Compensi agli amministratori di S.r.l. , S.p.A., S.s.d., A.s.d., e società di persone (snc, sas) disciplina e trattamento fiscale art. 95 dpr comma quinto 917/86 i compensi agli amministratori sia di società di capitali (srl, spa, sapa) che società di persone (sas, ss, snc) ed enti ad esse equiparati (ssd, asd, aps, cooperative, fondazioni, et similia), possono essere stabiliti in misura fissa oppure variabile (in quota parte – percentuale – rispetto ali utili). In entrambi i casi, in applicazione.
Come pagare il legale rappresentante e/o l’amministratore (o membro del consiglio direttivo) di una associazione: guida aggiornata 2024
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La normativa che disciplina il pagamento del legale rappresentante e/o degli amministratori (o membri del consiglio direttivo) di un’associazione è complessa e variegata, in quanto dipende da diversi fattori, tra cui:
Sommario
- Tipologia di associazione: associazione senza scopo di lucro (ONLUS, APS, etc.), associazione sportiva dilettantistica (ASD, SSD), etc.
- Attività svolte dall’associazione: attività istituzionali, attività commerciali, etc.
- Modalità di conferimento dell’incarico: nomina assembleare, elezione, etc.
- Regime fiscale prescelto dall’associazione: regime forfettario, regime ordinario, etc.
Regime forfettario
In generale, le associazioni che adottano il regime forfettario possono erogare compensi al legale rappresentante e/o agli amministratori a titolo di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.). In questo caso, i compensi erogati sono soggetti a ritenuta d’acconto IRPEF e addizionali a carico dell’associazione, con aliquote variabili a seconda del fatturato annuale dell’associazione. L’associazione dovrà inoltre versare i contributi previdenziali obbligatori all’INPS.
Regime ordinario
Le associazioni che adottano il regime ordinario possono erogare compensi al legale rappresentante e/o agli amministratori in due modalità:
- A titolo di lavoro dipendente: in questo caso, i compensi erogati sono soggetti a contribuzione previdenziale obbligatoria e a ritenuta d’acconto IRPEF e addizionali a carico dell’associazione. L’associazione dovrà inoltre adempiere a tutti gli obblighi previsti in materia di gestione del rapporto di lavoro dipendente.
- A titolo di prestazione d’opera professionale: in questo caso, i compensi erogati sono soggetti a ritenuta d’acconto IRPEF e addizionali a carico dell’associazione, con aliquote variabili a seconda del regime fiscale del professionista (ad esempio, 20% per i professionisti iscritti all’albo). Il professionista dovrà inoltre emettere fattura all’associazione per i compensi erogati.
Casi particolari
- Rimborsi spese: le associazioni possono rimborsare al legale rappresentante e/o agli amministratori le spese effettivamente sostenute nell’espletamento del loro incarico. I rimborsi spesa non sono soggetti a tassazione, a condizione che siano adeguatamente documentati.
- Prestazioni occasionali: le associazioni possono erogare compensi per prestazioni occasionali di valore non superiore a 6.775 euro annui a ciascun percipiente. I compensi erogati sono soggetti a ritenuta d’acconto IRPEF e addizionali al 20% a carico dell’associazione.
Documentazione
L’erogazione di qualsiasi compenso al legale rappresentante e/o agli amministratori di un’associazione deve essere sempre accompagnata da adeguata documentazione, tra cui:
- Delibera assembleare che autorizza il pagamento
- Contratto di collaborazione (se del caso)
- Fattura (se del caso)
- Note spese (per rimborsi)
Compenso amministratore: gestione e successo dell'impresa
![Compenso amministratore: gestione e successo dell'impresa Compenso amministratore: gestione e successo dell'impresa](https://www.commercialista.it/wp-content/uploads/2024/03/COMPAMM_-150x150.jpg)
Il Mondo del compenso degli amministratori di società
Nel panorama aziendale moderno, la figura dell'amministratore di società riveste un ruolo cruciale per la gestione e il successo di un'impresa. Tuttavia, questa posizione comporta anche una serie di responsabilità fiscali che possono incidere significativamente sul compenso netto percepito. In questo contesto, diventa fondamentale esplorare strategie efficaci per ottimizzare la gestione fiscale, con l'obiettivo di abbattere imposte e contributi, garantendo al contempo la piena conformità alle normative vigenti. Questo articolo si propone di guidare amministratori e società attraverso le possibilità offerte dalla legislazione italiana per ridurre il carico fiscale associato al compenso degli amministratori, esplorando tecniche di pianificazione fiscale, incentivi fiscali disponibili, e le ultime novità legislative in materia. Questo approccio non solo permetterà di massimizzare il compenso netto per gli amministratori ma contribuirà anche alla salute finanziaria dell'impresa, ottimizzando le risorse disponibili per investimenti e sviluppo. La determinazione del compenso dell'amministratore di una società è un processo che richiede un'attenta considerazione di vari fattori e deve essere conforme alle norme legali e statutarie applicabili. Il compenso può essere stabilito dall'assemblea dei soci o dal consiglio di amministrazione, a seconda della struttura e delle regole interne della società. Ecco i principali passaggi e criteri coinvolti nella determinazione del compenso degli amministratori:- Normativa e Statuto Societario
- Delibera dell'Assemblea dei Soci o del Consiglio di Amministrazione
- Fattori di valutazione
- Dimensione e complessità della società: società più grandi e complesse tendono a offrire compensi più elevati.
