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venerdì 4 Ottobre 2024

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB)

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è un nuovo strumento di compliance fiscale, introdotto a inizio 2024, che consente ai contribuenti di stabilire un accordo con l’Agenzia delle Entrate per il pagamento delle imposte in maniera predeterminata su un periodo biennale. Questo accordo è facoltativo, non vincolante, e rappresenta una possibilità di semplificazione e certezza fiscale per coloro che scelgono di aderire.

Il CPB si basa non sui redditi effettivamente conseguiti, ma su stime elaborate dall’Agenzia delle Entrate e condivise con il contribuente, con lo scopo di fornire maggiore stabilità ai contribuenti e ridurre la pressione fiscale legata agli accertamenti.

Cos’è il Concordato Preventivo Biennale?

Il CPB permette di predeterminare il reddito imponibile e il valore della produzione netta rilevanti per le imposte sui redditi e per l’IRAP, scegliendo di aderire a un accordo con il Fisco che stabilisce questi valori per un biennio. Aderire al concordato implica quindi che, per un periodo di due anni, il contribuente paga le tasse in base alle stime condivise e non in base ai dati effettivi annuali. Si tratta di uno strumento che nasce con l’intento di offrire ai contribuenti una maggiore prevedibilità in termini di carico fiscale e al contempo stimolare l’adempimento volontario agli obblighi tributari.

Il concordato non è obbligatorio, ma rappresenta un’opzione che il contribuente può scegliere di adottare per pianificare i propri impegni fiscali su un orizzonte temporale più lungo. Tale istituto mira a garantire stabilità e prevedibilità nel pagamento delle imposte, riducendo la possibilità di futuri accertamenti e fornendo un’opportunità di semplificazione del rapporto tra contribuente e Fisco.

Chi può accedere al Concordato Preventivo Biennale?

Il CPB è riservato ai contribuenti che esercitano attività d’impresa, arti o professioni e che sono soggetti agli Indici sintetici di affidabilità (ISA). In pratica, possono aderire al CPB i contribuenti che, sulla base degli ISA, presentano un livello di affidabilità fiscale ritenuto adeguato dall’Agenzia delle Entrate.

Il calcolo della proposta di adesione viene effettuato tramite l’apposito software denominato “Il tuo ISA 2024 CPB”, che permette di elaborare una stima del reddito d’impresa e del valore della produzione netta rilevanti ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP. Questo software, oltre a raccogliere i dati ISA, tiene conto anche di ulteriori elementi specifici per il CPB, che possono includere eventi straordinari o situazioni particolari occorse durante il periodo di riferimento. Ad esempio, in caso di eventi straordinari che influenzano significativamente l’andamento dell’attività nel primo anno di applicazione del concordato, il contribuente può dichiararli compilando un apposito campo del modello, in modo che questi vengano considerati nel calcolo degli importi.

L’adesione al concordato deve avvenire entro la scadenza per la presentazione della dichiarazione annuale dei redditi, e richiede che il contribuente non abbia debiti fiscali o contributivi definitivamente accertati con sentenza irrevocabile, oppure che abbia ridotto tali debiti a un importo complessivo inferiore a 5.000 euro prima dell’adesione.

Condizioni di Esclusione dal CPB

Non tutti i contribuenti possono accedere al CPB, in quanto esistono specifiche condizioni di esclusione per garantire che solo i soggetti con una condotta fiscale adeguata possano beneficiare di questo regime agevolato. In particolare, non possono accedere al concordato biennale i contribuenti che si trovano in una delle seguenti situazioni:

  • Mancata presentazione della dichiarazione dei redditi per almeno uno dei tre periodi d’imposta precedenti a quelli di applicazione del concordato, qualora vi fosse l’obbligo di effettuare tale adempimento.
  • Condanna per reati fiscali o patrimoniali, inclusi quelli previsti dal Decreto Legislativo 10 marzo 2000, n. 74, dall’articolo 2621 del codice civile, e dagli articoli 648-bis, 648-ter e 648-ter.1 del codice penale. Tali reati includono, tra gli altri, il riciclaggio, l’impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e altre gravi violazioni in ambito economico-finanziario. Anche la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti è considerata equivalente alla condanna.
  • Conseguimento di redditi esenti o non imponibili per una percentuale superiore al 40% del reddito derivante dall’attività d’impresa o di arti e professioni nel periodo d’imposta precedente a quello oggetto del concordato.
  • Adozione del regime forfettario in corso di CPB determinando così una significativa distorsione nelle logiche applicative.
  • Operazioni di fusione, scissione, conferimento o modifica della compagine sociale durante il primo periodo d’imposta del concordato. Tali operazioni, riferite a società o associazioni di cui all’articolo 5 del DPR 22 dicembre 1986, n. 917, possono modificare in modo significativo i presupposti su cui si basa il concordato e, pertanto, ne precludono l’applicazione.

L’assenza di condanne penali deve essere dichiarata dal contribuente, ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR n. 445/2000. In caso di dichiarazioni mendaci, sono previste sanzioni penali, ai sensi dell’articolo 76 del suddetto DPR.

Effetti del Concordato

Aderire al concordato biennale comporta per il contribuente l’obbligo di rispettare gli ordinari adempimenti contabili e dichiarativi previsti dalla normativa fiscale. In particolare, il contribuente è tenuto a riportare gli importi concordati nelle dichiarazioni dei redditi e dell’IRAP per i periodi d’imposta oggetto del concordato e a comunicare i dati rilevanti attraverso la presentazione dei modelli per l’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), come previsto dall’articolo 9-bis del Decreto-Legge 24 aprile 2017, n. 50.

