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giovedì 5 Dicembre 2024

Onlus

Onlus: requisiti per la qualificazione delle onlus 1. 1 tipologie di enti l’art. 3, comma 189, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, nel dettare i principi e i criteri direttivi in materia di disciplina tributaria delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, ha delimitato l’ambito dei soggetti inquadrabili in tale categoria soggettiva, individuando esattamente gli enti ai quali non è concesso assumere la qualifica di organizzazioni non lucrative di utilità sociale.

Bando per il potenziamento del volontariato nel Mezzogiorno

Valeria Ceccarelli - Data di Pubblicazione: 18/04/2024 - 13704 visualizzazioni.
Bando per il potenziamento del volontariato nel Mezzogiorno

Questo bando è dedicato alle Organizzazioni di Volontariato e alle Associazioni di Promozione Sociale del Sud Italia, con lo scopo principale di promuovere e rafforzare le attività di volontariato in queste regioni. L’obiettivo è di sviluppare progetti di utilità sociale che abbiano impatti duraturi sulla comunità, stimolando la cittadinanza attiva e l’inclusione sociale, con un focus particolare sull’engagement giovanile.

 

Chi può beneficiare?

Le organizzazioni idonee sono quelle iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) e stabilite prima del 1° gennaio 2022, con sede legale e/o operativa in una delle regioni meridionali: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.

 

Tipologie di interventi ammissibili:

Le associazioni possono implementare iniziative che:

  • Coinvolgano nuovi volontari, soprattutto giovani, in attività sia occasionali sia continuative.
  • Promuovano valori come accoglienza, solidarietà, e sviluppo di reti relazionali, tutti cruciali per il rafforzamento del tessuto civico e sociale.

 

Queste iniziative devono essere mirate a generare benefici tangibili e duraturi per le comunità locali, migliorando così la qualità della vita e promuovendo una partecipazione sociale attiva.

 

Dotazione finanziaria:

Il bando mette a disposizione un fondo di 3 milioni di euro per sostenere i progetti selezionati.

 

Scadenza per la presentazione delle domande:

Le organizzazioni interessate devono inviare le loro proposte entro il 9 maggio 2024, ore 13:00.

Questo è un’occasione eccezionale per le organizzazioni del terzo settore nel Mezzogiorno di avere un impatto significativo sulla loro comunità, promuovendo l’azione volontaria e il benessere collettivo.

 

Scarica la sintesi del bando

Requisiti per la qualificazione delle Onlus

Requisiti per la qualificazione delle Onlus

Le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (ONLUS) rappresentano una categoria di enti no profit che operano in svariati ambiti di interesse sociale, con il fine di perseguire finalità di solidarietà sociale. Per poter beneficiare di agevolazioni fiscali e normative, le ONLUS devono necessariamente rispettare determinati requisiti di natura strutturale, organizzativa e gestionale.

Requisiti statutari

Lo statuto dell'ente deve necessariamente:

  • Definire in modo chiaro e univoco le finalità di solidarietà sociale che l'ente intende perseguire. Le finalità devono essere specifiche, concrete e coerenti con i settori di attività ammessi per le ONLUS.
  • Stabilire che i proventi dell'ente debbano essere utilizzati esclusivamente per il raggiungimento delle finalità di solidarietà sociale. È vietato la distribuzione di utili o avanzi di gestione ai propri associati, fondatori o aderenti.
  • Prevedere la devoluzione del patrimonio dell'ente, in caso di scioglimento, ad altra ONLUS o a fini di pubblica utilità.
  • Stabilire le modalità di nomina e di revoca dei membri degli organi sociali. I membri degli organi sociali non possono ricevere compensi per il loro lavoro, salvo il rimborso delle spese effettivamente sostenute.
  • Prevedere l'obbligo di tenuta di una contabilità regolare e di redazione di un bilancio annuale.
 

Requisiti organizzativi

L'ente deve:

  • Avere una struttura organizzativa idonea al perseguimento delle proprie finalità. La struttura organizzativa deve essere adeguata alle dimensioni e alla complessità dell'ente e deve essere in grado di garantire un'efficiente gestione delle attività.
  • Essere dotato di un organo di amministrazione composto da un numero minimo di membri. Il numero minimo di membri dell'organo di amministrazione varia a seconda della forma giuridica dell'ente.
  • Avere un rappresentante legale. Il rappresentante legale può essere una persona fisica o un'altra organizzazione.
  • Avere sede in Italia. La sede dell'ente deve essere situata nel territorio dello Stato italiano.
 

