Commercialista esperto in contenzioso tributario, richiedi un preventivo per valutare la tua posizione erariale e l’annullamento delle cartelle esattoriali o un fac simile di istanza di sgravio, collaboriamo con commercialisti in tutta italia, tuteliamo aziende e famiglia.
Come annullare le cartelle esattoriali
Le cartelle esattoriali sono strumenti utilizzati dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione per comunicare ai contribuenti debiti fiscali da saldare. Tuttavia, può capitare che queste cartelle siano illegittime o che presentino errori.
Sommario
Quando È Possibile Annullare una Cartella Esattoriale?
Esistono diverse motivazioni per cui un contribuente può richiedere l’annullamento di una cartella esattoriale, tra cui:
- Errori Materiali: Se la cartella contiene errori di calcolo o di trascrizione.
- Decadenza dei Termini: Se l’atto è stato emesso oltre i termini di prescrizione.
- Irregolarità Procedurali: Se non sono stati rispettati i procedimenti di notifica.
- Sussistenza di Giustificazioni: Se il debito è stato già saldato o se ci sono motivi di esonero.
Procedure per Richiedere l’Annullamento
Passo 1: Verifica della Cartella
Prima di procedere con la richiesta di annullamento, è fondamentale verificare la cartella esattoriale. Controlla attentamente:
- I dati identificativi
- Le somme richieste
- La data di notifica
- La motivazione del debito
Passo 2: Raccolta della Documentazione
Raccogli tutta la documentazione necessaria per supportare la tua richiesta di annullamento. Questo potrebbe includere:
- Ricevute di pagamento
- Documenti che attestano errori materiali
- Comunicazioni precedenti con l’Agenzia delle Entrate
Passo 3: Presentazione della Richiesta di Annullamento
La richiesta di annullamento deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Ci sono diversi modi per farlo:
- Modulo di Richiesta: Puoi utilizzare un modulo specifico per la richiesta di annullamento. Assicurati di compilare il modulo con tutte le informazioni richieste.
- Via Pec o Raccomandata: Invia la richiesta tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) o raccomandata A/R per avere una prova di invio.
Tempi di Risposta e Follow-Up
Dopo aver presentato la richiesta, l’Agenzia delle Entrate ha un termine di 60 giorni per fornire una risposta. Se non ricevi alcuna comunicazione entro questo termine, la tua richiesta è considerata accettata.
È consigliabile effettuare un follow-up, specialmente se hai presentato la richiesta in prossimità di scadenze di pagamento. Puoi contattare l’ufficio competente o utilizzare il servizio online dell’Agenzia per verificare lo stato della tua richiesta.
Ricorso al Giudice
Se l’Agenzia delle Entrate-Riscossione rigetta la tua richiesta di annullamento, hai la possibilità di presentare ricorso. Il ricorso deve essere presentato:
- Entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento di diniego.
- Presso il tribunale competente, con l’assistenza di un legale esperto in materia fiscale.
Prevenzione: Come Evitare Futuri Problemi
Per prevenire l’emissione di cartelle esattoriali illegittime, è importante:
- Mantenere una corretta tenuta della contabilità.
- Pagare tempestivamente le imposte dovute.
- Conservare tutta la documentazione fiscale.
Conclusioni
L’annullamento delle cartelle esattoriali è un diritto dei contribuenti, ma richiede attenzione e conoscenza delle procedure corrette. È fondamentale agire tempestivamente e in modo informato per tutelare i propri diritti. Se hai dubbi o difficoltà, considerare l’assistenza di un professionista esperto in materia fiscale può rivelarsi estremamente utile
Cartelle esattoriali prescritte
Cartelle esattoriali prescritte
la rilevanza del sollecito di pagamento.
Premessa.
Preliminarmente, occorre osservare che per interrompere la prescrizione è necessario un atto con cui il creditore indichi precisamente il credito a cui fa riferimento, l’importo e la relativa causale (ossia, la fonte da cui proviene detto credito). Ciò al fine di consentire al debitore di individuare immediatamente l’origine del proprio obbligo e verificare la fondatezza della pretesa.Che valore ha il sollecito di pagamento per una cartella
Che cosa accade quando a inviare la diffida è il fisco? Di recente la Suprema Corte di Cassazione, con Ordinanza n. 25226/2023, ha risposto a una interessante domanda: che valore ha il sollecito di pagamento per una cartella in prescrizione? Può cioè interrompere tale termine di prescrizione e farlo decorrere nuovamente da capo? La questione deve essere prudentemente analizzata tenendo preliminarmente conto di alcune questioni fondamentali: quando si prescrive una cartella esattoriale? Come opera la prescrizione e come farla valere? Dopodiché: come deve essere il sollecito di pagamento per interrompere la prescrizione di una cartella di pagamento?Quando si prescrive una cartella esattoriale?
Secondo la Suprema Corte di Cassazione, bisogna far riferimento ai termini previsti per le singole imposte o sanzioni. In particolare:- si prescrivono in 10 anni: le cartelle esattoriali per le imposte dovute allo Stato come Irpef, Iva, Ires, imposta di bollo, imposta di registro, canone Rai, contributi dovuti alle Camere di Commercio, imposta sulle donazioni o sulle successioni;
- si prescrivono in 5 anni: le cartelle esattoriali per imposte dovute alle Regioni, Province e Comuni come l’Imu, la Tari, la Tosap; le multe stradali e tutte le sanzioni amministrative; i contributi previdenziali dovuti all’Inps e i contributi assistenziali dovuti all’Inail;
- si prescrivono in 3 anni: i bolli auto arretrati.