Analogamente agli altri tipi di marchio, ma in primis per il marchio collettivo, assume rilevanza fondamentale ai fini di un suo proficuo sfruttamento economico e per godere dei benefits fiscali, la sua registrazione presso l’UIBM (ufficio italiano brevetti e marchi), in mancanza della quale si rischierebbe di compromettere totalmente gli investimenti fatti per promuovere il brand. Con questa guida pratica, illustriamo in sintesi la tutela conseguente alla registrazione, i vantaggi di natura commerciale e tributaria e i costi previsti.
Perché registrare il marchio collettivo?
Analogamente agli altri tipi di marchio, ma in primis per il marchio collettivo, assume rilevanza fondamentale ai fini della sua tutela sul mercato, di un proficuo sfruttamento economico e per godere dei relativi benefits fiscali, la sua registrazione presso l’UIBM (ufficio italiano brevetti e marchi), in mancanza della quale si rischierebbe di compromettere totalmente gli investimenti fatti per promuovere il brand.
Un marchio registrato infatti, attribuisce diritti esclusivi che consentono di impedire l’uso non autorizzato, da parte di altre imprese, dello stesso marchio o di un marchio simile.
Dunque un’impresa concorrente, adottando un marchio simile ad uno non registrato, potrebbe utilizzarlo in modo da confondere i consumatori, incanalando così la domanda del mercato verso i propri prodotti/servizi e deviando la clientela dai beni contraddistinti dal marchio collettivo del produttore originario; con l’ovvia conseguenza che quest’ultimo vedrebbe diminuire progressivamente i propri profitti, esponendosi ad un enorme danno in termini di reputazione e di immagine, soprattutto nell’ipotesi in cui il prodotto del concorrente sia di qualità inferiore rispetto al proprio.
Questi effetti dannosi si produrrebbero con un effetto a cascata rispetto al marchio collettivo che ha come funzione preminente quella di garantire non solo la provenienza di un determinato prodotto ma anche “cosa c’è dentro quel determinato marchio” (origine, qualità, natura del prodotto).
Inoltre, la mancata registrazione non consentirebbe al titolare-concedente del marchio collettivo di controllare efficacemente che l’utilizzatore-concessionario si conformi al regolamento d’uso nell’utilizzo del marchio licenziato, esponendosi così al rischio di decadenza del marchio.
Secondo l’orientamento dominante inoltre, non sarebbe configurabile un marchio collettivo di fatto, in quanto non vi sarebbe certezza del regolamento d’uso.
Cosa può essere registrato come marchio collettivo?
Potranno essere oggetto di registrazione come marchio collettivo parole, segni grafici, disegni, simboli, immagini, lettere cifre, e loro combinazioni, forme, e anche segni percepiti attraverso i sensi (sonori, olfattivi, gustativi e tattili) e loro combinazioni.
Diritti derivanti dalla registrazione del marchio collettivo
La registrazione del marchio attribuisce, al rispettivo titolare, i seguenti vantaggi:
• Diritti di esclusiva e di pretendere l’osservanza del regolamento d’uso;
• Diritto di impedire a terzi non autorizzati di utilizzare un marchio identico o simile;
• Diritti di ottenere la riassegnazione di un nome a dominio Internet identico al proprio marchio;
• Diritto di impedire a terzi l’uso del proprio marchio come parola chiave nei motori di ricerca Internet;
• Diritto di bloccare la merce contraffatta presso le dogane;
• Utilizzo legale del simbolo ®;
• Aumento del valore economico del marchio;
• Possibilità di ottenere i bonus fiscali del “Patent Box” per l’utilizzo diretto e indiretto (come precisato dall’Agenzia delle Entrate, deve trattarsi di marchi registrati, in corso di registrazione o per i quali pende procedimento di opposizione);
• Garanzia di tutela negli accordi di licenza, franchising, contratti di produzione/distribuzione.
Rischi derivanti dall’uso di un marchio collettivo non registrato
L’utilizzo sul mercato di un marchio non preventivamente registrato (marchio di fatto) può implicare
Incertezza e non opponibilità del regolamento d’uso;
Il divieto di utilizzare il marchio nel mercato e decadenza del marchio;
L’impossibilità di impedire a terzi di utilizzare un marchio identico/simile al proprio.
Riportiamo qui di seguito a titolo esemplificativo una tabella sintetica che illustra i costi relativi ai marchi d’impresa e collettivi in fase di registrazione.
TABELLA DEI COSTI PER LA REGISTRAZIONE DEI MARCHI
Euro
Registrazione di Marchi d’impresa e collettivi
101,00
domanda di primo deposito (tassa di registrazione comprensiva di una classe)
34,00
per ogni classe in più
67,00
domanda di rinnovazione (comprensiva di unaclasse)
34,00
per ogni classe in più
337,00
domanda di primo deposito di Marchio Collettivo (per una o più classi)
202,00
domanda di rinnovazione di Marchio Collettivo (per una o più classi)
135,00
domanda di registrazione di Marchio Internazionale o di rinnovazione
34,00
lettera d’incarico
34,00
per il ritardo della rinnovazione (entro il semestre)
81,00
per la trascrizione di atto di trasferimento
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