Il nuovo contratto collettivo nazionale per i Dirigenti e i Quadri Superiori delle Piccole e Medie Imprese aderenti a CONFAPI, siglato da CONFAPI e Federmanager, segna una svolta importante per la categoria. Dopo una lunga attesa, il rinnovo introduce aumenti retributivi significativi, una rivisitazione delle indennità di trasferta, oltre a novità su welfare aziendale, formazione professionale e strumenti di conciliazione vita-lavoro. Il nuovo CCNL ha decorrenza dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2027, e si presenta come uno strumento moderno, orientato alle esigenze del mercato del lavoro contemporaneo e alla valorizzazione del capitale umano all’interno delle PMI.
Sommario
Il rinnovo non è solo una questione di numeri. Tocca temi centrali come la flessibilità, la sostenibilità dei rapporti di lavoro, la tutela dei lavoratori più anziani, e l’importanza crescente della formazione continua. Inoltre, risponde a sfide come il ricambio generazionale, la parità di genere e l’integrazione tra esigenze aziendali e benessere personale dei dirigenti.
Questo articolo ti guiderà, punto per punto, alla scoperta di tutte le novità più importanti contenute nel nuovo CCNL, spiegandoti cosa cambia concretamente per dirigenti e aziende, e come sfruttare al meglio le opportunità offerte dal nuovo contratto.
Il nuovo CCNL 2025-2027
Il 25 marzo 2025, Confapi e Federmanager hanno siglato un accordo strategico per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del 17 dicembre 2019, che interessa i dirigenti e i quadri superiori delle piccole e medie imprese (PMI) operanti nella produzione di beni e servizi. Si tratta di un rinnovo atteso da tempo, che arriva in un momento cruciale per il mercato del lavoro italiano, attraversato da forti trasformazioni in termini di digitalizzazione, flessibilità operativa e nuove esigenze di work-life balance.
Il nuovo CCNL avrà validità dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2027, e rappresenta molto più di una semplice revisione delle condizioni economiche: è una vera e propria riforma contrattuale. L’accordo punta a fornire un quadro normativo aggiornato, che valorizzi il ruolo strategico di dirigenti e quadri superiori all’interno del tessuto produttivo delle PMI italiane, garantendo loro maggiori tutele, ma anche strumenti moderni di sviluppo professionale.
L’obiettivo condiviso dalle parti è quello di mantenere un equilibrio tra le esigenze delle imprese e i diritti dei lavoratori, rafforzando la competitività del sistema produttivo italiano attraverso un contratto che mette al centro la centralità del capitale umano, la sostenibilità dei rapporti di lavoro e la previdenza complementare.
Cosa cambia
Uno dei pilastri fondamentali del nuovo CCNL CONFAPI-Federmanager 2025-2027 è senza dubbio la revisione della parte economica, con aumenti retributivi strutturali e l’adeguamento dei minimi contrattuali mensili per dirigenti e quadri superiori. Questi interventi rispondono alla necessità di aggiornare le retribuzioni al costo della vita e rendere più attrattive le condizioni offerte dalle PMI nei confronti delle figure professionali apicali.
Per quanto riguarda i dirigenti, viene modificato l’articolo 3 del contratto, introducendo minimi retributivi differenziati in base all’età e alla condizione di assunzione. In particolare, per i dirigenti under 43, assunti o promossi durante la vigenza del contratto, il minimo mensile applicabile nei primi tre anni viene ridefinito in funzione della loro esperienza e della situazione lavorativa pregressa. Una misura analoga si applica anche ai dirigenti disoccupati o inoccupati da oltre 6 mesi, con l’obiettivo di favorirne il reinserimento professionale.
Per i quadri superiori, il nuovo minimo contrattuale mensile tiene conto della stessa logica di sostegno all’occupabilità, soprattutto in caso di disoccupazione prolungata. A compensazione del mancato rinnovo nel 2024, è stato inoltre previsto un importo una tantum, pari a 3.000 euro lordi per i dirigenti e 2.000 euro per i quadri superiori, da erogarsi in due tranche, subordinatamente alla presenza in forza al 25 marzo 2025 e al rispetto di requisiti minimi di anzianità e retribuzione annua lorda.
Anche le indennità di trasferta vengono aggiornate: l’importo fisso per le spese non documentabili sale a 100 euro, mentre per i quadri in trasferta tra 12 ore e 2 settimane è previsto un bonus aggiuntivo di 65 euro, a riconoscimento dell’impegno extra richiesto dalle missioni di medio termine.
Welfare, formazione e conciliazione
Il rinnovo del CCNL CONFAPI per Dirigenti e Quadri Superiori segna un passo avanti anche sul fronte del welfare contrattuale, della formazione continua e delle politiche di conciliazione vita-lavoro. In linea con le trasformazioni in atto nel mondo del lavoro, il nuovo contratto collettivo non si limita a stabilire compensi e indennità, ma introduce strumenti di supporto al benessere personale e professionale delle figure apicali delle PMI.
