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venerdì 25 Aprile 2025

Bonus Tredicesima 2025: Come compilare la dichiarazione per ottenerlo o restituirlo

Con l’introduzione dell’articolo 2-bis del Decreto-Legge n. 113 del 9 agosto 2024, è stato previsto un Bonus una tantum di 100 euro da erogare ai lavoratori dipendenti in possesso di determinati requisiti reddituali e familiari. Tale bonus, denominato comunemente “Bonus Tredicesima”, poteva essere riconosciuto direttamente dai datori di lavoro nel corso del 2024, in concomitanza con la tredicesima mensilità.

Per coloro che non lo hanno ricevuto, l’Agenzia delle Entrate, attraverso tre FAQ pubblicate il 18 aprile 2025, ha fornito importanti chiarimenti sulle modalità di richiesta del bonus in sede di dichiarazione dei redditi 2025 (anno d’imposta 2024), sia tramite Modello 730/2025, sia tramite Modello Redditi Persone Fisiche (PF).

In questo articolo vengono illustrati nel dettaglio chi può richiederlo, come verificare la presenza del bonus nella dichiarazione precompilata, quali righi compilare nei modelli dichiarativi (C14 e RC14), come comportarsi in caso di bonus ricevuto ma non spettante.

L’obiettivo è fornire una panoramica chiara e aggiornata per permettere a tutti i contribuenti interessati di beneficiare correttamente dell’agevolazione, evitando errori e sanzioni.

Bonus Tredicesima

Uno dei punti di maggiore interesse chiariti dall’Agenzia delle Entrate riguarda la possibilità di richiedere il Bonus “tredicesima” direttamente nella dichiarazione dei redditi, anche per chi non l’ha ricevuto in busta paga. Questo rappresenta un’opportunità importante per migliaia di contribuenti che, pur avendone diritto, non hanno potuto usufruirne entro il 2024.

Chi può richiederlo

Hanno diritto a richiedere il bonus:

  • I lavoratori dipendenti che rispettano specifici requisiti reddituali e familiari, come indicato nel Decreto Legge n. 113/2024;

  • Coloro che non hanno presentato la dichiarazione sostitutiva al datore di lavoro entro il periodo utile per riceverlo sulla tredicesima 2024;

  • I lavoratori senza sostituto d’imposta, come ad esempio colf, badanti o collaboratori familiari, che non avevano modo di ricevere direttamente il bonus in busta paga.

Come inserirlo nella dichiarazione

Per inserire correttamente la richiesta del bonus nella dichiarazione 2025, bisogna fare attenzione ai seguenti elementi:

  • Compilare il rigo C14 del Modello 730/2025 oppure il rigo RC14 del Modello Redditi PF/2025;

  • Utilizzare le informazioni presenti nella Certificazione Unica (CU) 2025, in particolare nei punti 721 e 726. Se questi non sono compilati, si possono usare le annotazioni della CU o altri dati relativi al rapporto di lavoro.

L’Agenzia ha precisato che anche se la CU non riporta esplicitamente l’indennità, il contribuente può comunque richiederla sulla base dei propri dati lavorativi, se rientra nei requisiti. Questo rafforza il principio di autodeterminazione del diritto, consentendo un recupero agevolato e trasparente del bonus.

Come compilare la dichiarazione

Anche per chi ha già ricevuto il Bonus tredicesima direttamente in busta paga dal proprio datore di lavoro nel 2024, è necessario prestare attenzione alla corretta compilazione della dichiarazione dei redditi 2025. L’Agenzia delle Entrate, tramite la seconda FAQ del 18 aprile 2025, ha chiarito gli adempimenti necessari per evitare errori e, in caso di mancanza dei requisiti, per effettuare la restituzione del bonus.

