Nel panorama imprenditoriale italiano, pochi settori stanno vivendo una fase di evoluzione e crescita come quello delle case funerarie. Complice una crescente domanda di servizi funebri più personalizzati, dignitosi e “moderni”, l’apertura di una casa funeraria non è solo un’attività in espansione, ma può diventare anche una scelta strategica e altamente vantaggiosa sul piano fiscale ed economico.
Sommario
Grazie all’introduzione di incentivi fiscali come il credito d’imposta ZES fino al 60%, i contributi a fondo perduto fino al 40%, e il recente credito d’imposta Transizione 5.0, chi decide di investire in questo settore può contare su agevolazioni concrete, cumulabili e perfettamente legali, che rendono l’investimento estremamente competitivo.
In questo articolo vedremo nel dettaglio come funzionano le agevolazioni disponibili, quali sono i requisiti per accedervi, come strutturare correttamente un progetto di investimento in una casa funeraria e infine, come massimizzare il risparmio fiscale e ottenere liquidità per avviare o ammodernare l’attività.
Credito d’imposta ZES
Una delle agevolazioni più importanti per chi vuole aprire una casa funeraria è il credito d’imposta per investimenti nelle ZES, ovvero le Zone Economiche Speciali. Si tratta di aree geografiche delimitate (prevalentemente nel Sud Italia, ma dal 2024 estese a livello nazionale con la nuova ZES Unica) dove le imprese possono beneficiare di vantaggi fiscali rilevanti per favorire lo sviluppo economico.
Cosa prevede il credito d’imposta ZES?
Chi investe in una casa funeraria situata all’interno di una ZES può ottenere:
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Un credito d’imposta fino al 60% dell’investimento complessivo, valido per l’acquisto di beni strumentali nuovi (immobili, attrezzature, arredi, impianti, ecc.).
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L’incentivo è cumulabile con altri contributi, come quelli a fondo perduto e con il credito d’imposta 5.0.
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Il beneficio è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24.
Requisiti principali
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L’investimento deve riguardare beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive situate nella ZES.
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L’impresa deve mantenere l’attività per almeno 5 anni nella stessa sede.
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È necessaria una comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate, da effettuare tramite apposito modello.
Un esempio pratico? Se investi 500.000 euro per aprire una casa funeraria in ZES, puoi ottenere fino a 300.000 euro di credito d’imposta, da utilizzare per abbattere tasse e contributi nei successivi anni fiscali.
Contributi a fondo perduto fino al 40%
Oltre al credito d’imposta ZES, le imprese che vogliono investire nell’apertura di una casa funeraria o ampliare una struttura già esistente possono accedere anche a contributi a fondo perduto: si tratta di finanziamenti pubblici a fondo perduto, quindi non soggetti a restituzione, che coprono in media dal 25% al 40% delle spese ammissibili.
Questi contributi sono particolarmente utili sia per nuove aperture, sia per chi ha già una casa funeraria e intende:
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ampliare gli spazi,
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migliorare l’efficienza energetica,
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introdurre innovazioni tecnologiche,
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digitalizzare i servizi (gestione online dei servizi, sistemi gestionali cloud, prenotazioni digitali, ecc.),
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ottenere nuove certificazioni ambientali o di qualità.
Le principali misure disponibili
Tra le agevolazioni attive ricordiamo:
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“Resto al Sud”: copre fino al 50% dell’investimento, di cui una parte a fondo perduto e una a tasso zero. Valido anche per chi amplia attività esistenti.
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“ON – Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero”: combinazione di fondo perduto e finanziamento agevolato per investimenti fino a 3 milioni di euro.
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Bandi regionali e PNRR: ogni Regione pubblica bandi per l’efficientamento energetico, la digitalizzazione, la ristrutturazione o l’adeguamento di strutture esistenti.
Spese ammissibili (anche per case funerarie già attive)
Le spese che possono essere coperte da contributi a fondo perduto includono:
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Ristrutturazioni e ampliamenti edilizi della casa funeraria esistente.
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Sistemi di domotica, impianti fotovoltaici, climatizzazione ad alta efficienza.
