Il disegno di legge (DDL) ‘rottamazione dei ruoli’, così denominato dalla senatrice Anna Maria Bernini, che lo ha proposto col sostegno del collega Emilio Floris, in seno alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato, prevede abbattimenti delle somme dovute (es, imposte e contributi) ed annullamento di interessi di mora, sanzioni ed aggi.
Sanatoria Equitalia: come funziona, cosa bisogna conoscere, a quanto ammonta lo sgravio
Agevolazione fiscale in arrivo. Prosegue l’iter parlamentare il disegno di legge sulla “rottamazione dei ruoli”. Il testo, in allegato, è al vaglio della Commissione Finanze e Tesoro del Senato
Il disegno di legge (DDL) ‘rottamazione dei ruoli’, così denominato dalla senatrice Anna Maria Bernini, che lo ha proposto col sostegno del collega Emilio Floris, in seno alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato, prevede abbattimenti delle somme dovute (es, imposte e contributi) ed annullamento di interessi di mora, sanzioni ed aggi.
La “Sanatoria Equitalia” o conviene soprattutto all’Erario, il quale ha un “incaglio creditorio” al collasso, con 682,2 miliardi di somme iscritte a ruolo complessivamente a carico di Equitalia, come indicato nello stesso testo del disegno di legge, dei quali, però, 580,2 miliardi sono da considerare inesigibili perché vetusti o vantati verso soggetti da tempo cancellati dalla Camera di Commercio o emigrati oltre confine o nullatenenti. Considerando, dunque, la panoramica sulla situazione di sofferenza dei crediti, nonché le pressioni subite dalle continue richieste di cittadini ed imprenditori vessati dai debiti con lo Stato, il disegno di legge, è quanto mai opportuno, ma a nostro avviso tardivo, basti pensare che la crisi in Italia nasce dal secondo trimestre del 2006 ed molte famiglie hanno perso i propri cari per suicidi dovuti a situazioni finanziarie già precarie, poi disperate a seguito della ricezione di cartelle esattoriali o atti prodromici emessi dalla Agenzia delle Entrate.
“Non è un condono – ha spiegato Bernini – perché non ha come destinatari dei biechi evasori fiscali ma persone normali che lavorano – artigiani, commercianti, imprenditori – che a fine mese si trovano davanti al drammatico interrogativo se pagare il mutuo, i dipendenti o le rate del fisco. E dato che la soglia della povertà è aumentata drasticamente, non di rado a domandarsi come fare per mantenere i figli e la famiglia e con quali soldi comprare da mangiare”.
Questa la posizione della senatrice, in realtà, come vedremo, la portata del provvedimento è limitata e dovrebbe potersi applicare a nostro avviso per i ruoli resi esecutivi sino a ieri! Purtroppo chi non ha la partita iva sulle spalle ed è abituato a lavorare per il pubblico, gode di una serenità nel percepire lo stipendio e vive in un limbo di calma piatta che non gli consente di avere una certa sensibilità verso il mondo reale, altrimenti, i provvedimento in oggetto sarebbero dovuti esser norma già da anni e con una portata degli sgravi ben maggiore.
“Ora – ha spiegato Bernini – il contribuente va da Equitalia e chiede ‘per favore’ di poter negoziare un piano di rientro. Con la nostra proposta invertiamo l’ordine dei fattori: obblighiamo l’agente della riscossione, sulle base di un calcolo aritmetico che consente all’erario di recuperare i crediti deteriorati, riducendo l’importo del capitale eliminando gli interessi, ad accettare un piano concordato di rientro, con una rateizzazione compatibile con le possibilità finanziarie del contribuente”.
Il decreto “rottamazione dei ruoli” prevede piani di rientro che consentiranno di stralciare una parte del debito, ma nello stesso tempo consentiranno allo Stato di recuperare una grande fetta di quanto non riscosso.
