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venerdì 6 Dicembre 2024

Sovvenzioni al Cinema: Tax Credit, stanziamento di fondi e cessione del credito agli intermediari

Sovvenzioni il Cinema: Tax Credit, stanziamento di fondi e cessione del credito agli intermediari

Sistema di sovvenzioni agli “addetti” del settore cinema ed agli investitori su piano pluriennale

La legge n. 200 del 2016 prevede l’istituzione di un nuovo Fondo per il cinema e l’audiovisivo da 400 milioni di euro l’anno, a fronte degli attuali circa 260 milioni allocati su diversi Fondi già esistenti, cui faranno riferimento, a partire, dal 2017, tutti gli strumenti finanziari a sostegno del settore, dagli incentivi fiscali in forma di credito d’imposta ai contributi automatici, dalle agevolazioni selettive e quelle per attività e iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva.

Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo

A decorrere dal 2017 la legge istituisce presso il Mibact il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, destinato a finanziare:

·        incentivi e agevolazioni fiscali attraverso lo strumento del credito d’imposta;

·        contributi automatici;

·        contributi selettivi;

·        contributi alle attività e iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva.

Il Fondo finanzia anche il Piano straordinario per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche e polifunzionali e il Piano straordinario per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo.

Lo stanziamento annuale a disposizione degli interventi deve essere pari all’11% delle entrate effettivamente incassate, nell’anno precedente, derivanti dal versamento delle imposte ai fini IRES e IVA, nei settori:

·        distribuzione cinematografica di video e di programmi televisivi,

·        proiezione cinematografica,

·        programmazioni e trasmissioni televisive,

·        erogazione di servizi di accesso a internet,

·        telecomunicazioni fisse e mobili.

In caso di crescita del mercato, la legge prevede un aumento dei parametri di riferimento per ridefinire coerentemente le risorse nella manovra annuale di bilancio.

In ogni caso, la dotazione finanziaria non può essere inferiore a 400 milioni di euro annui e sarà alimentata anche dalle risorse relative agli interventi in favore del settore cinematografico già previsti dall’attuale legislazione.

Un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri definsce le modalità di gestione del Fondo e le quote da trasferire agli incentivi fiscali che rimarranno sotto la gestione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, mentre un decreto del Ministero dei Beni culturali approverà la ripartizione annuale delle risorse tra:

·        a) sostegno degli investimenti promossi dalle imprese cinematografiche per la produzione di opere filmiche, anche con riferimento alla realizzazione di colonne sonore, e per lo sviluppo di sceneggiature originali di particolare rilievo culturale e sociale;

·        b) contributi a favore di imprese di distribuzione ed esportazione, anche per la realizzazione di versioni dei film riconosciuti di interesse culturale in lingua diversa da quella della ripresa sonora diretta;

·        c) contributi sugli interessi dei mutui e contributi in conto capitale a favore delle imprese di esercizio e dei proprietari di sale cinematografiche, per la realizzazione di nuove sale o il ripristino di sale inattive e il rinnovo delle apparecchiature, con particolare riguardo all’introduzione di impianti automatizzati o di nuove tecnologie;

·        d) mutui decennali a tasso agevolato o contributi sugli interessi a favore delle industrie tecniche cinematografiche, per la realizzazione, la ristrutturazione, la trasformazione o l’adeguamento strutturale e tecnologico di teatri di posa, di stabilimenti di sviluppo e stampa, di sincronizzazione, di post-produzione;

·        e) contributi destinati ad ulteriori esigenze del settore delle attività cinematografiche.

Prevista una quota obbligatoria compresa tra il 15 per cento e il 18 per cento della dotazione per la concessione di contributi selettivi a sostegno dei progetti diretti prioritariamente ai giovani, alle opere prime e seconde, ai film d’essai e, in generale ai contenuti di qualità e alle attività di promozione della cultura cinematografica e audiovisiva.

