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venerdì 6 Dicembre 2024

Azienda agricola Bio 2017: come avviarla e gestirla. Guida pratica con le istruzioni specifiche

Avete in mente di aprire un’impresa agricola Bio? Ecco pronta per l’uso la guida operativa che vi consentirà di avviare subito la vostra attività e mettere in pratica le vostre idee!   

Con il “ritorno alla terra” determinato dall’attuale congiuntura economica, sono molti i giovani che focalizzano le loro idee imprenditoriali nel settore dell’agricoltura e lo “rivisitano” in una chiave gestionale del tutto nuova e diversificata, sotto forma di start up innovative incentrate su nuovi metodi di produzione, e-commerce agroalimentare e coltivazioni bio.

Perché aprire un’azienda agricola biologica?

In primis, stando alle attuali statistiche del trend alimentare in Italia, sono in crescita le famiglie disposte a pagare un prezzo più alto per un prodotto agroalimentare che sia sano, sicuro, certificato e tracciabile, tutte caratteristiche racchiuse in un cibo bio, al punto che circa il 45% degli italiani acquista periodicamente prodotti biologici. In particolare il boom è stato raggiunto dall’acquisto di prodotti di pane, riso e sostituti con un aumento del 73%, gli omogeneizzati del 23% e l’ortofrutta dell’11%. L’agricoltura biologica può infatti contribuire a risolvere o alleviare problematiche di salute legate ad intolleranze o allergie alimentari, migliorando la qualità della vita oltre a incoraggiare modelli eco-compatibili tipici di un’economia più sostenibile riducendo l’impatto dell’inquinamento rispetto al singolo ciclo di produzione.  

Come aprire la vostra azienda Bio:

Step fondamentali

1) Progettare la propria idea imprenditoriale analizzando il mercato su cui si punta quindi studiando la domanda e offerta nel settore per individuare quali tipi di prodotti agroalimentari sono più richiesti e la rete clienti del prodotto che si offre (nicchia di riferimento), nonché documentarsi sui costi e processi di produzione;

2) avere la qualifica di IAP, imprenditore agricolo professionale (D. Lgs. N. 99 del 29 marzo 2004 successivamente modificato dal D. Lgs. N. 101/2005) cioè colui che possiede conoscenze e competenze professionali nel settore agricolo, i cui requisiti devono essere certificati dalle regioni. Per ottenere l’attestazione di I. A. P. I requisiti richiesti sono:

a) conoscenze e competenze professionali:

diploma di Laurea in Scienze Agrarie o Forestali, Medicina Veterinaria, Scienza delle Produzioni Animali, Scienza delle Tecnologie Alimentari, Diploma Universitario nelle stesse aree oppure, aver conseguito un Diploma di Istituto Tecnico Agrario o professionale con indirizzo agrario;
esercitare l’attività agricola da almeno 3 anni prima di presentare la domanda di riconoscimento IAP in qualità di titolare, contitolare, coadiuvante familiare, amministratore, lavoratore agricolo;
aver frequentato corsi di formazione professionale in Agricoltura, la cui durata e frequenza è variabile da regione a regione.

b) l’attività agricola deve essere esercitata per almeno il 50% del proprio tempo di lavoro complessivo e 50% del proprio reddito complessivo da lavoro (25% nelle zone svantaggiate) dichiarato ai fini fiscali con la dichiarazione dei redditi Unico o modello 730.

N. B. Mancano ad oggi uno o più requisiti sopra indicati ma volete realizzare subito il vostro progetto? In tal caso il soggetto interessato potrà comunque presentare la domanda per diventare IAP alla Provincia competente ed entro 2 anni (periodo ulteriormente prorogabile di altri 2 anni, al verificarsi di condizioni avverse nella coltivazione, come ad esempio calamità naturali o atmosferiche) completare tutti i requisiti richiesti.

3) Aprire la partita IVA 

Per aprire la Partita IVA attualmente è sufficiente la Comunicazione Unica, che consente di assolvere a tutti gli adempimenti di attribuzione numero partita IVA dell’Agenzia delle Entrate, apertura posizione INPS e INAIL e iscrizione alla Camera di Commercio, con un’unica procedura online e occorrerà provvedere al pagamento del diritto camerale annuale.

STEP SPECIFICI PER LA COLTIVAZIONE E ALLEVAMENTO BIOLOGICI

A) Essere associati o convenzionati ad un organismo di controllo riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (vedi Elenco organismi controllo produzioni biologiche);

B) definire la porzione della propria azienda da destinare all’agricoltura biologica la quale dovrà rispettare determinati parametri in primis la delimitazione e la separazione dell’unità produttiva dal resto dell’azienda attraverso l’uso di siepi o filari, impossibilità di coltivare prodotti uguali sia nella parte biologica che non biologica;

C) effettuare una Notifica al Ministero, utilizzando l’apposito modulo rilasciato dagli Organismi di certificazione o dagli enti pubblici, nel quale vanno indicati i dati aziendali;

D) presentata la Notifica all’organismo di controllo preposto, una copia va inviata al Ministero.

N. B. In caso di successive variazioni aziendali, occorre, presentare una nuova notifica.

E) dopo la presentazione della Notifica al Ministero, l’impresa agricola deve iniziare il processo di “Conversione” dalla durata di 3 anni, ovvero, per due raccolti consecutivi. Solo al termine di questa fase, e solo se si sono rispettate le disposizioni previste dal Regolamento CEE, la produzione dell’azienda agricola può essere definitivamente definita “Biologica”.  

Come gestire un’azienda agricola Bio

Adempimenti annuali 

Compilare e trasmettere ogni anno alle autorità competenti, il Piano Annuale di Produzione (PAP), contenete i dati riferiti alla produzione biologica preventivata;
tenere il “quaderno di campagna”: è un documento obbligatorio, in cui l’azienda deve annotare tutti i trattamenti, lavorazioni, ecc effettuate. Tale quaderno insieme al Registro di carico e scarico dei prodotti aziendali, deve essere sempre aggiornato;
conservare obbligatoriamente copia delle fatture di acquisto e vendita.

N. B. Tutta la suddetta documentazione, viene fornita direttamente dagli Organismi di Controllo.

Identificazione dei prodotti biologici: tutti i prodotti venduti sia in fase di conversione che di azienda agricola biologica, dovranno essere identificati, attraverso la partita di prodotto e il produttore quindi a tal fine dovranno essere accompagnati da un’apposita documentazione biologica che attesti le loro caratteristiche e le quantità del prodotto. (Anche in tale fase è l’Organismo di Controllo a fornire la documentazione).

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