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martedì 18 Marzo 2025

Contributo NASpI: Recupero Uniemens per i lavoratori extra

Il Contributo NASpI è un obbligo per i datori di lavoro che cessano un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato per cause diverse dalle dimissioni volontarie. Tuttavia, negli ultimi mesi si è discusso della possibilità di recuperare il contributo NASpI tramite Uniemens, specialmente per alcune categorie di lavoratori extra, come i lavoratori stagionali e quelli assunti con contratti a termine. Questo tema è di grande rilevanza per le imprese, che potrebbero vedersi restituire somme versate all’INPS in maniera indebita.

Nel presente articolo analizzeremo le condizioni per il recupero del contributo NASpI, le istruzioni fornite dall’INPS attraverso il sistema Uniemens e le implicazioni pratiche per i datori di lavoro. Inoltre, faremo chiarezza sui riferimenti normativi e sulle eventuali limitazioni applicabili a tale procedura.

Cos’è il contributo NASpI

Il contributo NASpI è una somma che i datori di lavoro sono tenuti a versare all’INPS in caso di cessazione del rapporto di lavoro subordinato. L’importo è calcolato sulla base della retribuzione imponibile ai fini previdenziali e varia a seconda della durata del rapporto di lavoro.

L’articolo 2, comma 31, della Legge n. 92/2012 (la cosiddetta “Riforma Fornero”) ha introdotto il contributo NASpI, stabilendo che i datori di lavoro devono versare:

  • Una quota pari al 41% della retribuzione mensile per ogni 12 mesi di anzianità aziendale negli ultimi tre anni.
  • Un contributo addizionale pari all’1,40% della retribuzione imponibile per i contratti a tempo determinato, salvo eccezioni.

Questo contributo serve a finanziare la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI), l’indennità di disoccupazione destinata ai lavoratori che perdono involontariamente il proprio impiego. Tuttavia, esistono alcune eccezioni e casi particolari in cui il contributo può essere recuperato dal datore di lavoro.

Recupero del contributo NASpI

Il recupero del contributo NASpI è possibile in specifici casi in cui il versamento risulti non dovuto. L’INPS ha chiarito che il rimborso può essere effettuato direttamente tramite Uniemens, il sistema utilizzato per la comunicazione delle denunce contributive.

Le principali casistiche che permettono il recupero del contributo NASpI includono:

  1. Lavoratori assunti a tempo determinato in sostituzione di dipendenti assenti

    • Se il contratto a termine è stato attivato per sostituire un lavoratore assente (ad esempio per maternità o malattia di lunga durata), il contributo NASpI non è dovuto.
    • Se erroneamente versato, può essere recuperato tramite conguaglio in Uniemens.
  2. Lavoratori stagionali di determinati settori

    • Alcuni contratti di lavoro stagionale sono esenti dal contributo NASpI. Se il datore di lavoro ha comunque effettuato il versamento, può richiedere il rimborso tramite Uniemens.
    • È fondamentale verificare se il CCNL applicato rientra tra quelli esenti.
  3. Errori nei versamenti

    • Se il datore di lavoro ha erroneamente calcolato o versato un importo maggiore rispetto a quanto dovuto, può recuperare la differenza attraverso Uniemens.
    • L’errore può derivare da una doppia imposizione o da una cattiva interpretazione della normativa.
  4. Contratti trasformati da tempo determinato a tempo indeterminato

    • Quando un contratto a termine viene trasformato in un contratto a tempo indeterminato, l’azienda ha diritto al recupero del contributo addizionale dell’1,40% precedentemente versato.

L’INPS ha stabilito che il recupero del contributo NASpI deve avvenire attraverso il sistema Uniemens, presentando le correzioni nei flussi contributivi. Questo meccanismo consente al datore di lavoro di compensare i contributi indebiti senza dover attendere rimborsi diretti dall’INPS.