Obbligo di indicazione anche se già percepito

Tutti i contribuenti che:

  • Presentano il Modello 730/2025 o il Modello Redditi PF/2025 (sia per obbligo, sia per fruire di detrazioni fiscali),

  • E hanno percepito il Bonus in busta paga nel dicembre 2024,

devono compilare obbligatoriamente il rigo C14 (nel 730) o il rigo RC14 (nel Redditi PF).

Le informazioni per questa compilazione sono desumibili dalla Certificazione Unica (CU) 2025, in particolare dai punti già citati (721 e 726) o dalle eventuali annotazioni. Questo passaggio è fondamentale per dare evidenza formale della fruizione dell’agevolazione.

Se il bonus non spettava: attenzione alla restituzione

Nel caso in cui, dopo la verifica dei dati reddituali e familiari, il contribuente si accorga che il bonus non spettava, è tenuto a restituirlo. Per farlo, deve barrare la colonna 7 “Restituzione Bonus per assenza requisiti” del rigo C14 (o RC14).

Questa procedura consente all’Agenzia di evitare contenziosi futuri e al contribuente di sanare spontaneamente la propria posizione fiscale, senza incorrere in sanzioni più gravi.

Bonus Tredicesima 2025 - Commercialista.it

Requisiti

Il Bonus tredicesima, previsto dall’art. 2-bis del Decreto-Legge n. 113/2024, è una misura che punta a sostenere i lavoratori dipendenti in difficoltà economica, attraverso un’erogazione una tantum di 100 euro. Tuttavia, per poterne beneficiare – sia in busta paga, sia tramite la dichiarazione dei redditi – è fondamentale rispettare precisi requisiti reddituali e familiari.

I requisiti reddituali

Anche se l’Agenzia delle Entrate non ha ancora pubblicato una guida tecnica completa con soglie dettagliate, è chiaro che il bonus:

  • È riservato a lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, verosimilmente sotto i 28.000 euro annui lordi, come già accaduto per precedenti bonus analoghi (es. Bonus 100 euro introdotto dal D.L. n. 3/2020);

  • Potrebbe tenere conto di eventuali detrazioni per carichi familiari nel calcolo della soglia di accesso, premiando nuclei con figli o familiari a carico.

Sarà comunque fondamentale verificare le soglie aggiornate, che saranno confermate con la pubblicazione delle istruzioni ufficiali dell’Agenzia nelle guide operative.

I requisiti soggettivi

Oltre ai limiti di reddito, per accedere al bonus è necessario:

  • Essere lavoratori dipendenti (inclusi contratti a tempo determinato, apprendistato, collaboratori familiari);

  • Aver avuto un rapporto di lavoro attivo nel 2024, anche per una parte dell’anno;

  • Non avere superato il limite di reddito previsto, cumulando tutti i redditi imponibili.

È interessante notare che il bonus è compatibile con altre misure di sostegno, non penalizza il contribuente in termini di detrazioni o bonus fiscali già percepiti e può essere richiesto anche dai contribuenti senza sostituto d’imposta, in fase di dichiarazione.

Dichiarazione precompilata

Grazie alla sempre maggiore digitalizzazione del sistema fiscale italiano, anche per il Bonus tredicesima è possibile verificare direttamente online se l’importo spettante è stato incluso nella dichiarazione precompilata 2025. Questo passaggio, se fatto con attenzione, può evitare omissioni o errori che potrebbero pregiudicare l’ottenimento del beneficio.

Dove controllare

A partire dal 30 aprile 2025, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, ogni contribuente può accedere alla propria area riservata tramite SPID, CIE o CNS, per consultare:

  • Il Modello 730 precompilato, oppure

  • Il Modello Redditi PF precompilato (se non ha un sostituto d’imposta o presenta casi particolari).

Una volta dentro, bisogna prestare particolare attenzione al rigo C14 (nel 730) o rigo RC14 (nel Redditi PF): se il dato relativo al bonus è presente, sarà riportato un importo, accompagnato da un riferimento alla Certificazione Unica 2025 (punti 721 e 726 o annotazioni CU).

