7.9 C
Rome
martedì 25 Febbraio 2025

Contributi INPS per pro gamer e cyber atleti nello sport digitale

L’industria degli eSports è in continua espansione, trasformando il gaming competitivo in una professione sempre più riconosciuta. Tuttavia, fino a poco tempo fa, mancava una regolamentazione chiara per gli atleti digitali, soprattutto per quanto riguarda gli obblighi previdenziali e contributivi. L’INPS ha recentemente fornito indicazioni per l’inquadramento dei pro gamer e dei cyber atleti, chiarendo che anche loro devono essere soggetti al versamento dei contributi previdenziali.

Ma quali sono le regole esatte? Quali sono le implicazioni fiscali e gli obblighi per le società di eSports? In questo articolo esamineremo nel dettaglio come funziona il versamento dei contributi INPS per i professionisti dello sport digitale, quali tutele offre e quali sono le sfide per il settore.

Cosa sono gli eSports

Gli eSports (electronic sports) sono competizioni videoludiche a livello professionale, in cui giocatori singoli o squadre si sfidano in tornei strutturati su giochi come League of Legends, Counter-Strike, Fortnite, FIFA, Dota 2, Call of Duty e molti altri. Il settore ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni, con montepremi milionari e una fanbase globale.

Ma quando un giocatore può essere considerato un pro gamer e rientrare negli obblighi contributivi INPS?

Le categorie di pro gamer soggetti alla contribuzione previdenziale

L’INPS considera pro gamer quei giocatori che svolgono attività negli eSports in modo professionale e continuativo, percependo un reddito derivante da:

  • Contratti con team o organizzazioni di eSports che garantiscono uno stipendio fisso o compensi regolari.
  • Premi vinti in tornei ufficiali, quando rappresentano una fonte di reddito stabile.
  • Sponsorizzazioni e collaborazioni commerciali, se il giocatore promuove prodotti o servizi attraverso streaming, social media o altre attività legate agli eSports.
  • Attività di coaching o analisi, per chi lavora come allenatore, stratega o analista di gameplay all’interno di team professionistici.

Distinzione tra amatore e professionista

Non tutti i gamer rientrano negli obblighi INPS. La differenza principale sta nel carattere continuativo e professionale dell’attività:

  • Un giocatore che partecipa a un torneo una tantum senza ricevere compensi regolari non è considerato pro gamer ai fini previdenziali.
  • Un content creator o streamer che gioca per intrattenere il pubblico ma non partecipa a tornei ufficiali può essere soggetto ad altri regimi fiscali, ma non necessariamente all’inquadramento come cyber atleta.
  • Un giocatore che fa parte di un’organizzazione e percepisce entrate regolari è invece assimilato ai lavoratori dello spettacolo e deve rispettare le normative INPS.

Questa distinzione è fondamentale per capire quando scatta l’obbligo contributivo e quali categorie di gamer devono regolarizzare la loro posizione fiscale e previdenziale.

L’inquadramento previdenziale dei pro gamer

L’INPS ha chiarito che i pro gamer e i cyber atleti devono essere considerati lavoratori dello spettacolo, rientrando così nella gestione previdenziale ex ENPALS (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo), oggi parte dell’INPS. Questo perché il gaming competitivo, se svolto professionalmente con compensi economici, è assimilabile alle altre attività artistiche o di intrattenimento.

Di conseguenza, i pro gamer sono soggetti agli obblighi contributivi previsti per i lavoratori dello spettacolo, indipendentemente dalla forma contrattuale con cui operano (lavoro subordinato, autonomo o collaborazioni). Questa classificazione è un passaggio fondamentale per dare maggiore riconoscimento giuridico alla professione e garantire ai giocatori tutele come pensione, copertura assicurativa e altre prestazioni sociali.

Chi deve versare i contributi INPS

A seconda della tipologia di rapporto di lavoro, il versamento dei contributi INPS per i pro gamer può avvenire in modi diversi:

  • Se il giocatore è assunto da un team o da un’organizzazione di eSports, sarà la società a dover versare i contributi previdenziali e a garantire il rispetto della normativa.
  • Il pro gamer lavora come freelance o con partita IVA, dovrà provvedere autonomamente alla contribuzione, seguendo le regole previste per i lavoratori autonomi dello spettacolo.
  • Se il giocatore riceve compensi da sponsorizzazioni o tornei, questi redditi potrebbero essere soggetti a specifici obblighi contributivi, in base alla loro natura fiscale.

Le aliquote contributive da applicare dipendono da diversi fattori, tra cui il tipo di contratto e il reddito percepito. In generale, per i lavoratori dello spettacolo le aliquote INPS si aggirano attorno al 33% del reddito imponibile, con variazioni a seconda della categoria.

Il mancato versamento dei contributi può portare a sanzioni amministrative e fiscali, oltre a impedire ai pro gamer di accumulare contributi pensionistici, con ripercussioni future sulla loro tutela previdenziale.

Le organizzazioni di eSports

L’introduzione dell’obbligo contributivo per i pro gamer impone nuove responsabilità anche ai team e alle organizzazioni che li ingaggiano. Queste realtà devono infatti:

  • Regolarizzare i contratti dei loro atleti in conformità con le norme INPS.
  • Versare i contributi previdenziali per i giocatori sotto contratto.
  • Garantire la copertura INAIL per eventuali infortuni sul lavoro.

Questo passaggio rappresenta una sfida economica e burocratica per molte squadre, soprattutto per quelle meno strutturate, che potrebbero trovarsi a dover affrontare costi aggiuntivi e adempimenti fiscali complessi. Tuttavia, la regolamentazione del settore è anche un’opportunità per dare maggiore legittimità agli eSports in Italia e per garantire ai giocatori un trattamento equo e professionale.

