Gli stati generali dei consulenti del lavoro si sono riuniti in videoconferenza e si sono espressi negativamente nei confronti degli enti che hanno decisamente sottovalutato la situazione. Infatti, i consulenti del lavoro sono bene a conoscenza della drammatica situazione in cui versa il Paese a causa dell’emergenza da Covid-19 e sostengono che i risvolti economico-sociali debbano ancora apparire in tutta la loro gravità.
Gli stati generali dei consulenti del lavoro si sono riuniti in videoconferenza e si sono espressi negativamente nei confronti degli enti che hanno decisamente sottovalutato la situazione. Infatti, i consulenti del lavoro sono bene a conoscenza della drammatica situazione in cui versa il Paese a causa dell’emergenza da Covid-19 e sostengono che i risvolti economico-sociali debbano ancora apparire in tutta la loro gravità.
Essi affermano che preso atto della situazione degli imprenditori, ovviamente angosciati e disorientati dalle improvvise difficoltà finanziarie ed economiche, considerati l’incredibile ritardo con cui le Regioni stanno procedendo alla predisposizione degli strumenti per l’erogazione degli ammortizzatori in deroga, lo stato di estrema difficoltà in cui si trovano gli studi dei Consulenti del Lavoro su cui grava l’onere di adempimenti burocratici decisamente complessi e inadeguati a soddisfare le urgenti aspettative emergenziali, l’impossibilità di utilizzare i canali telematici Inps per l’inoltro delle pratiche a causa del concomitante accesso di numerosi soggetti per la richiesta di sussidi e indennità, nonché del blocco del sito conseguente ad attacchi hacker DENUNCIANO l’inadeguatezza delle disposizioni sinora adottate per la gestione della fase emergenziale sottolineando la totale sottovalutazione delle urgenti necessità finanziarie ed economiche di aziende, lavoratori e professionisti. Denunciano inoltre, che tale sottovalutazione si è concretizzata nella mancata previsione di un sostegno finanziario diretto alle PMI che ha palesemente comportato enormi difficoltà gestionali oltre che disagio sociale diffuso nelle centinaia di migliaia di aziende che hanno sospeso la loro attività. DENUNCIANO la mancata previsione di un rinvio generalizzato di scadenze e di adempimenti fiscali e contributivi, segno dell’evidente disinteresse verso chi rappresenta il tessuto produttivo del Paese; la mancata previsione di uno strumento straordinario di Ammortizzatore Sociale Unico, cosi come proposto dai Consulenti del Lavoro, a fronte di una situazione di altrettanto straordinaria emergenza; la mancata semplificazione delle procedure di ricorso agli ammortizzatori sociali che sta comportando per i Consulenti del Lavoro un sovraccarico di adempimenti, reso ancora più gravoso dalla presenza di richieste sindacali irricevibili; l’annuncio della liquidazione delle pratiche e del pagamento degli importi maturati per ammortizzatori sociali per il 15 aprile, senza tenere in considerazione i contenuti del decreto legge n. 18/2020 che, confermando le procedure ordinarie, non crea le condizioni necessarie per l’erogazione degli importi nei termini previsti; la concentrazione sull’Inps della gestione dell’intero sistema di misure a sostegno di cittadini e imprenditori, con ciò creando un carico amministrativo insostenibile per l’Ente, sotto il profilo organizzativo e informatico.
Infine DENUNCIANO le aggressioni nei confronti di Consulenti del Lavoro da parte di cittadini esasperati e CHIEDONO date le tali criticità e limitazioni operative, per poter fornire il proprio contributo al sistema Paese e a tutti i cittadini italiani, di eliminare dalle procedure di richiesta di strumenti di integrazione salariale qualsiasi tipo di accordo o informativa sindacale, perché la chiusura delle aziende per Covid-19 non va motivata; di prevedere il silenzio-assenso per l’approvazione delle istanze presentate per richiedere strumenti di integrazione salariale; di convocare immediatamente la Conferenza Stato-Regioni per recepire medesime modalità di accoglimento delle citate istanze in tutte le Regioni; di prevedere un piano straordinario di investimenti in economia reale e di finanziamenti in favore delle PMI per creare i presupposti di una ripartenza dell’economia italiana; di insediare a cura del Governo una task force di specialisti, tra cui i Consulenti del Lavoro, che elabori sin da ora un piano di interventi strategici per ridurre gli effetti negativi che le misure restrittive adottate avranno sul PIL italiano; di ascoltare le categorie professionali nella fase di predisposizione dei prossimi interventi legislativi, in modo da utilizzare competenze esperienze e razionalità proprie dei liberi professionisti; di garantire l’incolumità personale e la sicurezza dei Consulenti del Lavoro, impegnati senza sosta nelle procedure di richiesta delle integrazioni salariali, anch’essi vittime delle inefficienze del sistema e non responsabili dei ritardi e dei disguidi dello stesso.