Cosa fare se il bonus non è presente

Se il bonus non risulta indicato nella dichiarazione precompilata, ma il contribuente ritiene di averne diritto, ha due opzioni:

  1. Modificare la precompilata, inserendo l’importo spettante nel rigo corretto;

  2. Richiedere assistenza a un CAF o a un professionista abilitato, allegando la CU e altri documenti giustificativi (es. dichiarazione sostitutiva, se predisposta, o contratto di lavoro).

È fondamentale, in questo passaggio, assicurarsi che i requisiti soggettivi e reddituali siano soddisfatti, per evitare problemi in fase di controllo automatizzato da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Errori da evitare

Quando si tratta di bonus fiscali, un errore può trasformare un’occasione di risparmio in un rischio di restituzioni forzate, sanzioni o controlli fiscali. Il Bonus tredicesima, pur essendo una misura semplice nella sua struttura, può comunque generare confusione tra i contribuenti, soprattutto nella fase di compilazione della dichiarazione. L’Agenzia delle Entrate, tramite le FAQ pubblicate il 18 aprile 2025, ha voluto proprio prevenire gli errori più comuni.

Gli errori più frequenti

  1. Omettere l’indicazione del bonus già ricevuto: chi ha percepito il Bonus dal datore di lavoro deve obbligatoriamente indicarlo nella dichiarazione (C14 o RC14), anche se il pagamento è già avvenuto.

  2. Non barrare la casella di restituzione in caso di bonus non spettante: chi ha ricevuto il bonus senza avere i requisiti è tenuto a restituirlo e deve barrare la colonna 7 del rigo C14/RC14. Dimenticarsi di farlo può comportare controlli e accertamenti.

  3. Inserire dati errati derivanti da CU incomplete o non aggiornate: è importante confrontare punti 721 e 726 della CU 2025 e, in caso di dubbi, consultare le annotazioni o richiedere un’integrazione al datore di lavoro.

Come sanare un errore

Se ti accorgi di aver commesso un errore dopo aver già inviato la dichiarazione:

  • Puoi presentare un modello 730 rettificativo (tramite CAF o professionista) entro il 25 ottobre 2025;

  • Oppure un modello Redditi integrativo entro i termini previsti per la correzione (generalmente entro il 30 novembre 2026).

La tempestività è fondamentale: correggere autonomamente evita sanzioni e consente di rientrare in regola con maggiore facilità. È inoltre possibile allegare una dichiarazione sostitutiva o altra documentazione a supporto delle modifiche effettuate.

Bonus Tredicesima 2025 - Commercialista.it

Vantaggi fiscali

Il Bonus tredicesima, seppur limitato a 100 euro, rappresenta molto più di un semplice contributo una tantum: è una misura con importanti risvolti fiscali e socio-economici, tanto per i lavoratori quanto per lo Stato. Analizzarne i vantaggi consente di comprenderne l’impatto effettivo sul bilancio familiare e sul sistema fiscale.

Vantaggi per i lavoratori

  1. Aumento del potere d’acquisto: ricevere un bonus durante la tredicesima mensilità – o attraverso la dichiarazione dei redditi – consente di alleggerire le spese di fine anno o compensare uscite straordinarie, come le festività natalizie o imposte locali.

  2. Non concorre alla formazione del reddito imponibile: trattandosi di un’indennità esente, il bonus non aumenta l’IRPEF dovuta né riduce le detrazioni spettanti, rendendolo uno strumento fiscalmente vantaggioso.

  3. Compatibilità con altri bonus: a differenza di molte altre misure, il bonus tredicesima non esclude il diritto a ulteriori agevolazioni, come il trattamento integrativo (ex bonus Renzi), l’assegno unico o il bonus sociale bollette.

