Transizione digitale, efficienza energetica e sostenibilità ambientale non sono più scelte opzionali per le imprese italiane, ma vere e proprie leve strategiche di sviluppo e competitività, soprattutto per quelle realtà che operano nel Mezzogiorno. Il Governo italiano rilancia nel 2025 uno dei programmi più attesi: gli Investimenti Sostenibili 4.0, una misura pensata per accompagnare le micro, piccole e medie imprese del Sud Italia verso un futuro più digitale e green.
Sommario
Con il Decreto Direttoriale del 31 marzo 2025, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha ufficializzato la riapertura dello sportello per la presentazione delle domande a partire dal 20 maggio 2025, con una finestra anticipata per la compilazione già dal 30 aprile. La dotazione finanziaria supera i 300 milioni di euro, con incentivi fino al 75% dell’investimento, tra contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero.
Ma attenzione: si tratta di una misura a sportello, con fondi assegnati in base all’ordine cronologico di presentazione. Questo significa che solo chi è pronto per tempo potrà beneficiare delle agevolazioni.
In questo articolo analizziamo in dettaglio chi può accedere, quali investimenti sono ammessi, come funziona la domanda, e quali sono i vantaggi fiscali da non sottovalutare. Se sei un imprenditore nel Sud Italia, questo è il momento di agire.
Il Decreto 31 marzo 2025
Con il Decreto Direttoriale del 31 marzo 2025, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha stabilito le regole operative per la presentazione delle domande relative alla misura Transizione 4.0, rivolta in particolare alle micro, piccole e medie imprese (PMI) con sede nelle regioni del Mezzogiorno. Questa iniziativa si inserisce nel quadro degli interventi previsti dal Decreto Ministeriale del 22 novembre 2022, e si propone di incentivare gli investimenti in innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di accelerare la transizione digitale e verde delle imprese italiane.
La dotazione finanziaria disponibile supera i 300 milioni di euro, stanziati nell’ambito del Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027”. Le imprese interessate potranno inviare le domande a partire dal 20 maggio 2025, attraverso la piattaforma online gestita da Invitalia, che agirà anche come soggetto attuatore e supporto tecnico per tutta la durata della misura.
Le domande saranno valutate con una procedura a sportello, fino a esaurimento fondi, e saranno premiati i progetti con una forte solidità economico-finanziaria, una qualità progettuale elevata e un significativo impatto ambientale. È quindi fondamentale predisporre una documentazione chiara, completa e orientata agli obiettivi strategici del piano.
Chi può accedere
Le agevolazioni previste dal decreto sugli Investimenti Sostenibili 4.0 sono destinate a una platea ben definita di beneficiari: le micro, piccole e medie imprese (PMI) che rispettano determinati criteri economici, giuridici e territoriali.
In particolare, possono presentare domanda le imprese che:
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Sono regolarmente costituite, attive e iscritte nel Registro delle Imprese;
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Non si trovano in stato di liquidazione, fallimento o in altra procedura concorsuale;
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Operano in regime di contabilità ordinaria, con almeno due bilanci approvati oppure due dichiarazioni dei redditi presentate, requisito che consente di dimostrare continuità operativa e solidità economica;
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Hanno una sede operativa situata in una delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno, ovvero: Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Questa selezione geografica risponde all’obiettivo del programma nazionale di colmare i divari territoriali e rafforzare la competitività delle imprese meridionali attraverso la digitalizzazione, l’adozione di tecnologie 4.0 e soluzioni produttive più sostenibili dal punto di vista ambientale.
Le imprese interessate devono quindi fare una verifica preliminare della propria situazione amministrativa, contabile e territoriale, in quanto il rispetto di questi requisiti è vincolante ai fini dell’ammissibilità della domanda.
Investimenti ammissibili
Il decreto sugli Investimenti Sostenibili 4.0 punta a sostenere interventi di innovazione ad alto impatto in termini di efficienza, tecnologia e sostenibilità.
Sono ammessi esclusivamente gli investimenti che rispondono a precisi obiettivi strategici:
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Efficientamento energetico, con un risparmio minimo del 5% sui consumi energetici rispetto alla situazione iniziale;
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Transizione digitale, tramite l’adozione di tecnologie avanzate come Internet of Things (IoT), Intelligenza Artificiale (AI), blockchain e sistemi integrati;
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Sostenibilità ambientale, con l’introduzione di processi produttivi a basso impatto ecologico e modelli basati sull’economia circolare.
I progetti devono prevedere investimenti con un valore compreso tra 750.000 euro e 5 milioni di euro, e devono essere avviati solo dopo la presentazione della domanda, pena l’inammissibilità al contributo.
Le agevolazioni previste includono un sostegno fino al 75% dell’investimento, articolato in:
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Contributo a fondo perduto pari al 35% dell’importo ammissibile;
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Finanziamento agevolato fino al 40%, rimborsabile in 7 anni e a tasso zero.
Va evidenziato che una quota del 25% dei fondi è riservata esclusivamente a micro e piccole imprese, per garantire un accesso equo e incentivare l’innovazione nelle realtà più piccole.
Le imprese beneficiarie sono tenute a mantenere l’investimento per almeno tre anni, garantire tracciabilità nei pagamenti, il rispetto degli obblighi ambientali e evitare delocalizzazioni per almeno due anni dopo il completamento del progetto. Il mancato rispetto di tali vincoli può comportare la revoca delle agevolazioni e l’obbligo di restituire integralmente i fondi ricevuti.
Modalità di accesso
Con il Decreto Direttoriale del 31 marzo 2025, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha definito le modalità operative per la presentazione delle domande di agevolazione, che potranno essere inviate esclusivamente online, tramite la piattaforma digitale messa a disposizione da Invitalia, soggetto gestore dell’intervento.