Come effettuare il recupero del contributo

Per recuperare il contributo NASpI erroneamente versato, il datore di lavoro deve utilizzare il sistema Uniemens, seguendo una procedura specifica stabilita dall’INPS. L’operazione consiste nell’invio di un flusso di variazione che permette di compensare l’importo erroneamente versato con i contributi dovuti per il periodo successivo.

Passaggi operativi per il recupero

Identificare l’errore

    • Il datore di lavoro deve verificare le denunce contributive già inviate e individuare l’eventuale versamento non dovuto.
    • È possibile utilizzare il cassetto previdenziale INPS per controllare i dettagli delle contribuzioni versate.

Predisporre il flusso Uniemens di correzione

    • Nel flusso Uniemens successivo, il datore di lavoro deve inserire la correzione nel quadro V1, sezione <CausaleACredito>, specificando il codice corretto per il recupero del contributo.
    • L’INPS ha fornito specifiche istruzioni tecniche per l’inserimento dei dati, disponibili nel manuale di compilazione Uniemens.

Compensazione del contributo

    • L’importo recuperato viene compensato direttamente con i contributi dovuti nel periodo di riferimento.
    • Se l’importo da recuperare è superiore ai contributi dovuti, il credito residuo può essere utilizzato nei mesi successivi.

Verifica e controllo da parte dell’INPS

    • L’INPS può effettuare controlli sui recuperi richiesti, pertanto è consigliabile conservare tutta la documentazione giustificativa, come contratti di lavoro e comunicazioni relative al rapporto di lavoro.
    • In caso di errore nella compilazione del flusso Uniemens, l’INPS potrebbe rigettare la richiesta di compensazione.

Tempi per il recupero

Il recupero deve avvenire entro i termini di prescrizione contributiva, che solitamente è di 5 anni. Superato questo periodo, l’azienda perde il diritto alla compensazione e dovrà richiedere un eventuale rimborso attraverso un’istanza specifica all’INPS.

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Codici da utilizzare in Uniemens

L’INPS ha fornito specifiche indicazioni sui codici da utilizzare in Uniemens per il recupero del contributo NASpI. Questi codici servono a identificare la natura della compensazione e garantire che il credito venga correttamente riconosciuto nel flusso contributivo.

Principali codici di recupero

  1. Per il recupero del contributo NASpI non dovuto (41%)

    • Codice causale: L026
    • Questo codice deve essere inserito nel quadro V1, sezione <CausaleACredito> del flusso Uniemens.
  2. Per il recupero del contributo addizionale (1,40%) nei contratti trasformati a tempo indeterminato

    • Codice causale: L031
    • Questo codice si applica ai contratti a termine convertiti in contratti a tempo indeterminato, permettendo di recuperare il contributo precedentemente versato.
  3. Per il recupero del contributo NASpI nei contratti stagionali esenti

    • Codice causale: L065
    • Da utilizzare nel caso in cui il datore di lavoro abbia versato il contributo NASpI per un contratto stagionale che rientra tra quelli esenti.
  4. Per la correzione di versamenti errati

    • Codice causale: L006
    • Questo codice viene utilizzato per segnalare errori di versamento e correggere situazioni in cui il datore di lavoro ha pagato un importo superiore al dovuto.

Normativa di riferimento

Il recupero del contributo NASpI tramite Uniemens è regolato da diverse normative, tra cui:

  • Legge n. 92/2012, art. 2, comma 31 – Introduzione del contributo NASpI a carico dei datori di lavoro.
  • Circolare INPS n. 121/2019 – Chiarimenti sul recupero del contributo addizionale in caso di trasformazione del contratto.
  • Messaggio INPS n. 2761/2021 – Istruzioni operative per il recupero del contributo NASpI nei casi di esenzione.
  • Circolare INPS n. 40/2023 – Specifiche sulle modalità di correzione dei flussi Uniemens e codici causali da utilizzare.

Queste normative forniscono le linee guida ufficiali per i datori di lavoro e gli intermediari che gestiscono il recupero dei contributi NASpI. È sempre consigliabile consultare il cassetto previdenziale per verificare eventuali aggiornamenti e nuove disposizioni da parte dell’INPS.

