Nel panorama delle agevolazioni fiscali 2025, il credito d’imposta per gli investimenti nelle Zone Logistiche Semplificate (ZLS) rappresenta una delle misure più interessanti e vantaggiose per le imprese che operano (o intendono operare) nelle regioni del Mezzogiorno. La ZLS è un’area geografica, solitamente situata in prossimità di porti strategici, pensata per attrarre investimenti produttivi attraverso un quadro normativo semplificato e incentivi fiscali di rilievo. Con il Decreto MIMIT del 24 gennaio 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del 2 marzo 2024, sono state stabilite le regole definitive per fruire del credito d’imposta, con importanti novità per il 2025.
Sommario
Il nuovo credito ZLS si inserisce nel più ampio contesto degli aiuti di Stato a finalità regionale, ed è compatibile con altri incentivi, purché nei limiti previsti dalla normativa europea. Le imprese che vogliono espandere o modernizzare la propria presenza in queste aree potranno beneficiare di agevolazioni fino al 60% del valore dell’investimento. Ma attenzione: la fruizione è vincolata a requisiti stringenti, documentazione precisa e al rispetto delle scadenze previste.
Vediamo in dettaglio chi può accedere al beneficio, quali investimenti sono agevolabili, le modalità di presentazione della domanda e tutte le novità fiscali contenute nella norma.
Credito ZLS 2025
Con la legge di conversione del Decreto-Legge n. 202/2024, il credito d’imposta per le Zone Logistiche Semplificate (ZLS) è stato ufficialmente prorogato, ampliando il periodo di eleggibilità degli investimenti. Le imprese potranno accedere al contributo per le spese in beni strumentali nuovi realizzate dal 1° gennaio 2025 fino al 15 novembre 2025. La misura si applica nel rispetto delle condizioni stabilite dall’articolo 13, comma 1, del Decreto-Legge n. 60/2024, rientrando così nel quadro normativo delle ZLS definite dalla legge n. 205/2017.
Il beneficio è concesso fino a un limite massimo di spesa complessiva di 80 milioni di euro per l’anno 2025.
In pratica, le aziende dovranno presentare due comunicazioni fondamentali all’Agenzia delle Entrate:
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Prima finestra: dal 22 maggio al 23 giugno 2025, per comunicare l’importo delle spese sostenute e previste;
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Seconda finestra: dal 20 novembre al 2 dicembre 2025, per aggiornare (a pena di decadenza) le spese effettivamente sostenute entro il 15 novembre.
Le modalità di invio sono stabilite nel Provvedimento n. 153474/2025, che approva modello e istruzioni ufficiali. Il calcolo finale del credito spettante sarà determinato applicando una percentuale, ancora da definire, che scaturirà dal rapporto tra il tetto di spesa (80 milioni) e il totale delle richieste valide. Qualora l’importo complessivo delle richieste sia inferiore al plafond, come accaduto nel 2024, l’agevolazione potrà arrivare fino al 100% del credito richiesto.
Chi può accedere
Il credito d’imposta per investimenti nelle ZLS 2025 è destinato alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive situate all’interno delle Zone Logistiche Semplificate, così come delimitate con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPCM). Le ZLS sono attualmente attive in varie regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, e l’obiettivo è quello di rafforzare l’attrattività delle aree portuali e retroportuali tramite la semplificazione amministrativa e incentivi fiscali mirati.
Sono escluse dall’agevolazione:
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Le imprese in stato di liquidazione o soggette a procedure concorsuali;
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Le imprese che operano in settori espressamente esclusi dalla normativa sugli aiuti di Stato (es. siderurgia, carbone, trasporto, energia);
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I soggetti che non risultano in regola con gli obblighi contributivi e fiscali.
È invece ammessa una vasta platea di beneficiari, comprese le imprese di qualsiasi dimensione, a condizione che l’investimento sia destinato ad attività produttive situate nella ZLS. La normativa consente la cumulabilità del credito con altre agevolazioni, ma sempre nel rispetto delle soglie massime di intensità d’aiuto stabilite dalla Carta degli Aiuti a finalità regionale 2022-2027, approvata dalla Commissione Europea.