Requisiti gestionali

L'ente deve:

  • Gestire le proprie attività in modo trasparente, efficiente ed efficace. La gestione dell'ente deve essere basata su principi di trasparenza, efficienza ed efficacia.
  • Tenere una contabilità regolare e redigere un bilancio annuale. La contabilità dell'ente deve essere conforme alle disposizioni di legge e il bilancio annuale deve essere redatto in modo chiaro e completo.
  • Sottoporsi a controlli da parte degli organi competenti. Gli organi competenti al controllo delle ONLUS sono l'Agenzia delle Entrate e gli enti locali.

Oltre ai requisiti sopraelencati, le ONLUS devono anche rispettare alcuni obblighi di comunicazione. In particolare, le ONLUS sono tenute a:

  • Pubblicare sul proprio sito web o su un altro sito web facilmente accessibile al pubblico lo statuto, il bilancio annuale e le altre informazioni previste dalla normativa.
  • Presentare all'Agenzia delle Entrate la dichiarazione annuale delle ONLUS.

Il rispetto di tutti i requisiti e obblighi sopraelencati è fondamentale per poter mantenere la qualificazione di ONLUS e per beneficiare delle relative agevolazioni fiscali e normative.

ONLUS: I settori di attività

ONLUS: I settori di attività

Le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (ONLUS) rappresentano una categoria di enti no profit che operano in svariati ambiti di interesse sociale, con il fine di perseguire finalità di solidarietà sociale. Per poter beneficiare di agevolazioni fiscali e normative, le ONLUS devono necessariamente svolgere le proprie attività in uno o più dei seguenti settori di attività:

Assistenza sociale e socio-sanitaria

Comprende l'erogazione di servizi e interventi a favore di persone in stato di bisogno, fragilità o disagio, con l'obiettivo di promuovere il loro benessere e la loro autonomia. Rientrano in questo settore, ad esempio:

  • Assistenza a minori, anziani, disabili
  • Sostegno a persone senza fissa dimora
  • Interventi di reinserimento sociale
  • Servizi di tutela dell'infanzia e dell'adolescenza
  • Attività di prevenzione e riabilitazione
 

Assistenza sanitaria

Comprende la realizzazione di attività e servizi sanitari, sia direttamente che in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Rientrano in questo settore, ad esempio:

  • Gestione di strutture sanitarie e socio-sanitarie
  • Erogazione di prestazioni sanitarie ambulatoriali e domiciliari
  • Servizi di assistenza domiciliare
  • Attività di prevenzione e promozione della salute
  • Sostegno a persone con malattie rare o croniche
 

Beneficenza

Comprende la raccolta di fondi e la loro erogazione a favore di soggetti in stato di bisogno o per il perseguimento di finalità di interesse sociale. Rientrano in questo settore, ad esempio:

  • Raccolta di fondi per progetti di sviluppo in paesi in via di sviluppo
  • Erogazione di aiuti a persone colpite da calamità naturali
  • Sostegno a enti e organizzazioni che operano in settori di particolare fragilità
  • Finanziamento di borse di studio o di progetti di ricerca scientifica
 

Istruzione

Comprende la realizzazione di attività e servizi finalizzati alla formazione e all'educazione, sia in ambito scolastico che extrascolastico. Rientrano in questo settore, ad esempio:

  • Gestione di scuole, asili nido e centri di formazione
  • Realizzazione di corsi di istruzione e formazione professionale
  • Attività di educazione non formale e informale
  • Sostegno a studenti e ricercatori
 

Formazione

Comprende la realizzazione di attività e servizi finalizzati all'acquisizione di competenze e conoscenze, sia in ambito lavorativo che personale. Rientrano in questo settore, ad esempio:

  • Corsi di aggiornamento professionale
  • Attività di formazione per il reinserimento lavorativo
  • Seminari e convegni su tematiche di interesse sociale
  • Progetti di educazione alla cittadinanza e all'intercultura
 

Sport dilettantistico

Comprende la promozione e la diffusione della pratica sportiva a livello dilettantistico, con particolare attenzione ai giovani e ai soggetti svantaggiati. Rientrano in questo settore, ad esempio:

  • Gestione di società e associazioni sportive
  • Organizzazione di eventi e manifestazioni sportive
  • Attività di formazione per istruttori e allenatori
  • Sostegno a giovani atleti e squadre sportive
 

Tutela, promozione e valorizzazione delle cose d'interesse artistico e storico

Comprende la tutela, la promozione e la valorizzazione del patrimonio artistico, storico, culturale e paesaggistico. Rientrano in questo settore, ad esempio:

  • Restauro e valorizzazione di beni culturali
  • Organizzazione di mostre, eventi e visite guidate
  • Attività di educazione al patrimonio culturale
  • Ricerca e studi sul patrimonio artistico e storico
 

Tutela e valorizzazione dell'ambiente e dell'ecosistema

Comprende la tutela, la promozione e la valorizzazione dell'ambiente e dell'ecosistema. Rientrano in questo settore, ad esempio:

  • Interventi di salvaguardia e riqualificazione ambientale
  • Educazione ambientale e sensibilizzazione sui temi ecologici
  • Promozione di stili di vita sostenibili
  • Ricerca e studi sull'ambiente e l'ecosistema
 

Ricerca scientifica

Comprende la realizzazione di attività di ricerca scientifica in svariati campi del sapere. Rientrano in questo settore, ad esempio:

  • Finanziamento di progetti di ricerca
  • Borse di studio per ricercatori
  • Organizzazione di convegni e seminari
  • Pubblicazione di articoli scientifici
 

Tutela dei diritti civili

Comprende la promozione e la difesa dei diritti civili, politici, sociali e culturali di tutti i cittadini. Rientrano in questo settore, ad esempio:

  • Attività di sensibilizzazione e informazione sui diritti civili
  • Assistenza legale e supporto a persone vittime di discriminazioni o violazioni dei diritti
  • Promozione di campagne di sensibilizzazione e advocacy
  • Ricerca e studi sui temi dei diritti civili
 

È importante sottolineare che questa elencazione non è esaustiva. Esistono infatti numerose altre attività che possono essere svolte dalle ONLUS nell'ambito dei settori sopraelencati. L'importante è che le attività siano effettivamente finalizzate al perseguimento di finalità di solidarietà sociale e che siano svolte in modo trasparente, efficiente ed efficace.

Gli obblighi fiscali delle associazioni non profit

Gli obblighi fiscali delle associazioni non profit

Gli obblighi fiscali delle associazioni non profit
Nel mondo sempre più dinamico e competitivo delle associazioni no profit, comprendere e adempiere agli obblighi fiscali rappresenta una pietra miliare per garantire non solo la conformità con le normative vigenti ma anche la sostenibilità e la crescita futura dell'organizzazione. Mentre queste entità operano su principi di non lucratività, ciò non le esenta dall'osservanza di specifiche disposizioni fiscali che, se trascurate, possono tradursi in sanzioni e in una minore efficienza nell'impiego delle risorse disponibili. L'articolo si propone di navigare attraverso la complessità degli obblighi fiscali delle associazioni no profit, offrendo una guida chiara su come rimanere in regola, ottimizzare la gestione delle tasse e, di conseguenza, massimizzare i benefici e le opportunità disponibili per queste importanti realtà del tessuto sociale ed economico.  

Gli Obblighi Fiscali di Base per le Associazioni No Profit

Le associazioni no profit si trovano ad affrontare una serie di obblighi fiscali che sono fondamentali per mantenere il loro status di entità esente da fini di lucro. Primo fra tutti, è essenziale che queste organizzazioni mantengano una chiara separazione tra le attività commerciali, se presenti, e quelle no profit, al fine di preservare i benefici fiscali concessi dalla legge. La tenuta di una contabilità accurata e trasparente è un altro pilastro su cui si fonda la corretta gestione fiscale, permettendo di documentare in modo inequivocabile la destinazione degli introiti e delle spese. Un obbligo imprescindibile riguarda la presentazione della dichiarazione dei redditi annuale, attraverso cui l'associazione rende conto delle operazioni economiche effettuate, distinguendo tra entrate legate alle attività istituzionali, esenti da imposte, e quelle derivanti da eventuali attività commerciali, soggette a tassazione. È importante notare che, sebbene le associazioni no profit godano di specifici regimi fiscali agevolati, esse sono tenute al pagamento dell'IVA, dell'IRAP e, in certi casi, dell'imposta sui redditi, in relazione alle attività commerciali svolte. Infine, non va trascurata la necessità di adempiere agli obblighi contributivi e previdenziali per i dipendenti, inclusi i versamenti delle ritenute alla fonte e i contributi sociali, che rappresentano aspetti cruciali della gestione fiscale responsabile di un'associazione no profit.

