Cos’è successo?
Molti Comuni in Italia hanno calcolato erroneamente la TARI, la tassa sui rifiuti, applicando la quota variabile anche alle pertinenze dell’abitazione (ad esempio, cantine, garage, box). Questo ha comportato un aumento ingiustificato della tassa per i cittadini.
Sommario
Come funziona la TARI correttamente?
La quota variabile della TARI deve essere calcolata una sola volta, sulla base della superficie totale dell’unità immobiliare principale, comprensiva delle pertinenze. Il numero degli occupanti dell’abitazione incide solo sulla quota fissa della tassa.
Cosa fare se ho pagato una TARI errata?
Se ritieni di aver pagato una TARI errata perché calcolata con il metodo sbagliato, puoi richiedere il rimborso al Comune. Hai tempo 5 anni dal giorno del versamento per presentare la richiesta.
Come richiedere il rimborso?
Per richiedere il rimborso, devi presentare al Comune un’istanza in carta libera. L’istanza deve contenere:
- I tuoi dati anagrafici
- L’importo pagato
- L’importo che ritieni di dover rimborsare
- I dati identificativi delle pertinenze incluse erroneamente nel calcolo
- Copia degli avvisi di pagamento della TARI
Cosa succede dopo la richiesta di rimborso?
Il Comune ha 180 giorni per rispondere alla tua richiesta. Se il Comune non risponde entro questo termine, si considera che la tua richiesta sia stata accolta e avrai diritto al rimborso.
Se il Comune respinge la mia richiesta, cosa posso fare?
Se il Comune respinge la tua richiesta di rimborso, puoi presentare ricorso alla Commissione Tributaria entro 60 giorni dalla notifica del diniego.
Consigli
- Conserva tutte le ricevute di pagamento della TARI.
- Se hai dubbi sul calcolo della tua TARI, puoi rivolgerti a un professionista, come un commercialista o un consulente fiscale.
- Puoi trovare maggiori informazioni sulla TARI e sul rimborso sul sito web del tuo Comune o dell’Agenzia delle Entrate.