 

Tax Credit

Tutto il sistema dei crediti d’imposta a sostegno del cinema e dell’audiovisivo viene rivisto dalla legge, che prevede:

·        un credito d’imposta per le imprese di produzione, in misura non inferiore al 15% e non superiore al 30% del costo complessivo per la produzione di opere cinematografiche e audiovisive;

·        un credito d’imposta per le imprese di distribuzione cinematografica, in misura non inferiore al 15% e non superiore al 30% delle spese complessivamente sostenute per la distribuzione nazionale e internazionale di opere cinematografiche e audiovisive;

·        un credito d’imposta per le imprese dell’esercizio cinematografico, le industrie tecniche e di post-produzione, in misura non inferiore al 20% e non superiore al 49% delle spese complessivamente sostenute per la ristrutturazione e l’adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche e dei relativi impianti e servizi accessori, per la realizzazione di nuove sale o il ripristino di sale inattive;

·        un credito d’imposta per il potenziamento dell’offerta cinematografica italiana ed europea, commisurato alla programmazione delle opere italiane ed europee effettuate nelle rispettive sale dagli esercenti;

·        un credito d’imposta per l’attrazione in Italia di investimenti cinematografici ed audiovisivi, quindi con riferimento alle opere cinematografiche e audiovisive o a parti di esse realizzate sul territorio nazionale, utilizzando mano d’opera italiana, su commissione di produzioni estere, con entità compresa tra il 20% e il 30% del costo di produzione della singola opera;

·        un credito d’imposta per le imprese non appartenenti al settore della produzione cinematografica e audiovisiva associate in partecipazione ai sensi dell’articolo 2549 del codice civile, applicando un’aliquota massima del 30% dell’apporto in denaro effettuato da tali imprese per la produzione e distribuzione in Italia e all’estero di opere cinematografiche e audiovisive.

Una serie di decreti attuativi preciseranno la disciplina del tax credit per il cinema, ma in linea generale il provvedimento chiarisce che i crediti d’imposta non concorrono alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini IRAP, non rilevano ai fini del rapporto di cui agli articoli 96 e 109, comma 5, del TUIR e sono utilizzabili esclusivamente in compensazione.

E’ inoltre ammessa la cedibilità dei crediti d’imposta a intermediari bancari, finanziari e assicurativi sottoposti a vigilanza prudenziale, i quali possano a loro volta cedere tali crediti anche a investitori privati non appartenenti al settore cinematografico e audiovisivo. I cessionari possono utilizzare il credito ceduto solo in compensazione dei propri debiti d’imposta o contributivi.

A livello finanziario le risorse disponibili per il tax credit dovrebbero essere pari a circa 260 milioni di euro già nel 2017, contro i circa 150 milioni di euro del 2015.

 

Contributi automatici

Sempre a valere sul Fondo sono previsti contributi automatici per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione delle opere cinematografiche e audiovisive, riconosciuti per opere già realizzate o distribuite, in base ai risultati economici, culturali e artistici, e condizionati al reinvestimento nel settore.

In particolare, per le opere cinematografiche si terrà conto degli incassi nelle sale cinematografiche italiane, nonché della partecipazione a rassegne e concorsi internazionali di alto livello e degli eventuali riconoscimenti ottenuti in tali sedi. Per le opere audiovisive, invece, nella valutazione si considerano la lunghezza dell’opera realizzata, i suoi costi medi orari di realizzazione e la partecipazione ed i riconoscimenti in rassegne e concorsi internazionali.

Per accedere ai contributi automatici ciascuna impresa cinematografica e audiovisiva dovrà richiedere l’apertura di una posizione contabile presso il Mibact, nella quale confluiranno i contributi alla produzione ancora non erogati, compatibili con le finalità di ammortamento dei mutui e di reinvestimento.

 

Contributi selettivi

I contributi selettivi sono destinati prioritariamente alle opere cinematografiche e in particolare alle opere prime e seconde, alle opere realizzate da giovani autori o alle opere di particolare qualità artistica realizzate anche da imprese non titolari di una posizione contabile presso il Mibact. Sono previsti contributi selettivi anche per le imprese del settore appartenenti a determinate categorie, ad esempio lestartup e le micro imprese.

I contributi saranno attribuiti in relazione alla qualità artistica o al valore culturale dell’opera o del progetto da realizzare, in base alla valutazione di cinque espertiche saranno individuati secondo le modalità che verranno stabilite con successivo decreto.

