fiscali per le startup:

  • Imposta sul reddito ridotta: Le startup possono beneficiare di un’aliquota IRES ridotta al 15% per i primi 5 anni di attività.
  • esenzione IVA: Le startup possono essere esenti dal pagamento dell’IVA per i primi 3 anni di attività.
  • Credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali: Le startup possono ottenere un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, come computer, software e macchinari.
  • Contributi a fondo perduto: Sono disponibili diverse forme di contributi a fondo perduto per le startup che investono in innovazione e ricerca.
  • Voucher per la formazione: Le startup possono ottenere voucher per la formazione del proprio personale.

 

Oltre a queste agevolazioni fiscali, le startup possono anche beneficiare di:

  • Incentivi per l’assunzione di personale: Sono previsti incentivi per l’assunzione di nuovo personale da parte delle startup.
  • Servizi di tutoraggio e mentoring: Le startup possono accedere a servizi di tutoraggio e mentoring da parte di esperti del settore.
  • Acceleratori e incubatori: Esistono diversi acceleratori e incubatori che offrono alle startup supporto e servizi per la crescita del loro business.

 

Per poter usufruire delle agevolazioni fiscali per le startup:

  • Avere una forma giuridica societaria (es. SRL, SPA)
  • Essere una startup innovativa, come definita dalla legge
  • Avere la sede principale in Italia
  • Non aver distribuito utili

 

Le agevolazioni fiscali per le startup possono essere un importante strumento per:

  • Ridurre il costo del lavoro
  • Finanziare la crescita del business
  • Attrarre nuovi investitori
  • Assumere nuovo personale
  • Acquisire nuovi clienti

Un trampolino di lancio per il futuro

Le agevolazioni fiscali e l’ecosistema di supporto creano un terreno fertile per la crescita delle startup. Ridurre il costo del lavoro, finanziare la crescita del business, attrarre nuovi investitori, assumere nuovo personale e acquisire nuovi clienti sono solo alcuni dei vantaggi che le startup possono ottenere.

In conclusione, le agevolazioni fiscali per le startup non sono solo un sostegno economico, ma un vero e proprio trampolino di lancio per il futuro. Consentono a queste realtà innovative di esprimere il loro pieno potenziale, contribuendo allo sviluppo economico e alla competitività del Paese.

Scissione: convenienza e caso reale

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Premessa

La scissione societaria è un’operazione straordinaria che comporta la divisione del patrimonio di una società e il suo trasferimento a una o più società beneficiarie.

Questo processo può essere totale o parziale e può avere diversi obiettivi, come la riorganizzazione degli assetti proprietari dell’impresa o la suddivisione del patrimonio sociale in vista di una successiva cessione di quote.

 

Definizione di scissione societaria

La scissione societaria è un’operazione straordinaria che comporta il trasferimento del patrimonio di una società a una o più società beneficiarie.

Queste società beneficiarie possono essere preesistenti o di nuova costituzione. L’operazione può riguardare l’intero patrimonio della società o solo una parte di esso.

 

Tipologie di Scissione

La scissione può essere totale o parziale. Nella scissione totale, la società scissa cessa la propria esistenza, mentre nella scissione parziale, la società scissa rimane attiva.

Inoltre, la scissione può essere proporzionale, quando a tutti i soci della società scissa vengono assegnate azioni di tutte le società beneficiarie, o non proporzionale, quando solo ad alcuni dei soci della società scissa vengono attribuite azioni di una o più società beneficiarie.

 

Obiettivi della Scissione

La scissione societaria può essere utilizzata per conseguire svariati obiettivi, quali la riorganizzazione degli assetti proprietari dell’impresa o la suddivisione del patrimonio sociale in vista di una successiva cessione di quote. 

Tuttavia, è importante notare che l’operazione è fiscalmente neutrale solo se si fonda su valide ragioni economiche.

 

Responsabilità per le Esposizioni Debitorie

Prima di procedere alla scissione, è necessario valutare gli eventuali rischi derivanti dall’inadempimento di pregresse obbligazioni civili e tributarie. Per le obbligazioni civili vige un regime di responsabilità di tipo sussidiario e limitato. Per i debiti tributari, invece, è vigente la responsabilità solidale ed illimitata per tutte le società partecipanti.

Neutralità Fiscale delle Scissioni

La scissione societaria è fiscalmente neutrale, il che significa che non dà luogo a realizzo né a distribuzione di plusvalenze e di minusvalenze dei beni della società scissa.

Questo principio si applica a condizione che gli elementi attivi e passivi trasferiti mantengano gli stessi valori fiscali che avevano presso la società scissa.

Tuttavia, è importante notare che la scissione deve essere finalizzata all’effettiva continuazione dell’attività imprenditoriale da parte di ciascuna società partecipante all’operazione.

 

Iter Ordinario di Scissione

L’iter ordinario di scissione si articola in tre fasi principali: 

  • Redazione del progetto di scissione: Questa fase è gestita dall’organo amministrativo e prevede la redazione di un progetto che deve contenere una serie di informazioni obbligatorie, come la descrizione delle società coinvolte, le modalità di suddivisione del patrimonio e le conseguenze per i soci.
  • Approvazione del progetto: Il progetto di scissione deve essere approvato dall’assemblea dei soci di ciascuna società coinvolta, con una maggioranza qualificata.
  • Atto notarile di scissione:Questa è la fase finale in cui viene attuata la scissione attraverso un atto notarile.

