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martedì 26 Novembre 2024

Come pagare il legale rappresentante e/o l’amministratore di un’associazione

Nell’ambito delle associazioni, la figura del legale rappresentante, così come quella dell’amministratore o di un membro del consiglio direttivo, riveste un ruolo centrale.

Queste persone sono responsabili della gestione e della rappresentanza legale dell’associazione, ma spesso emerge una domanda: come pagare il legale rappresentante e/o l’amministratore di un’associazione?

Tipologia di Associazione

Prima di affrontare la questione del compenso, è fondamentale distinguere il tipo di associazione di cui stiamo parlando, poiché le modalità di pagamento possono variare:

  • Associazioni senza scopo di lucro: come le APS (Associazioni di Promozione Sociale) e le ODV (Organizzazioni di Volontariato), hanno regole più restrittive sul compenso dei propri amministratori.
  • Associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e altre associazioni più strutturate possono prevedere un compenso per i membri del consiglio direttivo.

Lavoro Volontario o Retribuito

Nelle associazioni, il legale rappresentante e i membri del consiglio direttivo possono agire come volontari o professionisti retribuiti. La scelta tra le due forme dipende dagli scopi dell’associazione e dal tipo di rapporto stabilito.

  • Volontariato: in molte associazioni senza scopo di lucro, il lavoro svolto dal legale rappresentante e dai membri del consiglio direttivo è volontario e non prevede compensi. Tuttavia, possono ricevere rimborsi spese, purché queste siano debitamente documentate e legate all’attività svolta per l’associazione.
  • Retribuzione: se l’associazione prevede la possibilità di retribuire i propri amministratori, deve essere esplicitamente previsto nello statuto.

Statuto e Delibere Assembleari

Il primo passo per capire se e come pagare il legale rappresentante o un amministratore è consultare lo statuto dell’associazione. Lo statuto è il documento fondamentale che regola la vita dell’associazione e stabilisce, tra le altre cose, se sia possibile prevedere un compenso per chi ricopre cariche amministrative.

Se lo statuto non prevede esplicitamente alcuna remunerazione, l’associazione può eventualmente modificarlo attraverso una delibera assembleare che deve essere approvata dai soci. È importante che tali decisioni siano sempre trasparenti e rispettino le normative vigenti, soprattutto in ambito fiscale.

Tipologie di Compenso

Se l’associazione decide di retribuire i suoi amministratori, può farlo attraverso diverse forme di pagamento:

  • Rimborso spese: i membri del consiglio direttivo possono essere rimborsati per le spese sostenute nello svolgimento delle loro funzioni. Questi rimborsi devono essere debitamente documentati e devono riguardare spese effettivamente sostenute.
  • Compenso come collaboratore occasionale o subordinato: se il ruolo del legale rappresentante o dell’amministratore richiede un impegno continuativo e professionale, è possibile prevedere un contratto di collaborazione occasionale oppure un contratto di lavoro subordinato. In tal caso, l’associazione deve rispettare tutte le normative in materia di lavoro e previdenza sociale, versando i contributi necessari.
  • Compenso sotto forma di compensi sportivi dilettantistici: nelle ASD, i compensi legati all’attività sportiva dilettantistica possono essere pagati fino a una certa soglia (10.000 euro annui senza ritenuta d’acconto, fino a 15.000 euro annui con una tassazione agevolata).

Aspetti Fiscali

Pagare il legale rappresentante o gli amministratori di un’associazione può avere rilevanti implicazioni fiscali. I compensi possono essere soggetti a tassazione, a meno che non rientrino in specifiche esenzioni previste dalla normativa. Tra i principali aspetti da considerare ci sono:

  • Ritenuta d’acconto: se l’associazione paga un compenso, dovrà applicare la ritenuta d’acconto secondo le norme previste dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).
  • Contributi previdenziali: nel caso di collaborazioni continuative o di lavoro subordinato, è obbligatorio versare i contributi previdenziali all’INPS.
  • Rimborsi spese forfettari: possono essere esenti da tassazione se strettamente legati alle attività associative, ma è importante che siano adeguatamente documentati.

Limiti Imposti dalla Legge sul Terzo Settore

Per le associazioni che rientrano nel Terzo Settore, la riforma del 2017 ha introdotto limiti stringenti per il compenso dei membri del consiglio direttivo. In particolare, la legge impone che l’ammontare complessivo dei compensi non superi il 20% delle spese complessive dell’associazione.

Conclusione

Pagare il legale rappresentante o gli amministratori di un’associazione è un aspetto delicato che richiede il rispetto di normative specifiche, a partire dallo statuto dell’associazione stessa.

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Valeria Ceccarelli

Mi occupo di realizzazioni grafiche digitali e cartacee. 

Sono la responsabile della comunicazione e della sponsorizzazione di Commercialista.it e di altre aziende in diversi ambiti. 

Ho collaborato come editor per diversi volumi aziendali e biografici. 

Attualmente sono laureanda in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l'Unicusano di Roma.

Profilo completo e Articoli Valeria Ceccarelli

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