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mercoledì 2 Ottobre 2024

Le società fiduciarie

Cosa sono?

Una società fiduciaria si occupa di custodire e amministrare beni per conto di terzi, secondo le loro indicazioni, ma anche di organizzare aziende, di tutte le questioni amministrative (conservazione dei documenti; redazione del rendiconto delle partecipazioni che detiene; voto in assemblea dei soci secondo le indicazioni del fiduciante) e di rappresentare i portatori di azioni e obbligazioni.

Vantaggi dell’affidarsi ad una società fiduciaria

Queste società operano sulla base del negozio fiduciario, attraverso il quale un soggetto (fiduciante) trasferisce un diritto o uno o più beni ad un altro soggetto (fiduciario), che ne cura l’amministrazione. Tra i due soggetti vige un patto di riservatezza, derogato esclusivamente in caso di accertamento fiscale, in quanto la legge attribuisce all’Amministrazione Finanziaria il potere di ottenere le informazioni necessarie per la procedura.
Avvalersi di una società fiduciaria già in fase di costituzione della società consente la totale riservatezza del titolare effettivo della quota di partecipazione sociale, il quale, non risultando nella visura camerale della società, può avviare il proprio progetto imprenditoriale mantenendo anonima la sua identità per un periodo di tempo determinato o indeterminato.
Inoltre, il patrimonio da essa gestito è il cosiddetto patrimonio separato e non può essere aggredito dai creditori particolari della società fiduciaria stessa; ciò consente di tutelare il proprio patrimonio mobiliare o immobiliare.

Come si diventa società fiduciaria?

Innanzitutto occorre provvedere alla costituzione della società ed alla sua iscrizione al competente Registro delle imprese, attenendosi alle indicazioni fornite dal D.M. 16 gennaio 1995. Le società fiduciarie possono costituirsi sia in forma di società azionaria sia in forma di società a responsabilità limitata, nel rispetto del minimo capitale sociale previsto per le stesse. Nella denominazione è possibile far espresso riferimento all’appellativo “fiduciaria”; inoltre, l’oggetto sociale deve fare esplicito riferimento alle attività della L. 1966/1939 e dallo stesso deve evincersi che la società non possa operare in riferimento a operazioni per le quali si trova in conflitto di interessi.
In generale vengono costituite nella forma di società di capitali e per operare devono ottenere l’autorizzazione del Ministero delle Imprese e del made in Italy.
L’avvio del procedimento avviene mediante presentazione dell’istanza al Ministero delle Imprese e del made in Italy, mediante raccomandata con ricevuta di ritorno o, preferibilmente, mediante PEC. Una volta ricevuta la comunicazione dell’Ufficio competente circa la data di avvio del procedimento e relativi termini e se la documentazione trasmessa risulta essere completa, il medesimo Ufficio chiama ad esprimersi il Ministero della Giustizia, il quale deve pronunciarsi entro 30 giorni e, in caso di pronuncia positiva, emette il decreto di autorizzazione e ne viene data comunicazione alla società.

La domanda di autorizzazione

La domanda di autorizzazione va presentata in carta legale a cura del rappresentante legale della società, redatta nelle forme e nei modi stabiliti nell’allegato A del D.M. 16 gennaio 95 e corredata della prevista documentazione. La sussistenza dei requisiti e delle condizioni richiesti deve essere affermata mediante dichiarazione sottoscritta con firma autenticata dai soggetti che svolgano funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso la società. È inoltre necessario allegare una marca da bollo di importo corrispondente al prezzo di un foglio di carta legale, ai fini del rilascio di copia autenticata del provvedimento autorizzativo.
Alla domanda devono inoltre essere allegati:

