Premessa
Il presente elaborato si propone umilmente di avvicinare la figura del ‘giurista’ alla comunità nel cercare di affrontare questioni di fatto e di diritto che interessano l’intera pluralità di individui nella quotidianità della vita.
Sommario
Spesso, infatti, si delinea una marcata separazione tra lo specialista tecnico del diritto e coloro la cui vita è totalmente – o quasi – dominata dalla regola giuridica che comunemente e tecnicamente chiamiamo ‘norma’.
Si ritiene indispensabile colmare questo gap conoscitivo inevitabile e cercare di inserire la figura del ‘tecnico avvocato’ o, più in generale, ‘giurista’ nel quotidiano vivere anche e soprattutto cercando un confronto ed una dialettica costruttiva con chi non possiede un background giuridico ma necessità inevitabilmente di un supporto quotidiano nel gestire i rapporti intersoggettivi tra privati e con enti pubblici.
L’ordine delle questioni giuridiche trattate è volutamente e consapevolmente casuale senza
l’ambizione di una trattazione sistematica, soffermandoci su questioni giuridiche tra loro totalmente differenti e appartenenti ad una varietà di ambiti: dal diritto civile al diritto penale, passando attraverso il diritto costituzionale, il diritto amministrativo ed il diritto ambientale.
L’elaborato assume, quindi, una prospettiva trasversale, indagando e soffermandosi su questioni che attengono e sarebbero classificabili negli ambiti del diritto più distanti e distinti tra loro ma che trovano un minimo comune denominatore nel fatto che il giurista si trova e si troverà spesso ad affrontare casi e situazioni differenti e tra loro distanti nell’ambito ma non nell’approccio che sarà sempre e comunque improntato su due direzioni: una direzione squisitamente ‘teorica’ ed una direzione ‘indispensabilmente’ pratico-operativa.
La realtà di tutti i giorni è governata dalla norma ma è il ‘giurista’, genericamente inteso, che deve svolgere una specifica e vera e propria missione: portare la norma a conoscenza della pluralità di individui che fanno parte della comunità e far conoscere gli strumenti di tutela dei diritti di cui ciascun individuo è – talvolta inconsapevolmente – titolare e dei doveri che sullo stesso incombono.
Se è, infatti, vero che la condotta di ciascun individuo deve conformarsi alla ‘norma’ e alla regola che il nostro ordinamento giuridico impone, occorre che tale norma sia recepibile, comprensibile e, quindi, applicabile in concreto con una evidente necessità che abbia tre caratteri fondamentali ed essenziali: sia una norma valida, giusta ma, soprattutto, efficace.
Quando il diritto del singolo o della collettività viene leso – momento che definiamo patologico e che si contrappone al momento fisiologico, trattandosi di una sua talvolta inevitabile degenerazione – vi è la necessità che l’individuo conosca quali strumenti di tutela debbano essere azionati per ottenere un ristoro ovvero un risarcimento ovvero, più genericamente, una tutela dell’integrità della propria sfera giuridico-patrimoniale che è stata – o si assume essere stata – violata.
È, quindi, necessario utilizzare un linguaggio più accessibile alla pluralità di individui che, pur mantenendo il suo indispensabile tecnicismo, si faccia e si renda alla portata di chiunque. Questo è l’auspicio: il diritto viva nella realtà, viva tra gli uomini e da questi sia conosciuto perché la conoscenza della norma è presupposto indispensabile per poter agevolmente affrontare quotidianamente la vita nella sua problematicità e nelle questioni che di volta in volta ciascuno è chiamato inevitabilmente ad affrontare.
La c.d. cancellazione del debito
Nel merito, ci si soffermerà nel presente contributo su un tema che potenzialmente potrebbe riguardare una pluralità di soggetti che versino in situazioni di c.d. inesigibilità del complessivo debito esattoriale risultante dall’estratto di ruolo, ai sensi dell’art. 1 comma 253 della Legge di bilancio 2023 (L. 197/2022).
In particolare, il comma 253 della Legge di bilancio 2023 ha modificato i termini ed i casi (art. 1, comma 684 – bis, della Legge n. 190/2014) nei quali l’Agente della riscossione può comunicare all’Ente creditore l’inesigibilità del debito esattoriale affinché lo stesso proceda al suo annullamento.
L’inesigibilità del debito esattoriale
L’Agente della Riscossione può comunicare, in qualsiasi momento, l’inesigibilità, dopo aver
verificato che il debitore si trovi in almeno una delle seguenti ipotesi. Di che cosa si tratta quando si parla di ‘inesigibilità?
– assenza di beni del debitore, risultante alla data dell'accesso al
sistema informativo del Ministero dell’ economia e delle finanze in
qualunque momento effettuato dall’ agente della riscossione; (art.
1, comma 253, lettera b);
– rapporto percentuale tra il valore dei beni del debitore risultanti
alla data dell’ accesso di cui alla lettera b) e l’ importo complessivo
del credito per cui si procede inferiore al 5 per cento (art. 1, comma 253, lettera f).
Il discarico, ex art. 1 comma 253 della Legge di bilancio 2023, è, dunque, un diritto imprescindibile
la cui ratio legis ed il cui fondamento presidiano, senz’altro, anche il diritto alla vita del
contribuente, quale diritto fondamentale costituzionalmente garantito e tutelato.
Intervento pratico-operativo
Valutati opportunamente i presupposti di diritto, occorrerà prendere in esame case by case la concreta situazione in esame al fine di analizzare la sussistenza dei presupposti richiesti dalla fattispecie poc’anzi esaminata.
Ci si domanderà se la situazione in esame sia o meno gravemente compromessa, in quanto il debito esattoriale è insostenibile per l’istante che rientra nelle ipotesi di legge appena descritte;
Si accerterà se il soggetto versi o meno in una oggettiva difficoltà economica caratterizzata dal fatto che i beni del contribuente sono gravati da ipoteche e da problematiche catastali che li rendono indisponibili a qualsiasi transazione, riducendone ulteriormente il valore economico.
Pertanto, si valuterà se la situazione patrimoniale in esame sia o meno equiparabile all’assenza di beni aggredibili;
Pertanto, il consulente tecnico chiamato a studiare la questione specifica sottopostagli, valuterà la situazione patrimoniale e reddituale e se la stessa consenta o meno una forma di pagamento all’Agente della riscossione e se fosse o meno sostenibile un’eventuale adesione alla rottamazione quater (Legge n. 197/2022).
Conclusioni
È d’obbligo rilevare che non vi è alcuna intenzione di dare un contributo risolutivo e tecnicamente spendibile nelle sedi giudiziarie. Si tratta, infatti, di un mero accenno a questioni, come quella poc’anzi trattata, che si reputano, fra diverse e molteplici indagabili, ‘giuridicamente’ rilevanti.
Per tali ragioni, ci si rivolga al professionista per valutare la propria posizione debitoria e
prospettare eventuali azioni o comportamenti da porre in essere a tutela della propria persona e della propria sfera giuridico-patrimoniale che potrebbe già essere gravemente compromessa.
Alla prossima!
Cagliari, 9 agosto 2023