L’incentivo può rappresentare un’opportunità significativa anche per le startup e PMI innovative, soprattutto nei settori logistici, agroalimentari, green e manifatturieri, che vogliano investire in queste aree strategiche del Sud Italia.
Quali investimenti sono agevolabili
Il credito d’imposta ZLS 2025 si applica agli investimenti in beni strumentali nuovi, acquistati o realizzati direttamente, e destinati a strutture produttive ubicate all’interno delle Zone Logistiche Semplificate. Per essere considerati ammissibili, tali beni devono rientrare nelle categorie previste dall’articolo 13 del DL 60/2024 e devono essere materiali, durevoli e strumentali all’attività dell’impresa.
Rientrano tra gli investimenti agevolabili:
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Macchinari, impianti e attrezzature destinati a strutture produttive;
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Opere murarie e immobiliari, ma solo se strettamente funzionali al progetto di investimento;
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Terreni e fabbricati, a condizione che non superino il 50% del valore complessivo dell’investimento ammesso;
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Beni acquistati tramite contratto di leasing finanziario, se il contratto prevede il riscatto finale e i beni siano nuovi.
Sono esclusi:
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I beni con coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5%;
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I veicoli a motore (salvo quelli strettamente indispensabili al ciclo produttivo);
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I beni usati o già ammortizzati;
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Gli investimenti in beni meramente sostitutivi, non legati all’espansione o alla ristrutturazione dell’attività produttiva.
Un elemento da sottolineare è che l’agevolazione si applica anche in caso di acquisti “programmati”, cioè spese previste entro il 15 novembre 2025, purché inserite correttamente nella comunicazione iniziale all’Agenzia delle Entrate. In ogni caso, l’impresa dovrà conservare tutta la documentazione (fatture, contratti, collaudi, relazioni tecniche) per eventuali controlli successivi.
Modalità di fruizione e vincoli operativi
Una volta completato l’investimento e inviata correttamente la comunicazione finale all’Agenzia delle Entrate (dal 20 novembre al 2 dicembre 2025), l’impresa può utilizzare il credito d’imposta ZLS esclusivamente in compensazione, tramite modello F24, ai sensi dell’articolo 17 del D.Lgs. 241/1997. L’utilizzo potrà avvenire a partire dal giorno lavorativo successivo alla data di ricezione della comunicazione di riconoscimento del credito da parte dell’Agenzia, che avverrà con un’apposita ricevuta telematica.
Il codice tributo da utilizzare sarà indicato dall’Agenzia delle Entrate nel provvedimento attuativo, come già avvenuto negli anni precedenti.
Il credito:
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Non concorre alla formazione del reddito né alla base imponibile IRAP;
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Non è soggetto a tassazione ai fini delle imposte sui redditi;
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È utilizzabile in più anni, qualora non si riesca a compensare tutto l’importo nel primo anno disponibile.
Attenzione: il credito non può essere ceduto a terzi o trasferito, nemmeno all’interno del gruppo societario, né può essere richiesto a rimborso. È fondamentale inoltre conservare tutta la documentazione giustificativa, pena la revoca dell’agevolazione in caso di controlli.
In caso di utilizzo indebito, l’Agenzia potrà procedere al recupero del credito maggiorato di sanzioni e interessi. Per questo motivo è consigliabile avvalersi di un consulente fiscale o di uno studio commercialista esperto in agevolazioni per predisporre correttamente le comunicazioni e l’intera pratica.
Vantaggi fiscali
Il credito d’imposta per le Zone Logistiche Semplificate non è solo una misura di sostegno temporaneo, ma può diventare un leva strategica di sviluppo e risparmio fiscale per le imprese. Nel 2025, grazie all’ampliamento della finestra temporale e alla possibilità di arrivare fino al 100% del credito richiesto (in caso di plafond non esaurito), le imprese hanno un’occasione concreta per ridurre drasticamente la pressione fiscale legata a investimenti strutturali.
Dal punto di vista fiscale, il vantaggio principale è la detassazione immediata dell’investimento, poiché il credito consente di abbattere imposte e contributi da versare, migliorando la liquidità aziendale.