Contributi INPS per Pro Gamer ed eSports - Commercialista.it

Normative

L’inquadramento previdenziale dei pro gamer e dei cyber atleti si basa su normative già esistenti che disciplinano il lavoro nello spettacolo e nello sport. L’INPS ha chiarito che i giocatori professionisti di eSports devono rientrare nella Gestione ex ENPALS, che dal 2012 è stata incorporata nel fondo previdenziale dell’INPS dedicato ai lavoratori dello spettacolo (D.L. 201/2011).

Secondo l’articolo 2, comma 1, del D.Lgs. 182/1997, i soggetti che svolgono attività di spettacolo – inclusi atleti e sportivi professionisti – sono obbligati all’iscrizione alla gestione previdenziale specifica. Sebbene il mondo degli eSports non sia ancora completamente equiparato agli sport tradizionali, l’interpretazione dell’INPS va in questa direzione, assimilando i pro gamer agli atleti dello spettacolo.

L’obbligo di contribuzione sorge quando il giocatore percepisce compensi per la sua attività, sia che si tratti di stipendi da un team, premi vinti in tornei o entrate da sponsorizzazioni. L’INPS considera quindi il lavoro dei pro gamer un’attività professionale continuativa, soggetta alla contribuzione previdenziale, con aliquote variabili a seconda della tipologia di contratto.

Per i lavoratori autonomi, l’obbligo di versamento dei contributi previdenziali è regolato dall’articolo 44 del DPR 394/1999, che stabilisce che anche chi lavora senza un datore di lavoro deve provvedere ai propri versamenti. In alternativa, se un pro gamer è ingaggiato da un’organizzazione di eSports con un contratto di lavoro dipendente, il team è responsabile del versamento dei contributi.

Esempio pratico

Come un team di eSports può regolarizzare i propri giocatori

Per capire meglio come le squadre devono adeguarsi alla normativa INPS, vediamo un esempio pratico:

Scenario:
Un team di eSports, chiamato Team X, partecipa a tornei internazionali e ha sotto contratto 5 pro gamer che ricevono uno stipendio fisso mensile più una percentuale sui premi vinti nelle competizioni.

Passaggi per la regolarizzazione fiscale e previdenziale:

  1. Iscrizione alla gestione ex ENPALS: Il Team X deve registrare i propri giocatori presso l’INPS come lavoratori dello spettacolo, indicando la tipologia contrattuale (dipendenti, collaboratori o autonomi).
  2. Stipula di contratti regolari: Se i gamer sono dipendenti, devono avere un contratto di lavoro subordinato con una busta paga e una chiara definizione degli importi previdenziali. Se sono collaboratori o autonomi, si applicano regimi fiscali diversi.
  3. Calcolo e versamento dei contributi: Il team deve versare i contributi previdenziali all’INPS in base alle aliquote vigenti, assicurandosi che il giocatore accumuli diritti pensionistici.
  4. Copertura INAIL per infortuni: Dato che i pro gamer possono soffrire di disturbi muscoloscheletrici e problemi alla vista, il team deve attivare una polizza INAIL per tutelare gli atleti in caso di problemi legati all’attività professionale.
  5. Dichiarazione fiscale dei compensi: Oltre ai contributi previdenziali, il team deve dichiarare e gestire correttamente i premi vinti nei tornei, che possono essere soggetti a tassazione separata o ordinaria, a seconda delle modalità di incasso.

Se il Team X non rispettasse questi obblighi, rischierebbe sanzioni amministrative e fiscali, oltre a problemi per i suoi giocatori, che non avrebbero accesso alle tutele previdenziali.

Considerazioni finali

L’inquadramento previdenziale dei pro gamer e dei cyber atleti rappresenta un passo fondamentale per il riconoscimento degli eSports come settore professionale a tutti gli effetti. L’obbligo di iscrizione alla Gestione ex ENPALS dell’INPS garantisce ai giocatori tutele previdenziali e assistenziali, ma introduce anche nuove sfide per i team e le organizzazioni, che devono adeguarsi alle normative sul versamento dei contributi.

Questo cambiamento segna un’evoluzione importante per il settore degli eSports in Italia, equiparando i giocatori professionisti ad altre categorie di lavoratori dello spettacolo e dello sport. Tuttavia, rimangono ancora diverse questioni aperte, come la definizione chiara del ruolo fiscale dei content creator e streamer, la gestione della tassazione dei premi di tornei internazionali e l’adattamento delle normative alla natura digitale e globale degli eSports.

Per evitare sanzioni e irregolarità fiscali, è essenziale che sia i pro gamer che le organizzazioni di eSports si informino e adottino le giuste strategie per gestire i contratti, versare correttamente i contributi e pianificare la propria posizione fiscale.

L’industria del gaming competitivo è destinata a crescere ancora e il riconoscimento previdenziale è solo il primo passo verso una regolamentazione più strutturata. Per chi lavora in questo settore, comprendere gli obblighi fiscali e contributivi sarà cruciale per trasformare la passione per il gaming in una carriera sostenibile e tutelata.

RICHIEDI UNA CONSULENZA AI NOSTRI PROFESSIONISTI

Abbiamo tutte le risorse necessarie per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi.
Non esitare, contatta i nostri professionisti oggi stesso per vedere come possiamo aiutarti.
Oppure scrivici all'email info@commercialista.it

Iscriviti alla Newsletter

Privacy

Focus Approfondimenti

Altri Articoli

Iscriviti

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato sul mondo delle normative e legge per il fisco e tributi!

No grazie!