I contribuenti che aderiscono al CPB ottengono anche alcuni vantaggi specifici:

  • Esenzione dagli accertamenti previsti dall’articolo 39 del DPR 29 settembre 1973, n. 600, a condizione che non emergano cause specifiche di decadenza durante il periodo concordato. Questo implica che, salvo casi particolari, i contribuenti non saranno soggetti ad ulteriori verifiche da parte dell’Amministrazione finanziaria.
  • Accesso ai benefici premiali previsti dal regime ISA, inclusi quelli relativi all’imposta sul valore aggiunto (IVA), ad eccezione della riduzione degli oneri per l’IVA stessa, per la quale il concordato non produce effetti.

Inoltre, il concordato non modifica il regime dell’IVA, lasciando invariati gli obblighi e le modalità di determinazione dell’imposta sul valore aggiunto.

Cessazione del Concordato

Il concordato biennale cessa di produrre effetti quando si verificano situazioni che modificano in modo significativo i presupposti sui quali era stato stipulato l’accordo. Tra le cause di cessazione del concordato troviamo:

  • Cessazione dell’attività: se il contribuente interrompe l’attività d’impresa, arti o professioni durante il biennio, il concordato non è più valido.
  • Modifica dell’attività svolta: se l’attività cambia durante il biennio rispetto a quella esercitata nel periodo precedente, il concordato può cessare, a meno che la nuova attività non sia coperta dallo stesso indice sintetico di affidabilità fiscale.
  • Circostanze eccezionali: la presenza di eventi straordinari, individuati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, che determinano un calo dei redditi o del valore della produzione netta superiore al 30% rispetto a quanto concordato, può portare alla cessazione del concordato.
  • Adozione del regime forfettario: se il contribuente aderisce al regime forfettario durante il biennio, il concordato non ha più effetto.
  • Operazioni societarie: fusione, scissione, conferimento o modifica della compagine sociale durante il primo periodo d’imposta del concordato possono causarne la cessazione.
  • Dichiarazione di ricavi superiori al limite fissato dal Decreto di approvazione degli ISA, maggiorato del 50%, rispetto ai valori previsti dal concordato.

Decadenza dal Concordato

È previsto che, al verificarsi di fattispecie ritenute potenzialmente sintomatiche di comportamenti scarsamente affidabili, il contribuente decada dal concordato che quindi cessa di produrre effetto per entrambi i periodi di imposta.

Si tratta dei seguenti casi in cui:

a) a seguito di accertamento, nei periodi di imposta oggetto del concordato o in quello precedente, risulta:

– l’esistenza di attività non dichiarate o l’inesistenza o l’indeducibilità di passività dichiarate, per un importo superiore al 30 per cento dei ricavi dichiarati,

– ovvero la commissione di altre violazioni di non lieve entità.

b) a seguito di modifica o integrazione della dichiarazione dei redditi ai sensi dell’articolo 2, comma 8, del decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, i dati e le informazioni dichiarate dal contribuente determinano una quantificazione diversa dei redditi o del valore della produzione netta rispetto a quelli in base ai quali è avvenuta l’accettazione della proposta di concordato;

c) sono indicati, nella dichiarazione dei redditi, dati non corrispondenti a quelli comunicati ai fini della definizione della proposta di concordato;

d) ricorre una delle ipotesi di cui all’articolo 11 del decreto CPB, ovvero vengono meno i requisiti di cui all’articolo 10, comma 237 del medesimo decreto, vale a dire, nella eventualità che vengano meno o risulti l’insussistenza delle condizioni necessarie per accedere al concordato;

e) è omesso il versamento delle somme dovute a seguito delle attività di cui all’articolo 12, comma 2 del decreto CPB, vale a dire nei casi di omesso versamento delle somme dovute a seguito di concordato.

La decadenza comporta che il concordato cessa di produrre effetti per entrambi i periodi di imposta e le imposte e i contributi sono ricalcolati sulla base dei redditi effettivi o del valore della produzione netta, tenendo conto degli importi concordati se maggiori di quelli effettivi.

L’obiettivo del concordato è quello di semplificare e garantire maggiore prevedibilità ai contribuenti, ma richiede un comportamento fiscale corretto e l’adempimento degli obblighi previsti per tutto il periodo di validità dell’accordo.

Conclusione

In conclusione, il Concordato Preventivo Biennale (CPB) rappresenta un’opportunità innovativa per i contribuenti che desiderano ottenere maggiore prevedibilità e stabilità nel pagamento delle imposte.

Attraverso la definizione di un accordo biennale con il Fisco, il CPB permette di pianificare con anticipo i propri obblighi fiscali e di semplificare il rapporto con l’Amministrazione finanziaria. Tuttavia, l’adesione richiede il rispetto di condizioni rigorose, tra cui la mancanza di debiti tributari significativi e l’assenza di condanne per reati fiscali, nonché la necessità di adempiere puntualmente agli obblighi contabili e dichiarativi. In sintesi, il CPB si pone come uno strumento utile per i contribuenti che desiderano un approccio alla fiscalità più sereno e prevedibile, sempre che siano in grado di mantenere elevati standard di compliance e trasparenza.

Si allega la circolare di riferimento

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Dott.ssa Silvia Picca

Dott.ssa Silvia Picca
Manager Nord Italia - Senior Consultant
Addetta alla Consulenza del Lavoro e alla gestione dei Tax Credit

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