L’iter prevede due fasi distinte:
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Compilazione della domanda: disponibile a partire dalle ore 10:00 del 30 aprile 2025;
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Invio telematico della domanda: possibile dalle ore 10:00 del 20 maggio 2025.
Come stabilito dall’articolo 9, comma 3, del DM 22 novembre 2022, ogni impresa può presentare una sola domanda, salvo rigetto in fase istruttoria, che consente una nuova presentazione. Le domande saranno valutate secondo l’ordine cronologico giornaliero: tutte le istanze inviate nello stesso giorno saranno considerate alla pari, indipendentemente dall’orario esatto di presentazione.
In caso di insufficienza dei fondi per accogliere tutte le richieste dello stesso giorno, si procederà con una graduatoria di merito, fino a esaurimento delle risorse.
Per accedere alla piattaforma, l’impresa dovrà autenticarsi tramite SPID, Carta Nazionale dei Servizi o Carta d’Identità Elettronica (CIE). L’accesso è consentito al legale rappresentante dell’impresa, ma è anche possibile delegare un soggetto terzo con procura. Le imprese non residenti in Italia, invece, dovranno seguire modalità specifiche che saranno comunicate direttamente da Invitalia attraverso la piattaforma informatica.
Vantaggi fiscali
Uno degli elementi che rendono particolarmente attrattivo il piano Investimenti Sostenibili 4.0 è la possibilità di beneficiare di vantaggi fiscali e finanziari di grande rilevanza, in aggiunta agli aiuti diretti come i contributi a fondo perduto o i finanziamenti agevolati. Le imprese che investono in tecnologie abilitanti e processi sostenibili possono infatti rientrare nel quadro più ampio del Piano Transizione 4.0, che prevede crediti d’imposta su diverse categorie di spesa.
Nel dettaglio, le PMI possono cumulare le agevolazioni con:
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Il credito d’imposta per beni strumentali 4.0, pari al 20% fino a 2,5 milioni di euro per macchinari e attrezzature innovative;
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Il credito d’imposta per ricerca, sviluppo e innovazione, che arriva fino al 20% per attività di R&S e al 15% per progetti green e digitali;
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Il credito d’imposta per formazione 4.0, dedicato allo sviluppo delle competenze del personale interno su tecnologie avanzate.
La cumulabilità è soggetta al rispetto del massimale previsto dal Temporary Framework europeo e alla verifica che i costi non siano finanziati due volte. In pratica, l’impresa può ottimizzare il carico fiscale e migliorare la propria liquidità, recuperando parte degli investimenti in forma di credito utilizzabile in compensazione su F24.
Inoltre, trattandosi di incentivi legati a politiche industriali green e digital, gli investimenti effettuati rafforzano la competitività dell’impresa e migliorano l’accesso ad altri strumenti di finanziamento agevolato, anche a livello europeo.
Pianificazione e consulenza
Accedere con successo agli Investimenti Sostenibili 4.0 non è solo una questione di tempistiche, ma anche di preparazione tecnica e strategica. Il livello di complessità delle normative, l’articolazione dei requisiti e la necessità di rispettare criteri stringenti richiedono un’attenta pianificazione documentale e finanziaria. Non basta avere un progetto valido: è essenziale presentarlo nel modo corretto e in tempi rapidi, per non perdere l’occasione.
In questo contesto, il supporto di un commercialista specializzato in finanza agevolata o di un consulente esperto in bandi pubblici e credito d’imposta diventa fondamentale.
Solo una figura tecnica qualificata può:
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Verificare la corretta ammissibilità dell’impresa e del progetto;
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Supportare nella raccolta dei documenti richiesti da Invitalia e dal MIMIT;
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Redigere un business plan coerente con gli obiettivi del bando;
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Ottimizzare la cumulabilità fiscale degli incentivi, evitando sovrapposizioni o errori.
Un errore nella compilazione, una dichiarazione incompleta o una spesa non rendicontata correttamente possono infatti causare la perdita totale del beneficio o, nei casi peggiori, la revoca con obbligo di restituzione.
Ecco perché investire in consulenza specializzata non è una spesa, ma un vero e proprio asset strategico, che permette di cogliere tutte le opportunità offerte dal Piano Transizione 4.0 in piena sicurezza e legalità.
Considerazioni finali
Gli Investimenti Sostenibili 4.0 rappresentano una delle più interessanti opportunità di crescita per le imprese del Sud Italia, grazie a un mix di finanziamenti agevolati, contributi a fondo perduto e vantaggi fiscali cumulabili. In un contesto economico dove la transizione digitale ed ecologica è ormai una priorità strategica, accedere a queste agevolazioni significa modernizzare i processi produttivi, aumentare la competitività e ridurre l’impatto ambientale, tutto con un supporto economico concreto.
Le imprese che operano nelle regioni meno sviluppate del Mezzogiorno hanno ora una finestra temporale limitata per accedere a fondi che non saranno disponibili per sempre. L’esperienza delle precedenti edizioni dimostra che le risorse si esauriscono rapidamente, e l’ordine cronologico giornaliero di presentazione impone una preparazione anticipata della documentazione. Chi arriva tardi, rischia di restare fuori.
Inoltre, questi incentivi si inseriscono in un più ampio ecosistema di strumenti del Piano Nazionale Transizione 4.0, che permette alle imprese di strutturare veri e propri piani di sviluppo tecnologico e sostenibile, con ricadute positive sia sul piano fiscale che su quello strategico e operativo.
Investire oggi in tecnologie avanzate, efficienza energetica e sostenibilità ambientale, con il supporto del MIMIT e di Invitalia, significa mettere le basi per il futuro della propria impresa, in linea con le sfide europee e internazionali.