Contributo NASpI per versamenti errati

L’INPS ha chiarito che i datori di lavoro che hanno erroneamente versato il contributo addizionale NASpI a partire da gennaio 2020 possono procedere al recupero dell’importo attraverso il flusso Uniemens. Per effettuare la correzione, devono utilizzare il codice causale “L810”, rispettando i termini stabiliti dall’INPS.

Termini per il recupero

Secondo le istruzioni fornite dall’INPS, i datori di lavoro possono recuperare il contributo addizionale entro tre mesi dalla pubblicazione del messaggio ufficiale dell’INPS. Trascorso questo periodo, la possibilità di recupero tramite Uniemens potrebbe non essere più disponibile, e sarebbe necessario avviare un’istanza di rimborso formale all’INPS.

Modalità di compilazione del flusso Uniemens

Per effettuare correttamente il recupero del contributo NASpI versato erroneamente, il datore di lavoro deve compilare il flusso Uniemens nel seguente modo:

  • Codice Causale: "L810"
  • Motivo utilizzo causale: "N" (indica che il recupero riguarda contributi versati in eccesso)
  • Anno/Mese di riferimento: Periodo per cui si richiede il recupero
  • Importo da recuperare: Somma della contribuzione versata in eccesso

Se il contributo NASpI è stato versato per lavoratori che non sono più in forza, il datore di lavoro dovrà inviare un flusso di regolarizzazione riferito all’ultimo mese di attività del lavoratore in azienda. Questo passaggio è fondamentale per garantire che la correzione venga accettata dall’INPS e che il credito venga riconosciuto correttamente.

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Contributo Addizionale NASpI

Il contributo addizionale NASpI è un importo extra che i datori di lavoro devono versare in caso di assunzioni a tempo determinato. È stato introdotto con l’articolo 2, comma 28, della legge 28 giugno 2012, n. 92 (Riforma Fornero) con lo scopo di disincentivare l’abuso dei contratti a termine e promuovere l’occupazione stabile.

Modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2020

Successivamente, la normativa è stata modificata dalla Legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di Bilancio 2020), che ha introdotto delle eccezioni all’obbligo di versamento del contributo addizionale NASpI. In particolare, ha stabilito che il contributo e i relativi incrementi non si applicano ai contratti stipulati con alcune categorie di lavoratori, tra cui i lavoratori extra.

I lavoratori extra sono coloro che vengono assunti per servizi di breve durata in alcuni settori specifici, in particolare nel comparto turistico e della ristorazione. La normativa esenta dal contributo addizionale NASpI i seguenti settori:

  • Mense e ristorazione collettivaCodici ATECO 56.29.10 e CSC 7.07.05
  • Catering per eventi e banquetingCodici ATECO 56.29.20 – 56.21.00 e CSC 7.07.05

Queste attività rientrano nei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) del Turismo, Pubblici Esercizi, Ristorazione Collettiva e Commerciale, Alberghi. Per questo motivo, i datori di lavoro operanti in questi settori non sono tenuti a versare il contributo addizionale NASpI per i contratti a termine stipulati con lavoratori extra.

L’esclusione dei “lavoratori extra”

L’esclusione dal contributo NASpI per i lavoratori extra è regolata da precise disposizioni normative. Secondo l’articolo 29, comma 2, lettera b) del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, rientrano in questa categoria i dipendenti assunti per:

  1. Servizi speciali di durata non superiore a tre giorni nel settore del turismo e dei pubblici esercizi, in casi specifici previsti dai contratti collettivi.
  2. Lavoro portuale temporaneo, regolato dall’articolo 17 della legge 28 gennaio 1994, n. 84.

Per questi contratti, le aziende sono comunque obbligate a comunicare l’instaurazione del rapporto di lavoro entro il giorno antecedente l’inizio dell’attività. Questa comunicazione deve essere effettuata attraverso il sistema UniLav o i portali telematici delle Regioni, in modo da garantire la tracciabilità e la regolarità dell’assunzione.

