La trasformazione digitale delle imprese italiane rappresenta oggi uno degli obiettivi strategici più importanti per aumentare la competitività del tessuto economico nazionale. In un mondo in cui l’innovazione tecnologica corre veloce, restare indietro significa perdere opportunità di crescita, clienti e, in molti casi, anche la propria posizione sul mercato. È in questo scenario che si inserisce il nuovo bando per la trasformazione digitale delle imprese, un’opportunità concreta per accedere a contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e servizi di consulenza mirati al potenziamento tecnologico delle aziende.
Sommario
Le domande per accedere agli aiuti possono essere presentate fino al 30 giugno 2025, data che segna un termine cruciale per le imprese che vogliono innovarsi in modo strutturale e ottenere un supporto economico concreto. Il bando si rivolge alle imprese operanti in specifiche regioni italiane (tra cui Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), con un focus particolare sulle PMI e sulle reti di imprese.
Nel corso di questo articolo vedremo chi può accedere ai fondi, quali interventi sono ammissibili, quali sono i vantaggi fiscali e finanziari legati a questa misura e, soprattutto, come presentare correttamente la domanda per non perdere l’occasione di sfruttare questi strumenti a supporto dell’innovazione.
Cos’è il programma PID-Next
Uno dei pilastri fondamentali del bando per la trasformazione digitale è il programma PID-Next, ovvero il Polo di Innovazione Digitale del Sistema Camerale. Questo strumento è stato concepito per offrire un supporto concreto alle imprese italiane, in particolare a quelle di dimensioni più ridotte: micro, piccole e medie imprese (MPMI). Il suo obiettivo principale è accompagnare queste realtà in un percorso strutturato di innovazione digitale, promuovendo l’adozione di tecnologie 4.0, strumenti avanzati di gestione e soluzioni digitali a supporto della produttività.
PID-Next opera attraverso un sistema di servizi pubblicamente finanziati, coprendo tra il 90% e il 100% dei costi per le imprese di minori dimensioni. Le attività previste includono servizi di first assessment, ovvero una valutazione iniziale del livello di digitalizzazione dell’azienda, e servizi di orientamento personalizzato, con l’obiettivo di identificare le aree prioritarie su cui intervenire per migliorare l’efficienza aziendale.
Il programma è attivo grazie a un avviso pubblico lanciato a dicembre 2024, e resterà disponibile fino al 30 giugno 2025. Questa scadenza rappresenta un’importante deadline per tutte le imprese interessate ad avviare un processo di innovazione sostenibile e coperto, in gran parte, da contributi pubblici.
Partecipare al PID-Next significa non solo accedere a fondi e servizi, ma anche iniziare un percorso di transizione digitale consapevole, con ricadute positive su produttività, competitività e anche sulla compliance normativa legata alla digitalizzazione.
Come funziona
Il programma PID-Next di Unioncamere si distingue per un approccio concreto e personalizzato alla trasformazione digitale. Le imprese interessate possono partecipare al progetto presentando apposita domanda entro il 30 giugno 2025. Una volta ammessa, l’azienda viene coinvolta in un percorso articolato in tre fasi principali, pensate per guidare le MPMI nel loro cammino verso l’innovazione.
1. Analisi della maturità digitale (First Assessment)
La prima fase prevede un incontro diretto presso l’azienda con un esperto del Polo di Innovazione, che condurrà una valutazione iniziale sul livello di digitalizzazione della realtà aziendale. Questo step serve a identificare non solo il punto di partenza, ma soprattutto gli obiettivi strategici dell’impresa e i fabbisogni tecnologici necessari a raggiungerli. È un momento cruciale per impostare un piano di digitalizzazione su misura, basato sulle esigenze reali dell’organizzazione.
2. Orientamento e proposta di innovazione
In seguito all’analisi iniziale, l’impresa riceve un report dettagliato contenente i risultati emersi e una proposta operativa. Il documento include l’individuazione di partner tecnologici potenziali, indicazioni su strumenti e tecnologie da adottare, nonché la segnalazione di eventuali altri bandi o misure di finanziamento compatibili con il progetto d’innovazione.
3. Opportunità di rete e trasferimento tecnologico
L’ultima fase consiste nell’accesso a un network selezionato di partner pubblici e privati che collaborano con PID-Next. Questo consente alle imprese di beneficiare di un vero e proprio ecosistema dell’innovazione, aprendo la strada al trasferimento tecnologico e alla creazione di nuove sinergie di sviluppo.
Imprese ammesse e requisiti di accesso
Il bando PID-Next è riservato alle imprese con sede operativa o legale in una delle seguenti otto regioni italiane: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Si tratta di un’area geografica strategica per le politiche di coesione e sviluppo, che punta a colmare il divario digitale tra Nord e Sud incentivando la trasformazione tecnologica del tessuto imprenditoriale meridionale.
Le imprese che possono accedere devono essere Micro, Piccole o Medie Imprese (MPMI) secondo la definizione europea, ossia con meno di 250 dipendenti, un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro e un bilancio totale inferiore a 43 milioni. È fondamentale che le imprese siano regolarmente iscritte al Registro delle Imprese e attive, con una posizione INPS e INAIL regolare e senza pendenze gravi con il fisco o altri enti previdenziali.