I Vantaggi Fiscali Specifici per le Associazioni No Profit

Nel dettaglio, le associazioni no profit possono accedere a una serie di vantaggi fiscali che mirano a supportare la loro attività e missione sociale. Tra questi, spiccano le esenzioni IVA su determinate operazioni, i regimi fiscali agevolati per le donazioni ricevute e la possibilità di applicare l'aliquota ridotta per l'Imposta sulle Società (IRES) sulle entrate derivanti da attività commerciali non principali, purché reinvestite a supporto degli obiettivi no profit dell'ente. Un aspetto fondamentale è la legge sul mecenatismo, che prevede detrazioni o deduzioni fiscali per gli individui o le aziende che effettuano donazioni a favore delle associazioni no profit. Questo incentivo non solo favorisce l'ingresso di risorse finanziarie nell'organizzazione ma stimola anche una cultura del sostegno alla comunità e al terzo settore. Per quanto riguarda l'IVA, le associazioni no profit possono beneficiare di esenzioni specifiche per le attività di particolare rilevanza sociale, educativa, culturale e sportiva. Tali esenzioni sono pensate per alleggerire il carico fiscale sulle operazioni direttamente connesse alla realizzazione degli scopi statutari, promuovendo così le iniziative di interesse generale. Importante è anche la gestione delle imposte sui redditi derivanti da eventuali attività commerciali. Le associazioni no profit che mantengono tali attività in una misura limitata e ben integrata nella loro missione possono beneficiare di regimi fiscali agevolati, a condizione che i profitti siano interamente reinvestiti a sostegno delle attività istituzionali. La conoscenza approfondita di questi vantaggi fiscali, unita a una gestione oculata e proattiva, permette alle associazioni no profit di massimizzare le loro risorse a favore della comunità, rafforzando al contempo la loro sostenibilità finanziaria e operativa.

Affrontare le Sfide e le Novità Normative

Nell'ambito fiscale, le associazioni no profit devono stare al passo con le continue evoluzioni legislative che possono influenzare direttamente i loro obblighi e i vantaggi fiscali. Questa necessità si traduce in una sfida costante ma essenziale per mantenere la conformità e sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla legge. La vigilanza normativa, pertanto, diventa un aspetto cruciale della gestione fiscale, richiedendo un aggiornamento continuo e una capacità di interpretazione delle nuove disposizioni. Una strategia efficace per navigare in questo panorama in costante cambiamento include la formazione di un team interno o la collaborazione con consulenti esterni specializzati in materia fiscale e legale per le no profit. Questi professionisti possono offrire una guida preziosa nella decifrazione delle complessità normative, assicurando che l'associazione non solo eviti penalità per mancata conformità ma anche ottimizzi la propria posizione fiscale in base alle ultime leggi. Inoltre, l'adozione di tecnologie dedicate alla gestione contabile e fiscale può rappresentare un fattore di successo per le associazioni no profit. Software specifici per il settore possono automatizzare molti degli adempimenti fiscali, riducendo il rischio di errori e permettendo un monitoraggio costante della situazione finanziaria e fiscale dell'ente. Infine, è fondamentale per le associazioni no profit coltivare una cultura della trasparenza e della responsabilità. La comunicazione chiara e onesta riguardo la gestione delle finanze e l'adempimento degli obblighi fiscali non solo rafforza la fiducia dei donatori, dei volontari e della comunità ma anche garantisce un rapporto solido con le autorità fiscali. La capacità di adattarsi alle novità normative e di affrontare le sfide con preparazione e proattività è dunque un pilastro fondamentale per la sostenibilità a lungo termine delle associazioni no profit, permettendo loro di concentrarsi sul raggiungimento dei loro obiettivi sociali con la certezza di operare in piena conformità fiscale. Concludendo questa panoramica sugli obblighi fiscali delle associazioni no profit e le strategie per una gestione ottimale, è importante ricordare l'importanza di rimanere informati e proattivi in questo ambito. La fiscalità, pur rappresentando una sfida, offre anche numerose opportunità per le organizzazioni che sanno navigarla con saggezza.

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