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Arredi, celle frigorifere, laboratori di tanatoestetica e attrezzature specifiche.
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Software gestionali, siti web, sistemi di prenotazione online e digitalizzazione dei processi.
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Formazione del personale e consulenze per ottenere certificazioni (ISO, ambientali, ecc.).
In alcuni casi, i contributi sono erogabili anche a copertura di spese già sostenute, se avvenute in un arco temporale recente e documentato.
Transizione 5.0
Il nuovo Credito d’Imposta Transizione 5.0, introdotto con la Legge di Bilancio 2024 e potenziato dal Decreto Attuativo di aprile 2024, offre un contributo fino al 45% per gli investimenti in beni strumentali, software e formazione volti alla transizione digitale ed energetica. È valido fino al 31 dicembre 2025 e si rivolge anche alle imprese attive nei servizi alla persona, inclusi i servizi funerari.
Chi può beneficiarne?
Qualsiasi impresa, anche individuale, può accedere al bonus se:
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Realizza investimenti in beni materiali e immateriali 5.0 (software gestionali, impianti smart, apparecchiature digitali, ecc.).
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Dimostra un risparmio energetico minimo del 3% sull’intero fabbisogno aziendale o del 5% sul processo produttivo interessato.
Questo significa che anche una casa funeraria esistente che, ad esempio, installa impianti a basso consumo, digitalizza la gestione dei servizi e adotta nuovi sistemi gestionali può accedere al bonus.
Quanto si può ottenere?
Il credito varia in base al livello di risparmio energetico:
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35% per risparmio tra il 3% e il 6%;
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40% tra il 6% e il 10%;
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45% oltre il 10%.
Esempi di spese ammissibili:
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Impianti fotovoltaici con monitoraggio intelligente dei consumi.
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Software per la gestione dei servizi funebri e prenotazioni online.
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Attrezzature intelligenti per tanatoestetica, camere ardenti climatizzate a risparmio energetico.
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Sistemi digitali per la tracciabilità delle pratiche e archiviazione sicura dei dati.
Il credito si utilizza in compensazione in 5 quote annuali, ma può essere anticipato se si rispettano determinate condizioni.
Cumulabilità degli incentivi
Uno degli aspetti più potenti delle misure fiscali attualmente disponibili è la possibilità di cumulare tra loro diverse agevolazioni, a patto che si rispettino i limiti di ciascun bando e le regole di non sovrapposizione delle spese. Un progetto ben strutturato consente di raggiungere coperture fino al 100% dell’investimento tra credito d’imposta e contributi.
Come funziona la cumulabilità?
Ecco uno scenario concreto:
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Un imprenditore decide di investire 600.000 euro per aprire o ristrutturare una casa funeraria in area ZES.
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Ottiene il credito d’imposta ZES del 60%: 360.000 euro.
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Ottiene un contributo a fondo perduto del 30%: 180.000 euro.
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Decide di inserire tecnologie digitali e impianti ad alta efficienza, e beneficia anche del credito 5.0 del 35% su una parte (ad esempio 200.000 euro), per ulteriori 70.000 euro.
Totale agevolazioni: 610.000 euro, quindi l’investimento è quasi totalmente coperto da contributi pubblici.
Qual è la chiave del successo?
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Progettare tutto con largo anticipo, includendo relazioni tecniche, diagnosi energetica, e una consulenza fiscale specializzata.
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Verificare i requisiti di cumulabilità (ad esempio: stessi beni non devono essere incentivati due volte con la stessa spesa).
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Usare strumenti di rendicontazione e monitoraggio energetico per accedere pienamente al 5.0.
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Iniziare i lavori solo dopo l’ammissione ai contributi, per non perdere il diritto ai benefici.
Inoltre, si può prevedere l’apertura di una società di capitali (SRL), anche in forma semplificata, per ottimizzare l’impatto fiscale sul reddito d’impresa, sfruttando appieno deduzioni, ammortamenti accelerati e il credito d’imposta.
