L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i modelli definitivi dei dichiarativi 2025, tra cui il Modello Redditi PF 2025, che introduce diverse novità, in particolare per quanto riguarda il Concordato Preventivo Biennale (CPB). Questo nuovo meccanismo fiscale punta a offrire maggiore certezza ai contribuenti con partita IVA, prevedendo un accordo con il Fisco su un livello di reddito e imposta per due anni consecutivi.
Sommario
Tra le principali novità presenti nel Modello Redditi PF 2025, spicca l’introduzione del quadro CP, interamente dedicato al CPB. Vediamo in dettaglio come funziona questo nuovo strumento, chi può accedervi, quali vantaggi offre e quali sono gli aspetti critici da considerare.
Cos’è il CPB
Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è una nuova misura introdotta dalla riforma fiscale e destinata ai titolari di partita IVA che determinano il reddito con criteri ordinari o semplificati. L’obiettivo principale è garantire maggiore certezza fiscale per due anni, attraverso un accordo con l’Agenzia delle Entrate su un reddito imponibile prestabilito.
Il meccanismo del CPB si basa sulle stime fornite dagli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA), che calcolano un reddito presunto per il contribuente. Se accettato, il concordato stabilisce per due anni il reddito su cui si pagheranno le imposte, evitando contestazioni o accertamenti da parte del Fisco.
Chi può aderire al CPB?
Il concordato è rivolto a:
- Imprenditori individuali e lavoratori autonomi soggetti agli ISA.
- Contribuenti con un punteggio di affidabilità sufficiente negli ISA.
- Soggetti con una posizione fiscale regolare, senza gravi violazioni tributarie.
I contribuenti che aderiscono al CPB beneficiano di maggiore stabilità fiscale, evitando possibili accertamenti e ottenendo maggiore prevedibilità nella gestione delle imposte.
Il Quadro CP nel Modello Redditi PF 2025
Nel Modello Redditi PF 2025, il Quadro CP è la sezione dedicata all’adesione al Concordato Preventivo Biennale (CPB). Qui, il contribuente deve dichiarare l’accettazione del reddito concordato proposto dall’Agenzia delle Entrate, basato sulle stime derivanti dagli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale).
Struttura del Quadro CP
Il quadro si suddivide in diverse sezioni:
- Sezione 1: Dati identificativi – Qui si indicano i dati anagrafici del contribuente e il codice fiscale.
- Sezione 2: Reddito concordato – Viene riportato il reddito stimato dal Fisco sulla base degli ISA e accettato dal contribuente.
- Sezione 3: Imposta concordata – Indica l’importo delle imposte calcolate sul reddito accettato.
- Sezione 4: Adesione e impegni – Il contribuente dichiara formalmente l’adesione al CPB, impegnandosi a rispettarne le condizioni per due anni.
Come compilare il Quadro CP
Per aderire al CPB, il contribuente deve accettare il reddito proposto dall’Agenzia delle Entrate senza modifiche. Una volta confermata l’accettazione, il reddito e le relative imposte resteranno invariati per due anni, a meno che non si verifichino eventi straordinari che giustifichino una revisione del concordato.
Il vantaggio principale è che, in caso di adesione, il contribuente non sarà soggetto ad accertamenti fiscali per il periodo concordato, riducendo il rischio di contestazioni e verifiche fiscali.
Sezioni del Quadro CP
Il Quadro CP del Modello Redditi PF 2025 si articola in cinque sezioni, ciascuna con una funzione specifica legata alla gestione del Concordato Preventivo Biennale (CPB). La compilazione di queste sezioni varia in base alla posizione del contribuente e alla sua adesione o meno al regime di concordato.
Sezione I – Imposta sostitutiva per il reddito concordato eccedente
Questa sezione è riservata ai contribuenti che hanno aderito al regime previsto dall’articolo 20-bis del D.Lgs. 13/2024. In particolare, coloro che ottengono un punteggio ISA sufficiente nel 2023 devono versare un’imposta sostitutiva sulla parte di reddito concordato che supera quello dichiarato nel periodo d’imposta precedente alla proposta.