I destinatari del provvedimento sono i contribuenti sia in grave difficoltà finanziaria, sia in momentanea difficoltà finanziaria. In particolare:
§ per contribuente in grave difficoltà finanziaria si intende chi ha un debito, iscritto a ruolo, costituito per oltre il 50% da ruoli resi esecutivi prima del 31 dicembre 2010;
§ per contribuente in momentanea difficoltà finanziaria si intende chi ha un debito, iscritto a ruolo, costituito per oltre il 50% da ruoli resi esecutivi prima del 31 dicembre 2012.
I contribuenti tutelati sono sia i semplici cittadini, che i lavoratori autonomi e le imprese. La date, prima di diventare norma, a nostro avviso devono essere aggiornate di alcuni anni, se non ad oggi, sembrano calcolate sulla base di conteggi ed interessi propri dell’Erario e non dei cittadini e delle imprese. Non comprendiamo, nonostante abbiamo investito non poche risorse nel tentativo, come sia possibile anche solo a livello di logica e concetto, che se cittadino con ruoli resi esecutivi il 31. 12. 2015, con un numeri e carte alla mano in condizioni oggettive di non poter pagare (carenza lavoro, mancato accesso al canale del credito, chiusura attività, etc…) possa avere meno e diversi diritti di uno i cui debiti erariali vantano ruoli esecutivi al 31. 12. 10 o 31. 12. 2012? ! O chi lo ha pensato non è di questo mondo oppure è parente della filosofia “del posto fisso” ben decantata dallo Zalone, oppure a seguito dei dovuti ragionamenti e riflessioni, il decreto si baserà su elementi oggettivi e non temporali, parleranno numeri ed “i pezzi di carta”, consentendo nel pieno diritto della persona a tutti coloro che sono in reale difficoltà finanziaria di poter godere dei benefici della manovra indipendentemente dalla data dei ruoli.
Tornado al disegno di legge sulla rottamazione, esso dà la possibilità, ai soggetti in momentanea o grave difficoltà finanziaria, di fruire di un piano di rientro, commisurato alle effettive difficoltà economiche riscontrate nel pagamento dei debiti con Equitalia.
Non sarà più, però, l’Ente a decidere se accettare o meno il piano, come avviene sino ad oggi, ma sarà proprio Equitalia ad essere obbligata ad accettare il rientro: il piano dovrà includere una rateizzazione compatibile con le possibilità del debitore e potrà contenere lo stralcio di una parte del dovuto.
Nel dettaglio, la proposta di rottamazione, o meglio di rateazione e stralcio, deve essere notificata dall’agente della riscossione, per via telematica, tramite posta elettronica certificata (PEC) entro il 30 aprile 2017 (cioè l’anno successivo a quello di entrata in vigore della legge, nella speranza che l’iter si concluda entro il 2016).
Equitalia deve poi trasmettere, per via telematica, la proposta all’Agenzia delle entrate e all’Inps, relativamente ai crediti di competenza degli Enti, entro il 31 maggio successivo.
Il contribuente, anche a mezzo PEC, deve comunicare la propria accettazione a Equitalia entro il 31 luglio successivo.
A. I piani di rientro potranno essere di due tipologie, a seconda del grado di difficoltà finanziaria del contribuente:
per i contribuenti in grave difficoltà il piano potrà prevedere:
· il pagamento integrale dell’Iva eventualmente dovuta;
· il pagamento integrale dei contributi eventualmente dovuti;
· il pagamento del 75% dei tributi (dunque lo stralcio del 25% degli stessi);
· lo stralcio integrale delle sanzioni;
· lo stralcio integrale degli interessi;
· lo stralcio integrale dell’aggio di riscossione.
B. Per i contribuenti in momentanea difficoltà è previsto lo stesso trattamento per sanzioni, interessi e aggio, ma lo stralcio dei tributi si limita al 5%.
Per quanto concerne la dilazione dei debiti, al momento sembra essere così strutturata:
· per i debiti inferiori a 50. 000 euro, 8 rate trimestrali, da saldare dunque in 24 mesi;
· per i debiti superiori a 50. 000 euro , 12 rate trimestrali da saldare dunque in 36 mesi.
In entrambi i casi, la prima rata deve essere versata entro il 30 settembre dell’anno in cui è stata ricevuta la proposta di definizione.