Calcoliamo con un caso pratico, il risparmio fiscale spettante ad un’azienda che commercializza software distribuendo la licenza d’uso e decide di esercitare l’opzione Patent Box, ex art 1 commi da 37 a 43 L. 190/2014 (e successive modifiche), illustrando con una sintesi pratica, i vari step per attivare i bonus fiscali.
Il Caso
Un’azienda “Alfa” produce e distribuisce software gestionali e soluzioni ERP (Enterprise resource planning) anche personalizzati per qualsiasi azienda, molti dei quali non registrati ed effettua investimenti in ricerca e innovazione.
Quesito
Quanto potrebbe risparmiare fiscalmente l’Azienda Alfa, se decidesse di esercitare l’opzione fiscale Patent Box?
Analisi dei vari step per attivare il Patent Box
Primo step: individuazione dei beni rientranti nell’agevolazione fiscale Patent Box
In via preliminare, occorre effettuare un’ analisi dettagliata dell’attività aziendale al fine di individuare i beni immateriali opzionabili con il Patent Box, accertando se, oltre ai software, l’attività commerciale sia titolare o licenziataria di atri asset immateriali inclusi nell’agevolazione fiscale (ad esempio marchi d’impresa o collettivi). A titolo semplificativo supponiamo che, in tale ipotesi gli intangible assets che possono accedere al beneficio fiscale siano i software prodotti dall’azienda, sia registrati che non registrati.
Perchè tali beni rientrano nell’agevolazione fiscale?
sono di proprietà dell’azienda (anche se fossero stati acquistati in licenza, la stessa avrebbe potuto attivare comunque i benefici fiscali del Patent Box) ;
hanno contribuito alla formazione del reddito d’impresa;
sono stati effettuati investimenti in attività di ricerca e sviluppo (analisti, sviluppatori, attrezzature);
per i software non registrati è stato autocertificato il copyright.
Secondo step: accertamento del tipo di utilizzo
In questo caso l’azienda valorizza il proprio bene immateriale tramite un tipo di utilizzo indiretto del software, attraverso la concessione in licenza a terzi dello stesso (licensing) senza perderne la proprietà. Questo significa che la stessa incasserà, a titolo di corrispettivo, royalties dalle aziende concessionarie cioè, ai fini del calcolo dei bonus fiscali, i canoni al netto dei costi fiscalmente rilevanti diretti ed indiretti ad essi connessi.
Terzo Step : verificare l’obbligatorietà del Ruling con l’Agenzia delle Entrate
Nell’ipotesi in oggetto, il ruling cioè quella procedura in contraddittorio tra l’istante e l’Agenzia delle Entrate finalizzata a pervenire ad un accordo per determinare la valorizzazione del bene intangibile e come calcolare i benefici del Patent Box, con riferimento all’ azienda presa in esame, non risulta obbligatoria ma solo facoltativa in quanto non si tratta di utilizzo diretto.
Quarto step: calcolo del risparmio fiscale e soluzione del caso
Supponiamo che l’azienda “Alfa”, sulla base delle royalties incassate abbia ottenuto un reddito agevolabile pari ad € 400. 000 per l’anno d’imposta corrente. Avendo essa stessa prodotto il bene immateriale, senza sobbarcarsi spese per esternalizzazioni di creazione dei programmi , avrà un nexus ratio (cioè il coefficiente pari al rapporto tra costi qualificati e costi complessivi) pari ad 1; ne consegue che, applicando la percentuale di detassazione in vigore dal 2017 , cioè l’aliquota del 50%, l’azienda otterrà uno sgravio fiscale della metà dell’importo previsto in regime ordinario, riducendo il prelievo fiscale ad € 200. 000. Essa pertanto, conseguirà in totale, per il quinquennio di cui godrà irrevocabilmente per l’opzione Patent Box, ben 1. 000. 000 € di risparmio d’imposta!
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