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mercoledì 2 Ottobre 2024

L’impresa cinematografica o audiovisiva: guida fiscale per ottenere il credito d’imposta per le industrie tecniche e di post-produzione

Dati i Decreti legislativi, decreti ministeriali, le disposizioni dell’Unione Europea e le diverse leggi emanate negli anni, il decreto si occupa di stabilire le linee guida per l’applicazione alle industrie tecniche e di post-produzione del credito d’imposta

L’impresa cinematografica o audiovisiva: guida fiscale per ottenere il credito d’imposta per le industrie tecniche e di post-produzione

 

Decreto 71 del 05/02/2021

Dati i Decreti legislativi, decreti ministeriali, le disposizioni dell’Unione Europea e le diverse leggi emanate negli anni, il decreto si occupa di stabilire le linee guida per l’applicazione alle industrie tecniche e di post-produzione del credito d’imposta.

L’impresa cinematografica o audiovisiva ( Requisito soggettivo)

Essa si configura come l’impresa che svolga le attività di realizzazione, produzione, distribuzione di opere cinematografiche o audiovisive, nonché operante nel settore della produzione esecutiva cinematografica o audiovisiva, della post-produzione, dell’editoria audiovisiva, dell’esercizio cinematografico. Ubicata in territorio italiano e soggetta a tassazione italiana.

 

I servizi e l’oggetto della attività si configurano come:

1) l’utilizzo degli studi cinematografici e televisivi;

2) il noleggio di attrezzature e mezzi tecnici di ripresa;

3) il noleggio di automezzi specializzati di servizio alle imprese cinematografiche e audiovisive;

4) le attività di montaggio e missaggio audio-video, ivi compresa l’edizione del doppiaggio, l’aggiunta degli effetti speciali meccanici e digitali e il trasferimento sul supporto di destinazione, la correzione colore, l’elaborazione titoli, sottotitoli e audiodescrizione e i servizi di sviluppo e stampa;

5) il restauro di opere cinematografiche e audiovisive, il deposito, la digitalizzazione catalogazione dei materiali cinematografici e audiovisivi;

Tali imprese si differenziano anche in base al numero di dipendenti e fatturato prodotto nell’anno, e questi sono i requisiti per la distinzione:

a)       microimpresa: < 10 occupati e fatturato annuo oppure totale di bilancio annuo inferiore a 2 milioni €;

b)       piccola impresa: < 50 occupati e fatturato annuo oppure totale di bilancio annuo inferiore a 10 milioni €;

c)       media impresa: < 250 occupati e fatturato annuo non superiore a 50 milioni €, oppure totale bilancio annuo inferiore a 43 milioni €.

 

Credito d’imposta concesso per l’innovazione dei servizi e dell’organizzazione

Dati i requisiti indicati nel paragrafo precedente, nel caso in cui si tratti di micro o piccole imprese il credito d’imposta si applica in misura pari al 30 per cento delle spese complessivamente sostenute per l’innovazione dei processi e dell’organizzazione;  nel caso di imprese maggiori, è riconosciuto un credito d’imposta, in misura pari al 15 per cento per cento delle spese complessivamente sostenute per l’innovazione dei processi e dell’organizzazione, considerato che i lavori devono essere eseguiti in collaborazione con micro, piccole e medie imprese che abbiano sostenuto almeno il 30% dei lavori ammissibili.  In entrambi i casi è fissato un limite massimo: 1. 000. 000 euro.

 

Ulteriori requisiti:

a)      capitale sociale minimo interamente versato e patrimonio netto non inferiori, ciascuno, a euro 40. 000;

b)      svolgimento per una quota prevalente delle attività intendendosi per tale lo sviluppo del fatturato d’impresa pari al 75 per cento del totale negli ultimi due anni o, per le imprese di nuova costituzione, lo sviluppo del fatturato d’impresa pari al 75 per cento del fatturato realizzato nel primo anno di attività.

 

Spese rientranti per la richiesta del tax credit

I costi considerati come spesa per l’innovazione dei processi e dell’organizzazione riguardano le spese del personale; i costi di progettazione, sviluppo e realizzazione di nuove soluzioni, prototipi, spazi e mezzi; i costi di acquisto, affitto, noleggio e leasing di strumentazione, attrezzature e software, immobili e terreni o parti di essi; i costi di ricerca e sviluppo legati all’utilizzo di nuove tecnologie e a progetti sperimentali regolarmente contrattualizzati; i costi di ricerca contrattuale, delle competenze e dei brevetti acquisiti o ottenuti in licenza; le spese generali supplementari e altri costi di esercizio, compresi i costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi e comunque altri costi direttamente imputabili agli investimenti.