Contributi per attività di promozione cinematografica e audiovisiva

Sempre a valere sul Fondo per il cinema e l’audiovisivo verranno concessi contributi per il finanziamento di iniziative e manifestazioni finalizzate a:

·        promuovere le attività di internazionalizzazione del settore;

·        promuovere, anche a fini turistici, l’immagine dell’Italia attraverso il cinema e l’audiovisivo;

·        favorire lo sviluppo della cultura cinematografica e audiovisiva in Italia;

·        sostenere la realizzazione di festival, rassegne e premi di rilevanza nazionale ed internazionale;

·        promuovere le attività di conservazione, restauro e fruizione del patrimonio cinematografico ed audiovisivo;

·        sostenere l’attività di diffusione della cultura cinematografica svolta dai circoli e dalle associazioni nazionali di cultura cinematografica;

·        sostenere ulteriori attività finalizzate allo sviluppo del cinema e dell’audiovisivo sul piano artistico, culturale, tecnico ed economico o finalizzate alla crescita economica, culturale, civile, all’integrazione sociale e alle relazioni interculturali mediante l’utilizzo del cinema e dell’audiovisivo;

·        sostenere, d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, il potenziamento delle competenze nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, nonché l’alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini.

Saranno autorizzati alle presentazione delle richieste di contributo enti pubblici e privati, istituti universitari, fondazioni, comitati ed associazioni culturali e di categoria.

 

Piano straordinario per potenziamento circuito delle sale cinematografiche e polifunzionali

Un’apposita sezione del Fondo per il cinema e l’audiovisivo, con dotazione annua di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019, di 20 milioni di euro per l’anno 2020 e di 10 milioni di euro per l’anno 2021, sarà destinata alla concessione di contributi a fondo perduto, o contributi in conto interessi sui mutui o locazioni finanziarie, finalizzati alla:

·        riattivazione di sale cinematografiche chiuse o dismesse, con particolare riguardo alle sale cinematografiche presenti nei comuni con popolazione inferiore a 15. 000 abitanti e con priorità per le sale dichiarate di interesse culturale ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio;

·        realizzazione di nuove sale, anche mediante acquisto di locali per l’esercizio cinematografico e per i servizi connessi;

·        trasformazione delle sale o multisale esistenti in ambito cittadino finalizzata all’aumento del numero degli schermi;

·        ristrutturazione e adeguamento strutturale e tecnologico delle sale, installazione, ristrutturazione, rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi complementari alle sale.

Criteri e modalità di accesso al beneficio saranno definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dei Beni culturali. La priorità nella concessione del contributo andrà alle sale che, oltre alla fruizione cinematografica e audiovisiva, garantiscano, anche con il coinvolgimento degli enti locali, la fruizione di altri eventi culturali, creativi, multimediali e formativi in grado di contribuire alla sostenibilità economica della struttura o alla valenza sociale e culturale dell’area di insediamento.

 

Piano straordinario per digitalizzazione patrimonio cinematografico e audiovisivo

Un’ulteriore sezione del Fondo per il cinema e l’audiovisivo, con dotazione annua di10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019, sarà riservata alla concessione di contributi a fondo perduto o di finanziamenti agevolati, finalizzati alla digitalizzazione delle opere audiovisive e cinematografiche.

Gli incentivi saranno concessi alle imprese di post-produzione italiane, comprese le cineteche, in proporzione al volume dei materiali digitalizzati, tenendo conto anche della rilevanza culturale del materiale cinematografico e audiovisivo da digitalizzare e della qualità tecnica e della professionalità complessiva del progetto di digitalizzazione.

Anche in questo caso un DPCM, su proposta del Mibact, definità requisiti e modalità di accesso alle agevolazioni, oltre alle condizioni e ai termini di utilizzo del materiale digitalizzato.

 

Sezione speciale audiovisivo del Fondo di garanzia per PMI

Su iniziativa della commissione competente del Senato il ddl prevede, all’articolo 27 bis, che un decreto del Ministero dello sviluppo economico, da emanare, di concerto con il MEF, istituisca entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge sul Cinema, una sezione speciale del Fondo di garanzia per le PMI destinata a garantire operazioni di finanziamento alle imprese per la realizzazione di prodotti audiovisivi e cinematografici.

La sezione dovrebbe essere alimentata per un importo di 5 milioni di euro nell’anno 2017 a valere sulle risorse del Fondo per il cinema e l’audiovisivo e rifinanziata poi annualmente, anche tramite apposite convenzioni stipulate dai Ministeri con soggetti investitori, pubblici e privati.

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