Vantaggi fiscali
Le Zone Economiche Speciali (ZES) sono territori geograficamente delimitati, principalmente nel Mezzogiorno, in cui le imprese che vi operano possono accedere a regimi fiscali fortemente agevolati. Con l’introduzione della ZES Unica a livello nazionale (attiva dal 1° gennaio 2024), queste opportunità sono ora estese a tutto il Sud Italia, e rappresentano una spinta decisiva anche per il settore dei servizi funebri.
Perché il settore funebre può beneficiare pienamente della ZES?
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Le imprese funebri, comprese case funerarie, servizi di trasporto salme, tanatoestetica, cremazioni e gestione camere ardenti, rientrano pienamente nelle categorie produttive ammesse alle agevolazioni.
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Il settore è ad alto contenuto immobiliare e strumentale, per cui si presta perfettamente all’utilizzo del credito d’imposta per beni strumentali, uno degli strumenti principali previsti dalla ZES.
I vantaggi fiscali principali includono:
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Credito d’imposta fino al 60% per investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture operative situate nella ZES.
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Esenzione IRAP in alcune regioni per i primi anni di attività.
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Semplificazioni amministrative e autorizzative, con procedure più veloci per ottenere licenze, permessi edilizi e autorizzazioni sanitarie.
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Possibilità di cumulo con altri incentivi (PNRR, fondo perduto, credito 5.0), moltiplicando il vantaggio fiscale.
Focus sugli investimenti agevolabili:
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Acquisto o costruzione di immobili funerari (case funerarie, camere ardenti, depositi).
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Allestimento con attrezzature moderne: impianti di refrigerazione, sistemi di ventilazione, arredi per camere mortuarie.
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Mezzi di trasporto funebri, anche elettrici o ibridi.
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Software gestionali, impianti di videosorveglianza e sicurezza.
Inoltre, le imprese funebri già attive che decidono di trasferire la sede operativa in una ZES o di aprire un secondo punto operativo possono beneficiare comunque del credito d’imposta, a patto che i beni siano utilizzati in modo stabile nel territorio agevolato.
Guida operativa
Accedere alle agevolazioni fiscali e ai contributi previsti per le imprese funebri che investono in Zone Economiche Speciali (ZES) richiede una progettazione precisa e una gestione accurata della procedura amministrativa.
Ecco i passaggi fondamentali da seguire per non commettere errori e ottenere tutti i benefici disponibili.
1. Verifica dell’ubicazione e ammissibilità
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Il primo step è verificare che l’investimento (o la sede dell’attività) sia situato in un comune compreso nella nuova ZES Unica (elenco aggiornato disponibile sul sito del Governo o tramite le Camere di Commercio).
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Occorre avere una sede operativa attiva o da attivare nel territorio ZES entro 12 mesi dall’accettazione dell’agevolazione.
2. Definizione del progetto e delle spese
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Redigere un piano dettagliato di investimento, che includa:
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Descrizione dell’attività (apertura o ampliamento di casa funeraria).
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Elenco dei beni da acquistare: immobili, impianti, attrezzature, veicoli, software.
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Valore economico totale, tempi di realizzazione, e modalità di pagamento.
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3. Comunicazione all’Agenzia delle Entrate
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Per usufruire del credito d’imposta ZES, è obbligatorio inviare una comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate, compilando il modello approvato (art. 1, c. 98 della L. 208/2015).
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La comunicazione va inviata prima dell’effettiva realizzazione dell’investimento e deve contenere:
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I dati dell’impresa.
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La descrizione del progetto.
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L’ammontare previsto dell’investimento.
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4. Domanda per contributi a fondo perduto
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In parallelo (o subito dopo), va presentata domanda per i bandi regionali, Invitalia o altri strumenti di sostegno, allegando il progetto e i preventivi.
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In caso di cumulabilità, è importante specificare quali spese sono coperte da quale incentivo, per evitare la doppia agevolazione sullo stesso costo.
5. Certificazione e rendicontazione finale
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Una volta concluso l’investimento, occorre produrre:
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Fatture elettroniche intestate all’impresa.
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Prove di pagamento tracciabili.
