Le cartelle esattoriali rappresentano un atto con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione richiede il pagamento di somme dovute a titolo di imposte, tasse, contributi o sanzioni. Tuttavia, può capitare che tali cartelle siano notificate erroneamente o contengano importi non dovuti. In questi casi, il contribuente ha la possibilità di annullare la cartella esattoriale.
Sommario
Esistono diverse modalità per procedere all’annullamento
1. Autotutela:
Il primo passo da compiere è presentare una richiesta di annullamento in autotutela all’Agenzia delle Entrate-Riscossione. La richiesta deve essere presentata entro 60 giorni dalla notifica della cartella e deve essere motivata, indicando le ragioni per cui si ritiene che la cartella sia errata o non dovuta.
2. Ricorso alla Commissione Tributaria:
Se la richiesta di autotutela viene respinta, il contribuente può presentare un ricorso alla Commissione Tributaria competente. Il ricorso deve essere presentato entro 45 giorni dalla ricezione del diniego di autotutela e deve essere corredato da una dettagliata motivazione e da eventuale documentazione probatoria.
3. Giudice ordinario:
In alternativa al ricorso alla Commissione Tributaria, è possibile proporre ricorso al giudice ordinario. Tale ricorso è proponibile entro 60 giorni dalla notifica della cartella e deve essere depositato presso la cancelleria del tribunale competente.
Casi di annullamento automatico
In alcuni casi, l’annullamento della cartella esattoriale avviene automaticamente, senza necessità di presentare alcuna richiesta. Ad esempio, la cartella viene annullata automaticamente se:
- Il debito è già stato pagato.
- Il debito non è dovuto.
- La notifica della cartella è irregolare.
- È stata concessa la sospensione cautelare del pagamento.
Come presentare le richieste
Le richieste di annullamento in autotutela e i ricorsi alla Commissione Tributaria possono essere presentati:
- Online: tramite il sito web dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione o tramite il proprio servizio telematico Entratel/Fisconline.
- Cartaceo: presso gli sportelli dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
Documentazione da allegare
Alla richiesta di annullamento o al ricorso è necessario allegare la seguente documentazione:
- Copia della cartella esattoriale.
- Documentazione probatoria a sostegno della richiesta di annullamento (ad esempio, fatture, ricevute, scontrini fiscali, ecc.).
Sospensione del pagamento
In attesa dell’esito della richiesta di annullamento o del ricorso, è possibile richiedere la sospensione del pagamento della cartella esattoriale. La sospensione può essere concessa dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione o dal giudice.
Rimborso di somme già versate
Se la cartella viene annullata e il contribuente ha già pagato le somme richieste, ha diritto al rimborso di quanto versato. Il rimborso può essere richiesto all’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Conclusione
Annullare una cartella esattoriale è un diritto del contribuente. Tuttavia, è importante seguire correttamente le procedure previste e presentare la documentazione necessaria. In caso di dubbi o difficoltà, è consigliabile rivolgersi a un professionista.