  1. copia dell’atto costitutivo e copia dello statuto sociale, entrambi autenticati da notaio e conformi alla legge in materia di imposta di bollo;
  2. certificato del Registro delle Imprese competente attestante l’iscrizione della società e l’integrale versamento del capitale sociale;
  3. relazione sugli scopi perseguiti e sui relativi mezzi predisposti;
  4. copia del contratto relativo al possesso dei locali debitamente registrato (laddove sia stato stipulato un contratto di sublocazione, si avrà cura di allegare copia dell’originario contratto di locazione dal quale possa evincersi l’esplicita facoltà per il conduttore di avvalersi della sublocazione di parte dei locali);
  5. ultimo bilancio regolarmente approvato e/o relazione dichiarazione negativa sull’attività svolta;
  6. modulistica adottata, con particolare riferimento alle condizioni generali di contratto;
  7. copia dell’attestazione bancaria relativa al deposito vincolato di una quota del capitale sociale;
  8. elenco e generalità dei membri del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale ove presente, compresi i membri supplenti, nonché personale non d’ordine, con indicazione dei relativi poteri conferiti;
  9. dichiarazione relativa al possesso dei requisiti di professionalità e onorabilità, a cura di ciascun interessato e accompagnata da fotocopia di un documento di identità in corso di validità;
  10. ulteriore marca da bollo per uso amministrativo da € 16,00, qualora si intenda ricevere copia conforme in bollo del provvedimento di autorizzazione allo svolgimento dell’attività fiduciaria.

Nei casi in cui la documentazione sia già in possesso del Ministero la società richiedente è esentata dal riprodurla: la domanda deve indicare tale circostanza e la data di invio della documentazione medesima.

 

Un caso particolare: l’autorizzazione della Banca d’Italia

Sono tenute a richiedere alla Banca d’Italia l’autorizzazione per l’iscrizione nella sezione separata dell’albo ex art. 106 TUB:

  • le società che sono controllate direttamente o indirettamente da una banca o da un intermediario finanziario;
  • le società che hanno la forma di società per azioni e un capitale versato non inferiore al doppio di quello richiesto per le società per azioni (€100 mila).

In questi casi, i requisiti per il rilascio dell’autorizzazione da parte della Banca d’Italia sono:

  • forma giuridica di società di capitali per le fiduciarie sottoposte a controllo di una banca o di un intermediario finanziario ovvero della forma di società per azioni per le altre società fiduciarie;
  • sede legale e direzione generale in Italia;
  • per le fiduciarie non sottoposte a controllo di una banca o di un intermediario finanziario, capitale versato di ammontare non inferiore al doppio di quello richiesto dall’art. 2327 c.c.;
  • l’autorizzazione del Ministero delle Imprese e del made in Italy;
  • possesso dei requisiti previsti dalla normativa per i titolari delle partecipazioni qualificate;
  • possesso dei requisiti di idoneità previsti dalla normativa per gli esponenti aziendali;
  • assenza, tra le società fiduciarie o i soggetti del gruppo di appartenenza e altri soggetti, di stretti legami che ostacolino l’effettivo esercizio delle funzioni di vigilanza;
  • oggetto sociale limitato alle sole attività previste dalla L. 1966/1939 e dal D.M. 16 gennaio 1995.

Vanno inoltre presentati documenti specifici, indicati nella Circolare della Banca d’Italia n. 288/2015, tra i quali: atto costitutivo, statuto, programma di attività e relazione concernente l’attività esercitata e la struttura organizzativa.
In seguito al rilascio dell’autorizzazione, la società viene iscritta nella sezione separata dell’albo di cui all’art. 106 TUB e le viene comunicato il proprio codice identificativo. Tale iscrizione comporta la subordinazione della società fiduciaria alla vigilanza della Banca d’Italia, al fine di assicurare il rispetto delle disposizioni in materia di antiriciclaggio.

 

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Dott.ssa Sara Marroni

Ho conseguito la laurea in Economia e Management presso l'Università di Roma Tor Vergata.
La scelta del curriculum Professione e Lavoro mi ha consentito di intraprendere un percorso accademico che prevede lo studio della contabilità nazionale ed internazionale, secondo i principi civilistici, OIC e IAS/IFRS, ma anche del diritto tributario, fallimentare e del lavoro.

La mia passione per l'economia e il diritto si affianca a quella per le lingue straniere, che da sempre mi accompagna.
Mi sono infatti diplomata presso il Liceo Linguistico James Joyce, scegliendo un curriculum che mi consentisse di focalizzarmi sullo studio della lingua inglese, francese e tedesca, nelle quali ho raggiunto un livello avanzato.
Negli anni del liceo ho inoltre seguito corsi di lingua cinese ed araba, nelle quali ho raggiunto rispettivamente un livello intermedio e base.

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