Il bando è particolarmente inclusivo: non pone limiti settoriali, consentendo la partecipazione a imprese manifatturiere, del terziario, dei servizi, dell’agroalimentare e altri comparti. L’importante è che l’impresa manifesti un reale interesse ad avviare un processo di digitalizzazione, supportato da una progettualità chiara e da obiettivi concreti.
Le reti di imprese e i consorzi possono a loro volta partecipare, a condizione che ciascuna impresa aderente rispetti i criteri previsti. Questa apertura consente di valorizzare anche forme di collaborazione tra PMI, incentivando processi di innovazione condivisi e sinergici.
Servizi offerti
Uno dei punti di forza del programma PID-Next è l’offerta di servizi personalizzati, qualificati e completamente gratuiti per le micro e piccole imprese, grazie alla copertura finanziaria pubblica che può arrivare fino al 100% del valore delle attività. Si tratta di un’opportunità strategica, in un momento storico in cui la digitalizzazione non è più un’opzione, ma una condizione essenziale per sopravvivere sul mercato.
Tra i principali servizi offerti troviamo:
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Assessment della maturità digitale, con analisi tecnica e strategica personalizzata;
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Consulenze mirate all’innovazione, fornite da esperti del sistema camerale e da enti partner qualificati;
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Accesso a strumenti digitali e a tecnologie innovative (cloud, IoT, cybersecurity, intelligenza artificiale, ecc.);
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Orientamento verso finanziamenti aggiuntivi, regionali, nazionali o europei;
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Supporto nel matching con partner tecnologici, sia pubblici che privati.
Per le imprese, questi servizi si traducono in vantaggi concreti e misurabili: riduzione dei costi operativi, aumento della produttività, maggiore competitività sul mercato, miglioramento della sicurezza informatica, digitalizzazione dei processi gestionali e amministrativi.
Dal punto di vista fiscale, la partecipazione al programma può contribuire ad attivare ulteriori misure agevolative, come il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 o per formazione digitale, se in linea con i progetti attivati.
In sintesi, PID-Next consente di avviare un processo strutturato di trasformazione digitale a costo zero, aumentando il valore dell’impresa e la sua capacità di affrontare le sfide future.
Procedura
Per accedere ai servizi offerti dal programma PID-Next, le imprese interessate devono partecipare all’Avviso pubblico attivo dal 16 dicembre 2024 al 30 giugno 2025. La procedura di candidatura è completamente digitale, pensata per essere semplice, veloce e accessibile anche alle imprese meno strutturate dal punto di vista amministrativo.
Le domande vanno presentate attraverso la piattaforma dedicata restart.infocamere.it, a partire dalle ore 10:00 del 16 dicembre 2024 e fino alle ore 16:00 del 30 giugno 2025. Per accedere è necessario autenticarsi con una delle seguenti identità digitali: SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Possono partecipare le Micro, Piccole e Medie Imprese (PMI) con sede legale o operativa in Italia, anche se il bando mira a favorire principalmente le imprese situate nelle otto regioni del Mezzogiorno. All’interno della piattaforma, le imprese dovranno compilare un form digitale, fornendo informazioni sulla propria attività, sui fabbisogni tecnologici e sugli obiettivi di innovazione.
È importante prepararsi per tempo, raccogliendo la documentazione necessaria e chiarendo sin da subito quali ambiti di digitalizzazione si intende sviluppare. In caso di errori o omissioni nella compilazione, la domanda può essere respinta, per cui è consigliabile affidarsi a un consulente esperto per garantire la corretta presentazione.
La trasparenza del processo e l’assenza di costi di partecipazione rendono il bando particolarmente accessibile anche per le realtà imprenditoriali più piccole, che spesso non hanno risorse interne dedicate alla progettazione.
Tecnologie ammesse
Il progetto PID-Next non si limita a un generico supporto alla digitalizzazione, ma punta a introdurre nelle imprese tecnologie avanzate e abilitanti legate all’Industria 4.0. L’obiettivo è quello di accompagnare le MPMI in un percorso di trasformazione profonda, non solo nei processi, ma anche nella cultura aziendale e nella gestione strategica dell’innovazione.
Tra le tecnologie ammesse e maggiormente promosse troviamo:
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Cloud computing e big data, per migliorare l’efficienza dei processi e l’analisi dei dati aziendali;
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Intelligenza artificiale e machine learning, utili per l’automazione decisionale e la previsione delle dinamiche di mercato;
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Cybersecurity e protezione dei dati, un’area cruciale per garantire la sicurezza digitale dell’impresa;
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IoT (Internet of Things), per connettere macchinari e processi industriali in logica smart;
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Blockchain, soprattutto per il tracciamento delle filiere e la certificazione di prodotti e processi;
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Realtà aumentata e realtà virtuale, per la formazione, la prototipazione e il marketing;
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Robotica collaborativa e sistemi di automazione, per aumentare la produttività e la qualità del lavoro in ambienti industriali.