Implicazioni economiche e sociali

Dal punto di vista macroeconomico, il bonus può:

  • Stimolare i consumi interni, grazie alla liquidità immediata nelle mani di chi tende a spendere la totalità del proprio reddito disponibile;

  • Ridurre la pressione sociale nei confronti dei redditi più bassi, contribuendo alla coesione sociale e al sostegno delle famiglie più fragili;

  • Rappresentare una misura di redistribuzione indiretta, senza necessità di modificare strutturalmente le aliquote fiscali o i livelli di tassazione IRPEF.

Inoltre, l’introduzione della possibilità di richiederlo anche tramite dichiarazione dei redditi ha il pregio di migliorare l’equità del sistema fiscale, permettendo l’accesso anche a chi – per motivi contrattuali o formali – non ha potuto ottenerlo in busta paga.

Istruzioni pratiche

Arrivati a questo punto dell’articolo, è utile fare un recap operativo su cosa deve fare concretamente il contribuente per ottenere il Bonus tredicesima o per correggere eventuali irregolarità, evitando sanzioni e approfittando dell’opportunità concessa dalla normativa.

Passaggi da seguire

  1. Verificare se si ha diritto al bonus

    • Controlla il tuo reddito complessivo 2024 (es. CUD, buste paga);

    • Valuta la tua situazione familiare (presenza di figli a carico, coniuge, ecc.);

    • Assicurati di essere stato un lavoratore dipendente nel 2024 (anche solo per alcuni mesi).

  2. Controllare la Certificazione Unica (CU 2025)

    • Verifica i punti 721 e 726, o le annotazioni, per conferma dell’erogazione;

    • Se non ci sono dati ma hai diritto al bonus, preparati a integrarlo manualmente nella dichiarazione.

  3. Accedere alla precompilata

    • Entra nel sito dell’Agenzia delle Entrate tramite SPID, CIE o CNS;

    • Verifica se nel rigo C14 (730) o RC14 (Redditi PF) compare il bonus;

    • Se assente, modifica la dichiarazione precompilata o rivolgiti a un professionista.

  4. Compilare correttamente la dichiarazione

    • Se hai ricevuto il bonus, indicalo nel rigo C14/RC14;

    • Se devi restituirlo, barrare la colonna 7 “Restituzione Bonus”;

    • Se non lo hai ricevuto ma hai diritto, compila il rigo e richiedi il credito.

Consigli pratici

  • Conserva tutti i documenti: CU, contratti di lavoro, eventuali dichiarazioni sostitutive inviate al datore.

  • In caso di dubbi o situazioni complesse (es. più datori di lavoro, CU incomplete), rivolgiti a un CAF o commercialista.

  • Non aspettare l’ultimo momento: le dichiarazioni precompilate possono essere modificate fino al 30 settembre 2025 per il 730 e fino al 15 ottobre o 30 novembre per il Modello Redditi PF.

Un piccolo errore può costare caro, ma seguendo questi passaggi il Bonus tredicesima può essere ottenuto in piena sicurezza e legalità, rappresentando un’occasione concreta di recupero fiscale.

Considerazioni finali

In un momento in cui il peso fiscale è ancora fortemente percepito da lavoratori e famiglie, misure come il Bonus tredicesima rappresentano uno strumento di sostegno diretto al reddito e di equità fiscale. Anche se si tratta di soli 100 euro, non si tratta di una cifra simbolica: è denaro vero, esentasse, che può essere recuperato senza complicazioni con la dichiarazione dei redditi 2025.

Le istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate con le FAQ del 18 aprile 2025 offrono finalmente chiarezza su chi può richiederlo, come controllarne la presenza nella precompilata, e come procedere alla restituzione se non spettante. Una guida preziosa non solo per chi deve compilare autonomamente il 730 o il Redditi PF, ma anche per i professionisti che assistono i contribuenti.

Il consiglio, quindi, è semplice: non lasciare nulla al caso. Verifica la tua situazione reddituale, accedi alla precompilata o rivolgiti a un professionista, e inserisci il bonus nella tua dichiarazione se non lo hai ricevuto.

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