Tra le principali novità, l’accordo potenzia il sistema di welfare integrativo, facendo leva su strumenti già consolidati come Previndapi, il fondo pensione dedicato ai dirigenti delle PMI, e Fasi, il fondo sanitario integrativo. Viene ribadita la centralità di questi strumenti, con l’intento di incentivare le imprese ad aderire e contribuire in modo più efficace al benessere previdenziale e sanitario dei propri dirigenti e quadri.
In parallelo, cresce l’attenzione verso la formazione manageriale e tecnica, elemento chiave per affrontare le sfide della transizione digitale ed ecologica. L’accordo richiama esplicitamente il ruolo di Fondirigenti, il fondo interprofessionale per la formazione continua dei dirigenti, promuovendone l’utilizzo da parte delle PMI aderenti a Confapi per migliorare le competenze e favorire la crescita interna.
Infine, si rafforza l’attenzione alla qualità della vita lavorativa, con incentivi alla flessibilità oraria, al lavoro agile e alla gestione equilibrata dei carichi di lavoro, specie in contesti ad alta responsabilità. In quest’ottica, il rinnovo si pone anche come uno strumento di attrazione e fidelizzazione dei talenti, in un mercato dove la retention dei profili manageriali è sempre più strategica.
Trattamento economico
Il rinnovo del CCNL CONFAPI per dirigenti e quadri superiori introduce una nuova struttura retributiva basata su minimi contrattuali aggiornati e differenziati in base a età, condizione occupazionale e decorrenza temporale. La revisione tiene conto sia della necessità di adeguare le retribuzioni al costo della vita, sia della volontà di rendere più flessibile l’inserimento di nuove figure manageriali nelle PMI.
Ecco una sintesi dei nuovi minimi contrattuali mensili applicabili dal 2025:
Questa struttura retributiva permette alle PMI di avere una maggiore flessibilità nell’assunzione di dirigenti e quadri, in particolare giovani o con periodi di inattività alle spalle, incentivando allo stesso tempo il ricambio generazionale e il reinserimento lavorativo. Gli aggiornamenti previsti tra 2025 e 2026 dimostrano anche l’intenzione di garantire progressività nella crescita salariale, offrendo stabilità e prospettive di carriera più chiare.
Tutele per malattia, famiglia e previdenza
Oltre agli aumenti economici, il nuovo CCNL CONFAPI-Federmanager introduce importanti garanzie sul piano delle tutele contrattuali e della protezione sociale. In un contesto sempre più attento al benessere complessivo del lavoratore, il contratto si distingue per un approccio umano e inclusivo, con misure che vanno dalla malattia al congedo parentale, fino alla previdenza complementare.
Per quanto riguarda le assenze per malattia, viene fissato un periodo di comporto di 12 mesi, durante i quali il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto. Tale periodo viene elevato a 18 mesi in presenza di patologie oncologiche, riconoscendo la particolare gravità e durata dei percorsi di cura.
In materia di congedo parentale, l’accordo stabilisce una novità molto rilevante: l’integrazione al 100% della retribuzione per il primo mese di congedo parentale indennizzato dall’INPS all’80%. Un segnale forte verso la promozione della genitorialità responsabile e della parità di genere in ambito aziendale. Anche il congedo matrimoniale viene regolamentato: spettano 15 giorni retribuiti, da concordare con l’azienda.
Sul piano della mobilità, si rafforza la tutela per i dirigenti più anziani o con figli disabili: non è possibile disporre trasferimenti nei confronti di dirigenti over 55 o con figli con disabilità riconosciuta. Inoltre, per i dirigenti tra 54 e 63 anni, l’indennità supplementare viene aumentata automaticamente di 3 mesi di preavviso, a tutela della stabilità occupazionale in una fascia d’età delicata.
Infine, sul fronte della previdenza complementare, viene confermata la contribuzione aziendale a Previndapi, pari al 5% della retribuzione globale lorda, fino a un massimo di 190.000 euro annui. Una misura che rafforza la sicurezza previdenziale e il valore del pacchetto retributivo complessivo per dirigenti e quadri.
Previdenza, sanità e formazione
Il rinnovo del CCNL CONFAPI 2025-2027 valorizza in modo concreto i tre pilastri del welfare contrattuale destinato a dirigenti e quadri superiori: Previndapi, Fasi e Fondirigenti. Questi strumenti non sono opzionali, ma costituiscono parte integrante del contratto, con obblighi e vantaggi sia per i lavoratori che per le aziende.
Previndapi è il fondo pensione integrativo dedicato ai dirigenti delle PMI. L’accordo conferma la contribuzione a carico dell’azienda pari al 5% della retribuzione globale annua lorda, fino a un massimo di 190.000 euro. Questo strumento consente ai dirigenti di costruire un secondo pilastro previdenziale, fondamentale per compensare il gap pensionistico generato dalle riforme degli ultimi anni. Per l’impresa, inoltre, si tratta di un costo deducibile fiscalmente, che migliora anche l’immagine aziendale nei confronti del personale dirigente.
