Quel pasticcione di Mirò
Arte e pubblico, in questo caso i bambini. Un dipinto che raffigura il rapporto tra i bimbi e i quadri, in particolare, quelli del pittore spagnolo Mirò.
Tecnica: Acrilico su tela.
Dimensioni: 50 x 100
Profondità:3,5 cm
Ubicazione: Piazza Michelangelo 18, Cagliari, Sardegna.
Arte e pubblico, in questo caso i bambini. Un elemento fondamentale in ambito artistico, è la relazione tra dipinto e spettatore. Si parla di emozioni, di sensazioni, di umanità. Cosa mi provoca un quadro mentre lo guado? Questo devo chiedermi nel momento in cui mi trovo di fronte a un dipinto. Cosa provocherà questa immagine allo spettatore? E’ ciò che il pittore si chiede. Questo di Paolo Laconi, è un’opera che raffigura il rapporto tra i bimbi e i quadri, in particolare, quelli del pittore spagnolo Mirò.
Questo è un quadro in cui viene rappresentata una scolaresca che va a visitare un museo. Naturalmente i bambini sono stupiti, pensano che questi sono disegni che anche loro riuscirebbero a fare. Sono appunto sorpresi, c’è chi guarda, chi è distratto… L’opera si intitola “quel pasticcione di Mirò” proprio per indicare il suo stile semplice e a tratti incomprensibile.
E’ un modo di fare arte semplice quello di Mirò, però non per questo è poco gradevole o scontato. E’ un’arte che le piace questa?
A me piace perché all’epoca è stata un’innovazione artistica: sono segni particolari che vogliono rappresentare qualcosa che fa parte della sua vita, in modo molto disordinato o con simbolismi. Ho voluto associare questa sua tendenza con i miei personaggi, aggiungendo un po’ di ironia.
Le piacerebbe che i bambini entrassero in contatto con l’arte tramite i suoi quadri?
Ho già avuto modo di fare questa esperienza, soprattutto nelle scuole. Infatti in una scuola vicino a Cagliari, una maestra mi aveva chiesto se i bambini potessero ricreare una mia opera tramite i loro disegni; perciò anche loro ( i bambini) hanno avuto modo di sperimentare queste forme e questi colori. Anche in un evento ad Ares, con una mia collega pittrice, avevamo coinvolto tutti i bambini per lavorare sull’arte tramite i miei dipinti.
Abbiamo già detto che il rapporto tra arte e pubblico è fondamentale, se non addirittura l’aspetto centrale dell’arte. Ma con i bambini è ancora diverso. Loro sono più emotivi di noi adulti, si lasciano più andare difronte alle emozioni e per questo saranno sempre i critici più spietati per un pittore: non hanno pudore. Se fossi un artista mi preoccuperei più del giudizio di un bambino più tosto che di quello di Philippe Daverio ( per esempio), per il semplice fatto che i primi sarebbero onesti al cento per cento.
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