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Per il 5.0, anche la diagnosi energetica iniziale e finale per dimostrare il risparmio conseguito.
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Senza una corretta rendicontazione, si rischia di perdere l’agevolazione anche a progetto ultimato.
Esempio pratico
Un’impresa funebre localizzata in area ZES Unica (es. Puglia, Campania, Calabria) decide nel 2025 di acquistare un nuovo carro funebre a trazione elettrica, per rinnovare la flotta e ridurre i costi energetici e ambientali. L’acquisto rientra in un progetto più ampio di efficientamento aziendale, quindi può rientrare sia nel credito ZES che nel credito d’imposta Transizione 5.0, se accompagnato da un risparmio energetico certificato.
Dettaglio dell’investimento
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Costo del carro funebre elettrico: € 95.000 + IVA
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L’investimento è documentato con fattura intestata all’impresa, e il pagamento è tracciabile.
Agevolazioni applicabili
1. Credito d’imposta ZES (Sud Italia)
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Percentuale applicabile: 60%
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Importo agevolabile: € 95.000
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Credito d’imposta spettante: € 57.000
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Utilizzabile in compensazione F24 in 5 anni o secondo le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate.
2. Credito d’imposta Transizione 5.0
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Il veicolo è a basso impatto energetico, quindi rientra tra i beni materiali innovativi 5.0.
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L’azienda dimostra un risparmio energetico ≥ 6% sul processo logistico aziendale.
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Percentuale applicabile: 40%
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Credito aggiuntivo spettante (su parte ammissibile): € 38.000
In caso di cumulabilità, la spesa deve essere ripartita tra le due misure senza sovrapposizioni. Ad esempio: € 57.000 agevolati con ZES e i restanti € 38.000 con 5.0, su porzioni distinte e certificate del progetto.
Effetto economico complessivo
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Costo reale sostenuto dall’impresa: praticamente nullo o marginale, grazie alla doppia agevolazione.
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L’impresa ha inoltre diritto ad ammortamento fiscale sul costo non coperto dai crediti, deducibile ai fini IRES/IRAP.
Documentazione richiesta
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Fattura elettronica dettagliata.
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Relazione tecnica del risparmio energetico e asseverazione.
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Comunicazione all’Agenzia delle Entrate per ZES.
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Registrazione contabile e conservazione documentale per 5 anni.
Considerazioni finali
L’attuale assetto normativo e fiscale offre un contesto particolarmente favorevole per le imprese attive o in fase di avvio nel settore funerario, in particolare se localizzate all’interno delle Zone Economiche Speciali (ZES). L’introduzione della ZES Unica per il Mezzogiorno, operativa dal 1° gennaio 2024, ha infatti esteso a tutte le regioni meridionali la possibilità di beneficiare di importanti agevolazioni fiscali e contributive, volte a sostenere la crescita delle attività economiche produttive.
In questo contesto, le imprese che operano nei servizi funerari – comprese le case funerarie, i laboratori per tanatoestetica, i centri per cerimonie e le attività connesse – possono accedere a un pacchetto integrato di misure che comprende:
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un credito d’imposta ZES fino al 60% per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture operative localizzate nelle aree agevolate;
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contributi a fondo perduto fino al 40% dell’investimento complessivo, erogabili tramite strumenti nazionali (Invitalia, PNRR) o regionali;
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il nuovo credito d’imposta Transizione 5.0, applicabile agli investimenti che comportano un miglioramento dell’efficienza energetica, fino a un massimo del 45%.
La cumulabilità delle misure, se gestita correttamente nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa, consente in alcuni casi di coprire la quasi totalità dell’investimento.
Tuttavia, è fondamentale predisporre una progettazione tecnica e fiscale accurata, comprensiva di analisi energetiche, business plan coerente e cronoprogramma degli investimenti, per accedere agli incentivi in modo conforme e tracciabile.
Infine, si evidenzia che il rispetto dei requisiti temporali, documentali e procedurali è condizione essenziale per la fruizione delle agevolazioni e per evitare revoche o contestazioni in fase di controllo.