- Settore di attività: alcuni settori possono avere standard retributivi specifici.
- Prestazioni della società: in alcuni casi, parte del compenso può essere legata alle prestazioni economiche della società.
- Competenze e esperienza dell'amministratore: amministratori con maggiore esperienza o competenze specialistiche possono negoziare compensi più alti.
- Confronto con il mercato: spesso le società si confrontano con i compensi offerti per ruoli simili nel loro settore per garantire competitività.
- Componenti del Compenso
- Retribuzione fissa: un importo fisso annuale o mensile.
- Parte variabile: bonus o incentivi legati al raggiungimento di obiettivi specifici.
- Benefit: come auto aziendale, assicurazione sanitaria, partecipazioni azionarie o stock option.
- Rimborsi spese: per le trasferte o altre spese legate all'attività di amministrazione.
- Trasparenza e Documentazione
- Revisione Periodica
Utility: indennità di trasferta e rimborsi chilometrici
Nel dettaglio del compenso degli amministratori di società, due elementi spesso presenti e di rilevante interesse fiscale sono le indennità di trasferta e i rimborsi chilometrici. Queste voci, se gestite correttamente, possono offrire significative opportunità di ottimizzazione fiscale sia per l'amministratore che per la società. Le indennità di trasferta sono somme erogate agli amministratori per coprire le spese sostenute in occasione di viaggi di lavoro. La normativa fiscale italiana prevede che queste indennità, quando corrispondono a spese effettivamente sostenute e debitamente documentate, non concorrano a formare il reddito imponibile dell'amministratore, a condizione che siano rispettati determinati limiti e modalità di erogazione previsti dalla legge. Questo comporta un duplice vantaggio: da un lato, la società può dedurre tali costi dal proprio reddito imponibile; dall'altro, l'amministratore non è tenuto a pagare tasse su queste somme. I rimborsi chilometrici seguono una logica simile. Essi sono destinati a coprire i costi specificamente legati all'uso del veicolo personale per esigenze di lavoro. Anche in questo caso, se i rimborsi sono calcolati in base alle tabelle ACI (Automobile Club Italia) e non superano i limiti stabiliti, non vengono considerati come reddito imponibile per l'amministratore e rimangono deducibili per la società. Questo meccanismo non solo garantisce una copertura delle spese di viaggio in maniera efficiente dal punto di vista fiscale ma incentiva anche una gestione trasparente e documentata delle spese di trasferta. È fondamentale, tuttavia, che la documentazione relativa a indennità di trasferta e rimborsi chilometrici sia gestita con precisione, includendo dettagli quali la motivazione del viaggio, la destinazione, la durata, e le spese effettivamente sostenute. Questo aspetto è cruciale non solo per garantire la conformità alle normative fiscali ma anche per prevenire possibili contestazioni da parte dell'Amministrazione Finanziaria. In conclusione, una corretta gestione delle indennità di trasferta e dei rimborsi chilometrici rappresenta uno strumento strategico per l'ottimizzazione del compenso degli amministratori, consentendo significative economie fiscali e contribuendo alla riduzione del carico tributario complessivo dell'azienda.Conclusione
La capacità di stabilire un equilibrio tra retribuzione fissa, incentivi basati sulle prestazioni, benefit e rimborsi spese, richiede una comprensione approfondita delle dinamiche aziendali e del mercato di riferimento. Inoltre, considerare la sostenibilità finanziaria della società nel lungo termine è cruciale per evitare politiche retributive insostenibili che potrebbero compromettere la stabilità economica dell'impresa. In conclusione, la politica di compenso per gli amministratori rappresenta uno degli strumenti più efficaci a disposizione delle società per guidare la direzione aziendale verso gli obiettivi desiderati, mantenendo al contempo integrità e trasparenza. La sfida sta nel bilanciare equità, competitività e sostenibilità, garantendo che il compenso rifletta adeguatamente il valore apportato dagli amministratori alla società.Sei amministratore di una Srl o Spa? Calcola il netto a pagare del tuo compenso in via immediata e riservata con il nostro foglio di calcolo evoluto
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