Fasi è il fondo di assistenza sanitaria integrativa. Offre rimborsi e coperture per spese sanitarie che il Servizio Sanitario Nazionale non copre o rimborsa solo parzialmente. È obbligatorio per le aziende che applicano il CCNL e rappresenta un elemento chiave nella retention dei profili manageriali, sempre più attenti a benefit non monetari legati al benessere personale.
Fondirigenti, infine, è il fondo interprofessionale per la formazione continua dei dirigenti. Le aziende possono accedere a piani formativi finanziati per aggiornare le competenze manageriali, digitali e trasversali dei propri leader. È un’opportunità concreta per migliorare la produttività e l’innovazione interna, con costi praticamente azzerati grazie al finanziamento del fondo.
Questi tre strumenti, integrati nel nuovo CCNL, non solo migliorano la vita lavorativa del dirigente, ma rappresentano un vero vantaggio competitivo per le PMI che vogliono crescere in modo sostenibile.
Vantaggi fiscali
Applicare correttamente il CCNL CONFAPI 2025-2027 non è solo un dovere contrattuale, ma rappresenta anche un’opportunità concreta di risparmio fiscale e ottimizzazione dei costi del lavoro per le PMI. Il nuovo contratto, infatti, è stato costruito tenendo conto delle esigenze economiche delle imprese, introducendo misure che, se ben gestite, possono generare ritorni immediati e benefici a medio-lungo termine.
In primo luogo, le contribuzioni a Previndapi e Fasi, essendo obbligatorie e riconosciute a livello normativo, sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa ai fini IRES e IRAP. Questo significa che le aziende che rispettano gli obblighi contrattuali e iscrivono correttamente i dirigenti ai fondi di previdenza e assistenza possono abbattere il carico fiscale senza incidere negativamente sul costo reale del lavoro.
Anche le erogazioni legate al welfare aziendale (come buoni pasto, rimborso spese sanitarie, servizi di conciliazione vita-lavoro o corsi di formazione) godono di regimi fiscali agevolati, se effettuate nel rispetto del quadro normativo vigente (art. 51 del TUIR). Questo consente alle PMI di remunerare in modo più efficiente i propri dirigenti, migliorando il clima aziendale senza aumentare il cuneo fiscale.
Infine, le spese sostenute per la formazione manageriale finanziata tramite Fondirigenti non solo sono deducibili, ma possono essere integralmente rimborsate se correttamente pianificate e rendicontate. Un’opportunità spesso sottovalutata che consente alle PMI di accedere a percorsi di upskilling e reskilling senza pesare sul budget aziendale.
In conclusione, il nuovo CCNL CONFAPI non è solo un contratto, ma uno strumento di politica fiscale e gestionale, capace di offrire alle imprese efficienza, legalità e competitività in un mercato del lavoro in continua trasformazione.
Considerazioni finali
Il rinnovo del CCNL CONFAPI per dirigenti e quadri superiori delle PMI rappresenta molto più di un semplice aggiornamento salariale. È un cambio di passo strategico, che tiene conto delle sfide del mercato del lavoro contemporaneo: flessibilità, sostenibilità, benessere e attrattività dei ruoli apicali. Le novità introdotte rafforzano la capacità delle piccole e medie imprese di competere nella ricerca e nella fidelizzazione dei talenti, offrendo condizioni contrattuali finalmente più moderne e allineate ai valori europei di qualità del lavoro.
Per le imprese, questo rinnovo consente di:
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Gestire meglio i costi del personale grazie a minimi differenziati per età e condizione occupazionale;
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Accedere a forme di assunzione agevolate per giovani dirigenti o professionisti temporaneamente inoccupati;
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Aumentare l’attrattività aziendale, grazie a misure di welfare avanzato, congedi più inclusivi e previdenza complementare potenziata;
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Evitare contenziosi e sanzioni, grazie alla chiarezza e alla maggiore tutela offerta dai nuovi istituti contrattuali.
Per i lavoratori, invece, il contratto assicura:
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Maggiori garanzie e tutele familiari (malattia, congedi, mobilità);
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Aumenti retributivi progressivi e certi, anche per chi si trova in situazioni di reinserimento lavorativo;
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Valorizzazione della professionalità, con accesso a percorsi formativi e crescita interna.
In sintesi, questo rinnovo è un vero patto di modernizzazione tra impresa e capitale umano, capace di rafforzare la competitività delle PMI italiane, offrendo allo stesso tempo stabilità, sicurezza e prospettiva ai dirigenti e quadri superiori. Un’occasione concreta per crescere insieme, nel rispetto reciproco e con una visione sostenibile del lavoro.