Grazie a questa normativa, i datori di lavoro che impiegano lavoratori extra non sono tenuti a versare il contributo addizionale NASpI (pari all’1,40% della retribuzione imponibile). Se il contributo è stato erroneamente versato, è possibile recuperarlo tramite Uniemens, utilizzando il codice “L810” entro i termini previsti dall’INPS.

Procedura

I datori di lavoro che hanno erroneamente versato il contributo addizionale NASpI per i lavoratori extra possono procedere con il recupero attraverso il sistema Uniemens, seguendo una precisa procedura indicata dall’INPS.

Passaggi per il recupero tramite Uniemens

  1. Verifica dell’errore

    • Il datore di lavoro deve controllare se ha versato il contributo NASpI per contratti di durata inferiore ai tre giorni nel settore del turismo e dei pubblici esercizi, o per il lavoro portuale temporaneo.
    • La verifica può essere effettuata tramite il cassetto previdenziale INPS e i flussi Uniemens già inviati.
  2. Compilazione del flusso Uniemens per il recupero

    • Codice Causale: "L810" (specifico per il recupero del contributo NASpI per i lavoratori extra).
    • Motivo utilizzo causale: "N" (indica il recupero di un importo versato in eccesso).
    • Anno/Mese di riferimento: il periodo per cui si richiede il rimborso.
    • Importo da recuperare: l’importo della contribuzione NASpI versata indebitamente.
  3. Flusso di regolarizzazione per lavoratori non più in forza

    • Se il lavoratore extra non è più in forza, il datore di lavoro deve inviare un flusso di regolarizzazione riferito all’ultimo mese di attività del lavoratore.
    • Questo assicura che l’INPS possa riconoscere il credito anche per rapporti di lavoro già cessati.
  4. Monitoraggio e conferma del recupero

    • Dopo l’invio del flusso Uniemens, il datore di lavoro deve verificare il corretto recepimento della richiesta nel cassetto previdenziale.
    • In caso di errori o mancato riconoscimento del credito, è possibile contattare la sede INPS competente per richiedere chiarimenti o presentare una richiesta di supporto.

Scadenze e prescrizione

  • Il recupero deve avvenire entro tre mesi dalla pubblicazione del messaggio INPS che autorizza il rimborso per i lavoratori extra.
  • Trascorso questo termine, sarà necessario presentare un’istanza di rimborso all’INPS, con tempi di lavorazione più lunghi.

Considerazioni finali

Il recupero del contributo NASpI tramite Uniemens rappresenta un’importante opportunità per i datori di lavoro che hanno versato erroneamente il contributo addizionale, specialmente nei settori del turismo, ristorazione e lavoro portuale temporaneo. Grazie alle istruzioni fornite dall’INPS e all’uso corretto dei codici causali Uniemens (come il L810 per i lavoratori extra e il L031 per la trasformazione dei contratti a tempo indeterminato), le aziende possono compensare le somme versate in eccesso, riducendo il costo del lavoro e ottimizzando la gestione previdenziale.

Tuttavia, per ottenere il rimborso con successo, è fondamentale:

  • Verificare se il contributo NASpI è effettivamente dovuto prima del versamento.
  • Agire tempestivamente, rispettando i tempi di recupero previsti (entro 3 mesi dalla pubblicazione del messaggio INPS).
  • Compilare correttamente il flusso Uniemens, utilizzando il codice causale appropriato.
  • Monitorare il cassetto previdenziale per controllare lo stato della richiesta.

In caso di dubbi o problematiche nel processo di recupero, è sempre consigliabile rivolgersi a un consulente del lavoro o a un commercialista per evitare errori e assicurarsi che l’INPS riconosca correttamente il credito.

Conoscere queste procedure non solo permette di recuperare somme non dovute, ma aiuta anche le aziende a gestire in modo più efficiente la contribuzione previdenziale, ottimizzando i costi e garantendo il pieno rispetto della normativa vigente.

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