Attenzione: la sezione I deve essere compilata anche dai contribuenti che non hanno aderito direttamente al CPB, ma che partecipano a società trasparenti che invece hanno accettato il concordato.
Sezioni II e III – Rettifiche al reddito concordato
Queste due sezioni si applicano alla generalità dei contribuenti che hanno accettato il CPB. In esse si devono apportare rettifiche al reddito concordato, escludendo alcune componenti da sommare o sottrarre in base agli articoli 15 e 16 del D.Lgs. 13/2024.
Sezione IV – Dichiarazione del reddito effettivo
Questa sezione contiene il solo rigo CP10, dove il contribuente deve comunque dichiarare il proprio reddito effettivo, anche se ha aderito al CPB. Il reddito effettivo va determinato nei quadri ordinari del modello Redditi, ovvero:
- RF per le imprese in contabilità ordinaria,
- RG per le imprese in contabilità semplificata,
- RE per i lavoratori autonomi,
- RH per i redditi da partecipazione.
Sezione V – Cause di cessazione o decadenza dal CPB
In questa sezione si indicano eventuali cause di decadenza o cessazione dal CPB. Se si verifica una delle cause previste, il contribuente perde il regime di concordato e torna a determinare il reddito con le regole ordinarie.
Effetti del CPB per i contribuenti ex-forfettari
Un aspetto importante riguarda i contribuenti che nel 2023 erano in regime forfettario (art. 1, commi da 54 a 75, L. 190/2014). Se nel 2024 accettano la proposta di reddito concordato e successivamente superano il limite di 100.000 euro di ricavi o compensi, pur uscendo dal regime forfettario, rimangono nel CPB fino al limite di 150.000 euro.
In questo caso:
- Il reddito effettivo viene determinato nei quadri RF o RG, a seconda del regime contabile.
- Il reddito concordato viene comunque indicato nel Quadro CP.
- L’IRPEF si applica in modo progressivo (Sezione II, senza rettifiche di cui agli artt. 15 e 16 del D.Lgs. 13/2024).
- Se si rientra nei requisiti, si applica l’imposta sostitutiva prevista dall’art. 31-bis del decreto CPB, compilando la Sezione I.
Inoltre, i soggetti di cui agli articoli 5 e 116 del TUIR che accettano la proposta CPB vincolano anche i soci o associati al rispetto del concordato.
Vantaggi e criticità
L’introduzione del Concordato Preventivo Biennale (CPB) nel Modello Redditi PF 2025 rappresenta una novità significativa per i titolari di partita IVA, con diversi vantaggi ma anche alcune criticità da considerare attentamente prima di aderire.
I vantaggi del CPB
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Maggiore certezza fiscale
- Il contribuente conosce in anticipo il reddito imponibile per due anni, evitando sorprese fiscali e possibili accertamenti.
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Riduzione del rischio di contenziosi con il Fisco
- Chi aderisce al CPB non è soggetto ad accertamenti basati sugli ISA per il periodo concordato, riducendo la possibilità di verifiche fiscali.
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Programmazione finanziaria più semplice
- Grazie alla stabilità del reddito concordato, è più facile pianificare il flusso di cassa, gli investimenti e le strategie aziendali.
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Possibile risparmio fiscale
- Se il reddito effettivo dovesse superare quello concordato, il contribuente pagherà comunque le imposte solo sulla base del reddito fissato nel CPB, ottenendo così un vantaggio fiscale.
Le criticità del CPB
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Impegno vincolante per due anni
- Una volta accettato il CPB, il contribuente è obbligato a dichiarare il reddito concordato per entrambi gli anni, anche se l’attività dovesse subire cali di fatturato.
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Rischio di sovrastima del reddito
- Se il reddito concordato risulta più alto di quello effettivamente conseguito, il contribuente potrebbe pagare imposte su un reddito che in realtà non ha guadagnato.