Il beneficio non può superare il limite del 50% dei costi ammissibili realizzati in micro, piccole e medie imprese; ridotto al 15% per le imprese di maggiori dimensioni.

 

Come richiedere e ottenere il tax credit

Dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo sono stati predisposti dei modelli da compilare a inviare alla medesima entro 180 giorni dalla realizzazione dei lavori. Nei suddetti modelli devono essere indicati :

a)      il totale del costo complessivo e del costo eleggibile degli investimenti sostenuti con attestazione della effettività e congruità delle spese sostenute, rilasciata dal presidente del collegio sindacale, da un revisore contabile o da un professionista iscritto nell’albo dei revisori contabili, dei dottori commercialisti e degli esperti contabili;

b)      l’ammontare del credito d’imposta richiesto;

c)      l’indicazione e l’ammontare delle fonti finanziarie di copertura del costo complessivo degli interventi realizzati, inclusi eventuali apporti societari diretti da parte dell’impresa o altri  contributi pubblici ricevuti;

d)      il certificato di regolare esecuzione dei lavori  e i certificati di collaudo relativi agli impianti, qualora siano previsti interventi edilizi e qualora sia richiesto dalla relativa normativa vigente;

e)       la dichiarazione del legale rappresentante di osservanza dei contratti collettivi nazionali di categoria.

Coloro che ne hanno fatto richiesta riceveranno risposta entro 60 giorni, dopo che la DG ha effettuato un controllo sulla regolarità contributiva del richiedente.

Esiste un tetto massimo di risorse da dedicare per ciascuna categoria d’impresa al credito d’imposta, stabilito dal Ministro dell’Economia e della Finanza. La DG Cinema e Audiovisivo istruisce in ordine cronologico le richieste pervenute, e verificate la completezza della domanda, la rispondenza ai requisiti previsti dalla legge, nonché la effettiva disponibilità delle risorse, provvede a riconoscere i crediti d’imposta richiesti.

 

Utilizzo del tax credit

Esso non concorre alla formazione del reddito ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione a partire dal decimo giorno del mese successivo in cui si è avuta notizia da parte della DG Cinema e Audiovisivo della spettanza del credito.

Il credito d’imposta deve essere indicato sia nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di riconoscimento del credito, sia nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta in cui il credito è utilizzato, evidenziando distintamente l’importo riconosciuto e maturato da quello utilizzato.

 

Cedibilità del credito

Come da decreto, il credito è cedibile ad intermediari bancari, finanziari e assicurativi sottoposti a vigilanza prudenziale, i quali possono utilizzare il credito d’imposta ceduto solo in compensazione dei propri debiti d’imposta o contributivi.

 

Controlli e sanzioni previste

La DG Cinema e Audiovisivo, nel caso in cui accerti l’indebita fruizione, anche parziale, del credito d’imposta provvede al recupero del relativo importo, maggiorato di interessi e sanzioni previsti dalla legge. Il recupero avviene entro il quarto anno successivo a quello in cui il credito è stato revocato o rideterminato. Per le verifiche la DG opera in stretto contatto con l’Agenzia delle Entrate, la quale comunica l’eventuale indebito utilizzo, totale o parziale, del credito d’imposta accertato nell’ambito dell’ordinaria attività di controllo.

Anche le Amministrazioni competenti possono effettuare attività di controllo sul corretto adempimento degli obblighi contributivi e fiscali dei beneficiari, o disporre procedure di controllo dei documenti finalizzati alla verifica della corretta fruizione delle agevolazioni.

Nel caso in cui il beneficiario perda i requisiti per l’ottenimento del credito, è tenuto a darne notizia tempestivamente alla DG Cinema e Audiovisivo. Infatti, anche nel caso di falsa testimonianza in fase di richiesta o di omessa dichiarazione, il beneficiario subirebbe la revoca del contributo concesso e la sua intera restituzione maggiorata di interessi e sanzioni, e in aggiunta l’esclusione per cinque anni dalle agevolazioni previste dalla medesima legge, nonché di ogni altra impresa che comprenda soci, amministratori e legali rappresentanti dell’impresa esclusa.

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