Ognuna di queste fasi richiede il rispetto di determinate condizioni e la produzione di una serie di documenti necessari per eseguire la scissione.

 

Ecco una tabella che illustra l’iter ordinario di scissione: 

Fase

Descrizione

Redazione del progetto di scissione

Questa fase è gestita dall’organo amministrativo e prevede la redazione di un progetto che deve contenere una serie di informazioni obbligatorie, come la descrizione delle società coinvolte, le modalità di suddivisione del patrimonio e le conseguenze per i soci.

Approvazione del progetto

Il progetto di scissione deve essere approvato dall’assemblea dei soci di ciascuna società coinvolta, con una maggioranza qualificata.

Atto notarile di scissione

Questa è la fase finale in cui viene attuata la scissione attraverso un atto notarile.

Iter Semplificato di Scissione

Il codice civile prevede alcuni casi in cui la scissione può essere attuata in maniera semplificata, ovvero senza la necessità di alcuni documenti che, in virtù della particolare situazione esistente, diventano irrilevanti.

Un esempio è la fusione di società interamente possedute. In questo caso, si è in presenza di una società che detiene l’intero capitale di un’altra società ed intende incorporare la società da essa controllata. In tal caso è possibile procedere alla fusione semplificata.

Inoltre, il D.Lgs. n.123/12 ha introdotto una serie di semplificazioni procedurali per le scissioni. 

Queste semplificazioni sono riportate nella seguente tabella: 

Semplificazione

Descrizione

Riferimento normativo

Progetto di scissione sul sito internet delle società

Il progetto di scissione predisposto dall’organo amministrativo delle società che partecipano alla scissione, in alternativa al deposito nel Registro delle imprese, può essere pubblicato nel sito Internet delle società interessate all’operazione, con modalità idonee a garantire la sicurezza del sito medesimo, l’autenticità dei documenti e la certezza della data di pubblicazione.

art.2506‐bis c.c. art.2501‐ter c.c.

Comunicazioni all’assemblea dei soci

L’organo amministrativo deve segnalare ai soci in assemblea e all’organo amministrativo delle altre società partecipanti alla scissione le modifiche rilevanti degli elementi dell’attivo e del passivo intervenute tra la data in cui il progetto di scissione è depositato presso la sede della società ovvero pubblicato nel sito Internet di questa e la data della decisione sulla scissione.

art.2506‐ter c.c. art.2501‐ quinquies c.c.

Informativa tramite internet per i soci

Le società partecipanti alla scissione sono esonerate dall’obbligo di mettere a disposizione dei soci, presso la sede legale, i documenti riguardanti la scissione, a condizione che detti documenti siano stati pubblicati sul sito Internet delle società. Su richiesta del socio, le copie di detti documenti devono essergli trasmesse telematicamente; tuttavia, la società non è tenuta a fornire copia dei documenti qualora gli stessi siano stati pubblicati sul sito Internet, dal quale sia possibile effettuarne liberamente copia o stampa.

art.2506‐quater c.c. art.2501‐septies c.c.

Creazione di una Holding Immobiliare attraverso la Scissione Societaria: Un Caso Reale

Consideriamo il caso di due soci, persone fisiche, che erano proprietari di una S.r.l. operante nel settore medico-sanitario. I due soci, marito e moglie, erano in fase di separazione e divorzio. In questa situazione delicata, la scissione non proporzionale si è rivelata un efficace strumento di tutela patrimoniale.

La scissione non proporzionale ha permesso di assegnare al marito il 100% del capitale della nuova società creata dalla scissione, che ha assunto la natura di una holding immobiliare. Questa operazione ha avuto l’effetto di isolare una parte significativa del patrimonio aziendale (costituito da immobili) dalle possibili conseguenze negative del divorzio.

La holding immobiliare, essendo una società a sé stante, non rientra nel patrimonio personale del marito e, quindi, non è soggetta alle disposizioni relative alla divisione dei beni in caso di divorzio. In questo modo, il marito ha potuto tutelare il suo investimento e garantire la continuità delle attività immobiliari.

Questo caso dimostra come la scissione societaria possa essere utilizzata non solo come strumento di riorganizzazione aziendale, ma anche come mezzo per proteggere il patrimonio in situazioni personali complesse.

Tuttavia, è importante sottolineare che ogni situazione è unica e richiede una valutazione accurata da parte di professionisti esperti in diritto societario e familiare.

Conclusioni

La scissione societaria è un’operazione complessa che richiede una pianificazione accurata e una comprensione approfondita delle implicazioni legali e fiscali.

Tuttavia, se gestita correttamente, può offrire significativi vantaggi in termini di riorganizzazione aziendale, ottimizzazione fiscale e protezione del patrimonio.

Il caso reale presentato in questo articolo illustra come la scissione non proporzionale possa essere utilizzata come strumento di tutela patrimoniale in situazioni personali complesse, come una separazione o un divorzio. Pertanto, è consigliabile consultare un consulente legale o fiscale prima di intraprendere questa operazione. Inoltre, la convenienza di creare una holding immobiliare dipenderà dalle specifiche circostanze dell’azienda e dalle leggi del paese in cui opera.

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