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Esclusione di alcune componenti di reddito
- Come visto nel Quadro CP, alcune componenti devono essere sommate o sottratte dal reddito concordato, il che potrebbe portare a differenze rispetto alle previsioni iniziali.
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Decadenza dal regime in caso di errori o irregolarità
- Il mancato rispetto delle condizioni previste comporta l’uscita dal CPB e il ritorno alla tassazione ordinaria, con possibili conseguenze in termini di accertamenti e sanzioni.
Il CPB è una scelta strategica che può portare vantaggi, ma è fondamentale analizzare attentamente la propria situazione fiscale e contabile prima di aderire, per evitare di trovarsi in difficoltà nel caso in cui il reddito effettivo sia inferiore a quello concordato.
Esempi pratici
Per capire meglio come funziona il Concordato Preventivo Biennale (CPB), vediamo alcuni esempi pratici di calcolo del reddito concordato e delle imposte dovute.
Esempio 1: il CPB è vantaggioso
Mario, lavoratore autonomo in contabilità semplificata
- Reddito dichiarato nel 2023: 30.000€
- Reddito concordato per il 2024-2025 (proposto dall’Agenzia delle Entrate): 32.000€
- Reddito effettivo nel 2024: 35.000€
Vantaggio: Mario pagherà le imposte su 32.000€ anziché su 35.000€, ottenendo un risparmio fiscale.
Esempio 2: il CPB diventa un rischio
Lucia, titolare di una ditta individuale
- Reddito dichiarato nel 2023: 50.000€
- Reddito concordato per il 2024-2025: 52.000€
- Reddito effettivo nel 2024: 45.000€ (a causa di un calo delle vendite)
Svantaggio: Lucia dovrà pagare le imposte su 52.000€ anche se ha guadagnato solo 45.000€, subendo un aggravio fiscale.
Esempio 3: il caso del forfettario che esce dal regime
Giovanni, professionista in regime forfettario nel 2023
- Ricavi 2023: 95.000€
- Reddito concordato per il 2024-2025: 100.000€
- Ricavi effettivi 2024: 120.000€
- Poiché supera 100.000€, Giovanni esce dal regime forfettario ma rimane nel CPB fino a 150.000€ di ricavi.
- Determinerà il reddito effettivo nel quadro RF o RG, mentre indicherà il reddito concordato nel quadro CP.
- Dovrà applicare le aliquote IRPEF progressive e, in base ai requisiti, potrebbe dover versare l’imposta sostitutiva (Sezione I del quadro CP).
Questi esempi dimostrano come il CPB possa essere un’opportunità o un rischio, a seconda dell’andamento reale dell’attività. Analizzare le proprie prospettive di reddito è fondamentale prima di accettare la proposta dell’Agenzia delle Entrate.
Scadenze
Presentazione della dichiarazione Redditi PF 2025
Scadenza: 30 settembre 2025
- I contribuenti che hanno aderito devono compilare il Quadro CP con il reddito concordato.
- Devono comunque dichiarare il reddito effettivo nei quadri RF, RG, RE o RH.
Versamento delle imposte
Scadenze ordinarie:
- 30 giugno 2025: saldo imposte 2024 e primo acconto 2025.
- 30 novembre 2025: secondo acconto 2025.
Attenzione: chi aderisce al CPB deve dichiarare gli importi concordati per entrambi gli anni (2024 e 2025). Se non lo fa, decade dal regime e torna alla tassazione ordinaria.
Vantaggi fiscali
Uno dei motivi principali per cui un contribuente potrebbe decidere di aderire al Concordato Preventivo Biennale (CPB) è la possibilità di ottenere vantaggi fiscali e amministrativi rispetto al regime ordinario. Ecco i principali benefici dal punto di vista fiscale:
1. Maggiore prevedibilità delle imposte
Aderendo al CPB, il contribuente blocca il reddito imponibile per due anni, riducendo l’incertezza sulla tassazione futura. Questo consente di pianificare meglio il carico fiscale, evitando improvvisi aumenti delle imposte dovuti a fluttuazioni dei ricavi o cambiamenti normativi.
