Le somme corrisposte agli amministratori tema delicato e molto importante, quello dei compensi per l’attività svolta spettanti agli amministratori di aps, asd e ssd. In ottica fiscale la tassazione delle somme che le associazioni pagano ai loro amministratori dipende non solo dal tipo di rapporto intercorrente tra associazione e amministratore, ma anche dall’attività abitualmente esercitata da quest’ultimo.
Come pagare il legale rappresentante e/o l’amministratore di un’associazione
Nell’ambito delle associazioni, la figura del legale rappresentante, così come quella dell’amministratore o di un membro del consiglio direttivo, riveste un ruolo centrale.
Sommario
Queste persone sono responsabili della gestione e della rappresentanza legale dell’associazione, ma spesso emerge una domanda: come pagare il legale rappresentante e/o l’amministratore di un’associazione?
Tipologia di Associazione
Prima di affrontare la questione del compenso, è fondamentale distinguere il tipo di associazione di cui stiamo parlando, poiché le modalità di pagamento possono variare:
- Associazioni senza scopo di lucro: come le APS (Associazioni di Promozione Sociale) e le ODV (Organizzazioni di Volontariato), hanno regole più restrittive sul compenso dei propri amministratori.
- Associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e altre associazioni più strutturate possono prevedere un compenso per i membri del consiglio direttivo.
Lavoro Volontario o Retribuito
Nelle associazioni, il legale rappresentante e i membri del consiglio direttivo possono agire come volontari o professionisti retribuiti. La scelta tra le due forme dipende dagli scopi dell’associazione e dal tipo di rapporto stabilito.
- Volontariato: in molte associazioni senza scopo di lucro, il lavoro svolto dal legale rappresentante e dai membri del consiglio direttivo è volontario e non prevede compensi. Tuttavia, possono ricevere rimborsi spese, purché queste siano debitamente documentate e legate all’attività svolta per l’associazione.
- Retribuzione: se l’associazione prevede la possibilità di retribuire i propri amministratori, deve essere esplicitamente previsto nello statuto.
Statuto e Delibere Assembleari
Il primo passo per capire se e come pagare il legale rappresentante o un amministratore è consultare lo statuto dell’associazione. Lo statuto è il documento fondamentale che regola la vita dell’associazione e stabilisce, tra le altre cose, se sia possibile prevedere un compenso per chi ricopre cariche amministrative.
Se lo statuto non prevede esplicitamente alcuna remunerazione, l’associazione può eventualmente modificarlo attraverso una delibera assembleare che deve essere approvata dai soci. È importante che tali decisioni siano sempre trasparenti e rispettino le normative vigenti, soprattutto in ambito fiscale.
Tipologie di Compenso
Se l’associazione decide di retribuire i suoi amministratori, può farlo attraverso diverse forme di pagamento:
- Rimborso spese: i membri del consiglio direttivo possono essere rimborsati per le spese sostenute nello svolgimento delle loro funzioni. Questi rimborsi devono essere debitamente documentati e devono riguardare spese effettivamente sostenute.
- Compenso come collaboratore occasionale o subordinato: se il ruolo del legale rappresentante o dell’amministratore richiede un impegno continuativo e professionale, è possibile prevedere un contratto di collaborazione occasionale oppure un contratto di lavoro subordinato. In tal caso, l’associazione deve rispettare tutte le normative in materia di lavoro e previdenza sociale, versando i contributi necessari.
- Compenso sotto forma di compensi sportivi dilettantistici: nelle ASD, i compensi legati all’attività sportiva dilettantistica possono essere pagati fino a una certa soglia (10.000 euro annui senza ritenuta d’acconto, fino a 15.000 euro annui con una tassazione agevolata).
Aspetti Fiscali
Pagare il legale rappresentante o gli amministratori di un’associazione può avere rilevanti implicazioni fiscali. I compensi possono essere soggetti a tassazione, a meno che non rientrino in specifiche esenzioni previste dalla normativa. Tra i principali aspetti da considerare ci sono:
- Ritenuta d’acconto: se l’associazione paga un compenso, dovrà applicare la ritenuta d’acconto secondo le norme previste dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).
- Contributi previdenziali: nel caso di collaborazioni continuative o di lavoro subordinato, è obbligatorio versare i contributi previdenziali all’INPS.
- Rimborsi spese forfettari: possono essere esenti da tassazione se strettamente legati alle attività associative, ma è importante che siano adeguatamente documentati.
Limiti Imposti dalla Legge sul Terzo Settore
Per le associazioni che rientrano nel Terzo Settore, la riforma del 2017 ha introdotto limiti stringenti per il compenso dei membri del consiglio direttivo. In particolare, la legge impone che l’ammontare complessivo dei compensi non superi il 20% delle spese complessive dell’associazione.
Conclusione
Pagare il legale rappresentante o gli amministratori di un’associazione è un aspetto delicato che richiede il rispetto di normative specifiche, a partire dallo statuto dell’associazione stessa.