I dividendi rappresentano la distribuzione degli utili realizzati da una società ai propri soci. In Italia, la tassazione dei dividendi segue principi differenti a seconda che il soggetto percipiente sia una persona fisica o una società.
Sommario
Tassazione per soci persone fisiche
- Partecipazioni qualificate:
Si considerano partecipazioni qualificate quelle che superano il 2% del capitale sociale o che comportano diritti di voto che superano il 2% dei voti esercitabili in assemblea.
Per le partecipazioni qualificate, l’imposta sui dividendi è prelevata direttamente alla fonte dalla società a titolo di imposta sostitutiva, con un’aliquota del 26%.
I dividendi netti percepiti dal socio (al netto della ritenuta alla fonte) non concorrono al reddito imponibile del socio ai fini IRPEF.
Partecipazioni non qualificate
Per le partecipazioni non qualificate, i dividendi percepiti concorrono al reddito imponibile del socio ai fini IRPEF.
La quota di dividendi che concorre al reddito imponibile varia a seconda del regime fiscale del socio:
Reddito da impresa: i dividendi concorrono al reddito imponibile per il 58,14%, con tassazione all’aliquota IRPEF ordinaria.
Altri casi: i dividendi concorrono al reddito imponibile per il 58,14%, con tassazione all’aliquota IRPEF ordinaria.
Tassazione per società
- Le società che percepiscono dividendi da altre società residenti in Italia beneficiano di un’esenzione fiscale del 95% sugli utili ricevuti.
- I restanti 5% degli utili concorrono al reddito imponibile della società percettrice e sono assoggettati all’imposta sul reddito delle imprese (IRES) con l’aliquota ordinaria.
Regime fiscale dei plusvalenze
- Le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate detenute per almeno un anno sono esenti da imposta.
- Le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni non qualificate detenute per almeno un anno sono soggette a un’imposta sostitutiva del 26%.
Novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2024
La Legge di Bilancio 2024 non ha introdotto modifiche significative al regime fiscale dei dividendi.
Confermata l’aliquota di imposta sostitutiva del 26% per i dividendi derivanti da partecipazioni qualificate.
Confermata l’esenzione fiscale del 95% sugli utili percepiti da società da altre società residenti in Italia.
Casi particolari
- Dividendi esteri: la tassazione dei dividendi esteri può variare a seconda del paese estero da cui provengono. In alcuni casi, è possibile fruire di sconti d’imposta o di crediti d’imposta previsti dalle convenzioni contro le doppie imposizioni stipulate dall’Italia con altri paesi.
- Dividendi percepiti da soggetti non residenti: i dividendi percepiti da soggetti non residenti in Italia sono assoggettati a un’imposta sostitutiva del 26%, a meno che non sia prevista una diversa aliquota da una convenzione contro le doppie imposizioni.
Conclusione
Il regime fiscale dei dividendi in Italia è complesso e prevede diverse casistiche. È importante rivolgersi a un professionista per un’analisi approfondita della propria situazione fiscale e per la determinazione della corretta tassazione dei dividendi percepiti.