Inoltre:
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Il credito non costituisce reddito imponibile, quindi non genera ulteriori imposte;
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È cumulabile con altre agevolazioni, come il credito d’imposta 4.0, i fondi PNRR e gli incentivi regionali, se nei limiti degli aiuti di Stato;
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Consente una pianificazione finanziaria più efficace, facilitando l’accesso a finanziamenti bancari per il cofinanziamento degli investimenti.
Ma c’è anche un aspetto strategico: l’insediamento nelle ZLS permette all’impresa di beneficiare di semplificazioni amministrative e autorizzative, oltre che di una localizzazione vantaggiosa dal punto di vista logistico. Le ZLS si trovano infatti in prossimità di porti e infrastrutture strategiche per l’export e l’approvvigionamento.
Infine, investire in queste zone oggi può rafforzare il rating di sostenibilità e competitività dell’impresa, aprendo la porta a ulteriori bandi, collaborazioni pubbliche e private, e opportunità internazionali.
Cumulabilità del credito ZLS con altri incentivi fiscali
Uno degli aspetti più interessanti del credito ZLS è la sua possibilità di essere cumulato con altre agevolazioni fiscali, purché si rispettino le condizioni previste dal quadro normativo europeo in materia di aiuti di Stato. Questo rende la misura particolarmente vantaggiosa per le imprese che vogliono ottimizzare l’impatto fiscale dei propri investimenti attraverso una strategia combinata.
Il credito ZLS può essere cumulato, ad esempio, con:
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Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0, a patto che non venga superata l’intensità massima di aiuto prevista;
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Fondo per la crescita sostenibile e incentivi PNRR, purché questi prevedano esplicitamente la compatibilità con altri aiuti;
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Agevolazioni regionali o provinciali (come bandi per investimenti produttivi), sempre nel rispetto del tetto massimo consentito in base alla Carta degli Aiuti a finalità regionale 2022-2027;
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Super e iper ammortamento (per beni digitali), nei casi ancora applicabili.
È fondamentale ricordare che, in caso di cumulo, la somma dei benefici non può superare l’intensità massima di aiutostabilita per area geografica e dimensione d’impresa. Ad esempio, per le micro e piccole imprese in alcune zone del Mezzogiorno l’intensità può arrivare fino al 60% dell’investimento, mentre per le grandi imprese si ferma generalmente al 30% o 40%, salvo deroghe specifiche.
Per questo motivo è altamente consigliato predisporre una mappa degli incentivi cumulabili e calcolare l’effettiva intensità prima di avviare l’investimento. Un’analisi preventiva consente di massimizzare il risparmio fiscale e ridurre al minimo il rischio di contestazioni o recuperi d’imposta.
Considerazioni finali
Il credito d’imposta per le Zone Logistiche Semplificate rappresenta una leva fiscale strategica per le imprese che vogliono crescere nel Mezzogiorno, rafforzando la loro competitività attraverso investimenti in innovazione, logistica e produzione. Con la proroga stabilita dalla legge di conversione del DL 202/2024, la misura è stata estesa fino al 15 novembre 2025, offrendo alle aziende un arco temporale sufficientemente ampio per pianificare e realizzare interventi strutturali.
Tuttavia, sfruttare correttamente questa opportunità richiede precisione e pianificazione:
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Le comunicazioni all’Agenzia delle Entrate devono essere presentate entro le finestre temporali previste (22 maggio–23 giugno e 20 novembre–2 dicembre 2025);
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Gli investimenti devono essere concretamente realizzati e documentati, non solo previsti;
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È necessario verificare la compatibilità con altri incentivi per evitare il superamento delle soglie di intensità di aiuto.
Molto spesso, le imprese perdono occasioni importanti per errori formali o mancanza di informazioni aggiornate. Per questo, affidarsi a professionisti esperti in fiscalità d’impresa e in materia di aiuti di Stato può fare la differenza tra ottenere il beneficio o vederselo revocare.
Il credito ZLS, se ben gestito, non è solo uno sconto fiscale, ma uno strumento per modernizzare l’azienda, attrarre capitali e innovare.
Il 2025 sarà un anno decisivo: chi saprà muoversi per tempo potrà trasformare un’agevolazione in una reale occasione di sviluppo.