Recentemente, il governo italiano ha approvato un decreto legislativo che modifica le regole sull’IVA per i servizi in streaming, in linea con la direttiva UE 2022/542. Entro dicembre 2024, queste nuove disposizioni saranno adottate per adeguare la normativa fiscale italiana al mercato digitale e garantire una tassazione equa per le prestazioni culturali e ricreative.
Sommario
Il nuovo articolo 7-quinquies del DPR n. 633/72 introduce criteri specifici per le attività culturali, artistiche e simili trasmesse in streaming o rese virtualmente disponibili.
Secondo le nuove regole, l’IVA sarà applicata in Italia se il consumatore finale è domiciliato o residente nel Paese, modificando la vecchia normativa che non prevedeva tale criterio per le prestazioni virtuali.
Novità dal 2025 per eventi in streaming
Per servizi B2B (Business to Business): l’IVA per le prestazioni legate ad attività culturali, artistiche, sportive e simili sarà applicata nel luogo dell’evento. Tuttavia, se l’evento è virtuale, l’IVA seguirà la regola generale e sarà calcolata nel territorio italiano, se il committente è un soggetto passivo stabilito in Italia.
Per servizi B2C (Business to Consumer): l’IVA sarà applicata nel luogo in cui risiede il consumatore finale per eventi trasmessi in streaming o resi virtualmente. Per gli eventi fisici, l’imposta seguirà il luogo di svolgimento dell’evento.
Implicazioni per B2C e B2B
Le nuove norme introdotte riguardano principalmente il settore B2C, dove gli eventi trasmessi online dovranno rispettare criteri territoriali più specifici per l’IVA. Per il B2B, invece, la regola rimane invariata: l’IVA sarà applicata in base al luogo di stabilimento del committente, senza deroghe in caso di partecipazione virtuale.
Modifiche alle aliquote IVA
In aggiunta, la riforma introduce la possibilità di applicare aliquote IVA ridotte anche per l’accesso a eventi in streaming, secondo il nuovo allegato III della direttiva 2006/112/Ce. Questo garantirà una parità di trattamento tra eventi fisici e digitali.
Motivazioni della riforma
Il contesto di digitalizzazione ha reso necessario adattare le regole fiscali, considerando l’aumento degli eventi online. La direttiva 2022/542/Ue evidenzia l’importanza di tassare i servizi elettronici nel luogo in cui risiede il consumatore per evitare distorsioni del mercato tra servizi digitali e tradizionali.
Indicazioni dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate ha già fornito chiarimenti sulla territorialità IVA per eventi online, come indicato nella Risposta n. 409/E/22, confermando che l’IVA per i servizi B2C online è applicabile dove il consumatore è stabilito o risiede.
Conclusioni
Le nuove disposizioni sull’IVA per eventi in streaming rappresentano un passo verso una normativa fiscale più equa e moderna. Le aziende dovranno adeguarsi rapidamente alle nuove regole per garantire la conformità e sfruttare le opportunità fiscali offerte dalla riforma.