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martedì 1 Ottobre 2024

Onere della Prova dell’Inerenza dei Costi: Nuovi Orientamenti dalla Cassazione

L’Inerenza dei Costi e l’Onere della Prova

L’inerenza rappresenta un elemento cruciale nella determinazione del reddito d’impresa, in quanto stabilisce il legame tra i costi sostenuti e l’attività produttiva dell’azienda.

Questo principio include anche valutazioni di congruità e antieconomicità delle spese.

Quando un’operazione appare manifestamente antieconomica, spetta al contribuente dimostrare l’effettività e l’inerenza delle spese sostenute, come recentemente ribadito dalla Cassazione con l’ordinanza n. 16914 del 19 giugno 2024.

 

Il Caso di Massa Carrara

Nel caso in esame, la Commissione Tributaria Provinciale (Ctp) di Massa Carrara aveva annullato un atto dell’Agenzia delle Entrate relativo all’anno 2008, accogliendo il ricorso di una società a cui erano stati disconosciuti dei costi per canoni di locazione. Questi costi erano stati considerati indeducibili per mancanza di inerenza. La Commissione Tributaria Regionale (Ctr) della Toscana aveva confermato la decisione, ritenendo che l’avviso di accertamento non fosse sufficientemente motivato, dato che le spese di locazione erano effettivamente riferibili all’attività dell’azienda e contribuivano alla generazione di ricavi.

 

Il Ricorso in Cassazione

L’Agenzia delle Entrate ha impugnato la sentenza della Ctr con un ricorso in Cassazione. La Suprema Corte, accogliendo il ricorso, ha rinviato il caso ad altra sezione della Ctr Toscana. La Cassazione ha ribadito che il principio di inerenza deve essere collegato esclusivamente all’esercizio dell’attività d’impresa, escludendo valutazioni quantitative, e considerando i parametri di congruità e antieconomicità come indici della mancanza di inerenza.

 

Ripartizione dell’Onere della Prova

La Cassazione ha inoltre sottolineato che, in materia di accertamento delle imposte sui redditi, spetta al contribuente dimostrare l’esistenza, l’inerenza e la coerenza economica dei costi deducibili. Non è sufficiente che una spesa sia stata registrata nei conti dell’impresa; è necessaria una documentazione di supporto che ne giustifichi l’importo e la coerenza con l’attività aziendale. In caso contrario, l’Amministrazione finanziaria può legittimamente negare la deducibilità di costi sproporzionati rispetto ai ricavi o all’oggetto dell’impresa.

 

Implicazioni per l’IVA

Anche in tema di IVA, la Cassazione ha affermato che la prova dell’inerenza di un costo, quale atto d’impresa, ricade sul contribuente. Questo include la dimostrazione dell’esistenza e della natura della spesa, oltre alla sua destinazione concreta alla produzione.

Nel caso specifico, la Ctr Toscana non ha rispettato questi principi, non verificando se i canoni di locazione fossero sproporzionati rispetto al valore del leasing pagato dalla società locatrice e ai canoni concordati con altri soggetti.

 

Conclusioni

Infine, la Cassazione ha ribadito che, di fronte a una spesa potenzialmente antieconomica, è responsabilità del contribuente dimostrarne l’effettività e l’inerenza. Questo principio si applica sia in ambito fiscale che in materia di IVA, con rilevanti implicazioni per le aziende chiamate a giustificare le proprie spese davanti all’Amministrazione finanziaria.

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Valeria Ceccarelli

Mi occupo di realizzazioni grafiche digitali e cartacee. 

Sono la responsabile della comunicazione e della sponsorizzazione di Commercialista.it e di altre aziende in diversi ambiti. 

Ho collaborato come editor per diversi volumi aziendali e biografici. 

Attualmente sono laureanda in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l'Unicusano di Roma.

Profilo completo e Articoli Valeria Ceccarelli

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