2. Nessun accertamento fiscale sugli ISA
Uno dei vantaggi più importanti del CPB è la protezione dagli accertamenti basati sugli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA). Se il contribuente accetta il reddito concordato, l’Agenzia delle Entrate non potrà contestare la dichiarazione fiscale per il periodo di validità del concordato. Questo riduce il rischio di verifiche e contenziosi con il Fisco.
3. Possibile risparmio fiscale in caso di crescita del reddito
Se il reddito effettivo del contribuente nei due anni di concordato dovesse risultare superiore a quello concordato, l’adesione al CPB permette di pagare imposte su un reddito più basso, ottenendo un risparmio fiscale. Ad esempio:
- Se il reddito concordato è 40.000€, ma il contribuente guadagna 45.000€, pagherà comunque le imposte su 40.000€, risparmiando sulle tasse.
4. Riduzione del carico fiscale con l’imposta sostitutiva
Per i contribuenti con punteggio ISA elevato, il CPB prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva sulla parte di reddito concordato che supera quello dichiarato nell’anno precedente. Questa imposta è spesso più vantaggiosa rispetto alla tassazione ordinaria, specialmente per chi ha aliquote IRPEF elevate.
5. Vantaggi per i soggetti ex-forfettari
I contribuenti che escono dal regime forfettario (perché superano il limite di 100.000€ ma restano sotto i 150.000€) possono continuare a beneficiare del CPB, evitando il passaggio immediato alla tassazione ordinaria più onerosa. In questo caso, il reddito concordato viene tassato con aliquote IRPEF progressive, ma con la possibilità di applicare un’imposta sostitutiva vantaggiosa.
6. Semplificazione amministrativa
Infine, aderire al CPB significa avere un regime fiscale semplificato, con meno rischi di accertamenti e una gestione più prevedibile della dichiarazione dei redditi. Questo consente di risparmiare tempo e ridurre i costi legati alla consulenza fiscale e alle eventuali contestazioni con il Fisco.
Il CPB offre numerosi vantaggi fiscali, soprattutto per chi ha un’attività stabile o in crescita. Tuttavia, è fondamentale valutare se il reddito concordato sia realistico e sostenibile, per evitare di pagare imposte su un reddito presunto più alto di quello effettivo.
Considerazioni finali
L’introduzione del Quadro CP nel Modello Redditi PF 2025 e l’avvio del Concordato Preventivo Biennale (CPB) rappresentano un’importante novità fiscale per i titolari di partita IVA. Questo strumento consente di definire in anticipo il reddito imponibile per due anni, offrendo vantaggi in termini di certezza fiscale e riduzione del rischio di accertamenti.
Tuttavia, l’adesione al CPB richiede un’attenta valutazione. Il principale rischio è legato alla possibilità di pagare imposte su un reddito presunto più alto di quello effettivo, con conseguenti difficoltà economiche. D’altro canto, se il reddito reale si mantiene uguale o superiore a quello concordato, il regime può risultare conveniente, anche grazie a un’imposta sostitutiva su determinati importi.
Prima di accettare la proposta dell’Agenzia delle Entrate, è consigliabile analizzare la propria situazione reddituale e prospettica, valutando i possibili scenari e l’impatto fiscale dell’adesione. La decisione deve essere basata su una previsione realistica dell’andamento dell’attività nei due anni di concordato, considerando anche le eventuali cause di decadenza dal regime.
Il Modello Redditi PF 2025 introduce dunque un cambiamento rilevante nella gestione fiscale dei contribuenti, ma l’adesione al CPB non è obbligatoria. La scelta deve essere fatta in modo consapevole, tenendo conto delle specificità della propria attività e del contesto economico in cui si opera.