Il valore aggiunto del programma è quello di personalizzare l’approccio tecnologico in base alle reali esigenze dell’impresa, evitando soluzioni standardizzate. Le tecnologie vengono proposte in modo coerente con i fabbisogni rilevati nella fase di first assessment, con il supporto di esperti qualificati.
Inoltre, l’introduzione di queste soluzioni può sbloccare l’accesso ad ulteriori agevolazioni fiscali, come i crediti d’imposta previsti dal Piano Transizione 4.0.
Benefici fiscali e finanziari complementari
Oltre ai servizi completamente gratuiti offerti da PID-Next, le imprese partecipanti possono beneficiare di importanti vantaggi fiscali e accedere a strumenti di finanza agevolata complementari, incrementando notevolmente il valore complessivo dell’intervento di digitalizzazione. Si tratta di una vera e propria strategia di ottimizzazione fiscale e finanziaria, che può essere messa in atto con il supporto di un consulente specializzato.
Uno dei principali strumenti attivabili in parallelo è il Credito d’Imposta per Beni Strumentali 4.0, previsto dal Piano Transizione 4.0. Questo incentivo consente di recuperare una parte rilevante delle spese sostenute per l’acquisto di macchinari, software e tecnologie digitali abilitanti. Le aliquote possono variare dal 20% al 50% in base alla tipologia del bene e alla dimensione dell’impresa, e sono cumulabili con altri incentivi regionali e nazionali.
Un altro incentivo interessante è il Credito d’Imposta per Formazione 4.0, dedicato a quelle imprese che intendono aggiornare le competenze digitali del proprio personale. L’investimento in capitale umano è infatti uno degli aspetti chiave per garantire il successo di ogni processo di trasformazione digitale.
Infine, le imprese che avviano progetti di digitalizzazione possono accedere più facilmente anche a bandi regionali, fondi europei (come Horizon Europe, Digital Europe, ecc.) e finanziamenti a tasso agevolato (come i prestiti Simest o i fondi BEI).
In sintesi, PID-Next può diventare il punto di partenza per attivare un ecosistema di agevolazioni, con impatti positivi su fiscalità, liquidità e capacità competitiva.
Errori da evitare
Nonostante la procedura di accesso al PID-Next sia pensata per essere semplice e digitale, non mancano i casi di esclusione per errori evitabili. Essere informati in anticipo sulle criticità più frequenti permette alle imprese di aumentare le probabilità di successo e di accedere senza intoppi ai benefici previsti.
Uno degli errori più comuni è la compilazione incompleta o inesatta della domanda online. Anche un semplice errore di digitazione nei dati aziendali o la mancata allegazione di un documento richiesto può determinare lo scarto automatico della richiesta. È quindi fondamentale leggere attentamente l’Avviso pubblico e predisporre per tempo tutta la documentazione necessaria.
Altro aspetto spesso sottovalutato riguarda la mancanza di coerenza tra i bisogni dell’azienda e gli obiettivi dichiarati nella domanda. Il progetto deve essere credibile, strutturato e realistico. Un buon consiglio è quello di farsi supportare da un consulente, anche solo per la parte iniziale di impostazione e per l’analisi dei fabbisogni digitali.
Attenzione anche alle tempistiche: l’accesso alla piattaforma può subire rallentamenti nei giorni prossimi alla scadenza, perciò è sempre consigliabile presentare la domanda con ampio anticipo rispetto al 30 giugno 2025.
Infine, è utile monitorare eventuali aggiornamenti normativi o integrazioni all’avviso che potrebbero modificare i requisiti o ampliare le possibilità di accesso ad altri fondi complementari.
In conclusione, pianificare con cura, essere tempestivi e farsi affiancare da esperti sono tre elementi chiave per accedere al PID-Next con successo.
Considerazioni finali
Il bando PID-Next rappresenta una delle migliori opportunità del 2025 per le micro, piccole e medie imprese italiane che vogliono intraprendere un percorso concreto di trasformazione digitale. Grazie a un mix vincente di servizi completamente gratuiti, consulenze personalizzate e accesso facilitato a tecnologie 4.0, questo programma consente di innovare senza sostenere costi diretti, ottenendo al contempo vantaggi fiscali e competitivi significativi.
La partecipazione è aperta fino al 30 giugno 2025, ma vista la complessità delle valutazioni preliminari e la possibilità di accesso su base “a sportello”, è fondamentale muoversi con anticipo, evitando ritardi e congestioni sulla piattaforma digitale.
Oltre al supporto tecnico e strategico offerto dal sistema camerale, PID-Next è anche una porta d’accesso a un ecosistema di innovazione fatto di partner pubblici, privati, università e centri di ricerca, pronti a collaborare per sviluppare progetti su misura. L’integrazione con gli altri strumenti fiscali, come il credito d’imposta per investimenti e formazione 4.0, rende il pacchetto ancora più interessante e redditizio.
Per le imprese, questa è l’occasione ideale per ripensare i propri modelli produttivi, aumentare la resilienza e la competitività sul mercato e farsi trovare pronte alle sfide di un’economia sempre più digitale.