In attesa della pubblicazione del nuovo Decreto sulla Gazzetta Ufficiale, la bozza di quest’ultimo comprende un provvedimento corposo ad ampio raggio, con interventi di sostegno per famiglie e imprese, ma anche medici e lavoratori.
EMERGENZA PARTITE IVA AUTONOMI E GESTIONE SEPARATA – COVID 19
In attesa della pubblicazione del nuovo Decreto sulla Gazzetta Ufficiale, la bozza di quest’ultimo comprende un provvedimento corposo ad ampio raggio, con interventi di sostegno per famiglie e imprese, ma anche medici e lavoratori.
Facciamo un piccolo report sulle misure che rientrano nel “Decreto cura Italia” in riferimento alle partite iva, in particolare si parla di congedi speciali pari al 50% della retribuzione o voucher babysitter per i lavoratori, dipendenti o autonomi, con figli piccoli a casa per l’emergenza coronavirus, indennità per gli autonomi pari ad euro 600 nel mese di marzo, sospensione delle rate di mutuo sulla prima casa per chi ha difficoltà economiche, comprese le partite iva, senza necessità di presentare Isee, ma con autocertificazione, per questi ultimi, di aver perso, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, oltre il 33% del proprio fatturato rispetto all’ultimo trimestre 2019, misura che sarà in vigore per 9 mesi come estensione di quanto già prevede il Fondo Gasparrini.
Il “Decreto Cura Italia” affronta gli autonomi e lavoratori iscritti alla gestione separata preparando aiuti, in particolare congedi ed indennità per l’emergenza Covid-19.
Infatti, l’art. 22 del presente decreto afferma che i genitori lavoratori iscritti in via esclusiva alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, hanno diritto a fruire, ai sensi dei commi 9 e 10, a partire dal 05 marzo e per un periodo continuativo o frazionato di 15 giorni, per i figli di età non superiore ai 12 anni, fatto salvo i figli con disabilità, su cui non è previsto alcun limite di età, di uno specifico congedo, per il quale è riconosciuta una indennità, per ciascuna giornata indennizzabile, pari al 50 per cento di 1/365 del reddito individuato secondo la base di calcolo utilizzata ai fini della determinazione dell’indennità di maternità. La medesima indennità è estesa ai genitori lavoratori autonomi iscritti all’INPS ed è commisurata, per ciascuna giornata indennizzabile, al 50 per cento della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita annualmente dalla legge, a seconda della tipologia di lavoro autonomo svolto.
Ai liberi professionisti titolari di partita iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 e ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, è riconosciuta un’indennità una tantum pari a 500 euro, indennità che non concorre alla formazione del reddito ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
Da chi viene erogata l’indennità?
Quest’ultima è erogata dall’INPS, previa domanda, nel limite di spesa complessivo di 170 milioni di euro per l’anno 2020.
Altro articolo in evidenza per il sostegno al reddito di lavoratori dipendenti e autonomi, ivi inclusi i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria, è l’art. 43, il quale evidenzia che, per coloro i quali, di conseguenza all’emergenza epidemiologica da COVID hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro, e che nel corso del 2019 hanno prodotto un reddito da lavoro non superiore a 10. 000,00 euro, è istituito, nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un Fondo denominato “Fondo per il reddito di ultima istanza” volto a garantire il riconoscimento ai medesimi soggetti di cui al presente comma, di una indennità, nei limiti di spesa 200 milioni di euro per l’anno 2020.
E gli adempimenti fiscali e contributivi?
Sono sospesi gli adempimenti con scadenza 16 marzo per tutti i contribuenti compresi autonomi e lavoratori iscritti alla gestione separata, l’appuntamento è per ora, rinviato al 31 maggio 2020.