Riflessi fiscali ed agevolazioni delle pianificazioni fiscali nelle imprese in ipotesi di operazioni straodinarie (fusioni, scissioni, costituzione di spa con conferimento di rami di azienda), affrancamento imposta sostitutiva beni conferiti.
Le operazioni straordinarie e il vantaggio fiscale: quando può essere considerato indebito?
Le operazioni straordinarie aziendali possono generare vantaggi fiscali, ma è fondamentale che queste operazioni siano supportate da ragioni economiche valide e non siano esclusivamente finalizzate all’ottenimento di benefici fiscali.
Sommario
In caso contrario, il vantaggio fiscale può essere considerato “indebito”.
Categorie di Operazioni Straordinarie
Le operazioni straordinarie si dividono principalmente in due categorie: quelle che riguardano i beni e quelle che riguardano i soggetti.
Le prime comportano il trasferimento di beni aziendali da un soggetto giuridico a un altro, come accade nella cessione o nel conferimento di un’azienda.
Le seconde, come la fusione, ridefiniscono i rapporti partecipativi tra i soci senza un diretto trasferimento di beni.
Queste operazioni sono regolate da una normativa fiscale che distingue tra operazioni neutrali, realizzative e a realizzo controllato. Le operazioni realizzative, come la cessione di un’azienda, generano effetti fiscali rilevanti per entrambe le parti coinvolte, mentre quelle neutrali, come fusioni e scissioni, non comportano effetti reddituali.
La Cessione Indiretta d’Azienda: Fasi e Implicazioni Fiscali
Un esempio di operazione straordinaria è la cessione indiretta d’azienda, che si articola in più fasi: la costituzione di una società veicolo (newco), il conferimento dell’azienda a questa società, e la successiva cessione delle partecipazioni. Questo tipo di operazione può beneficiare del regime di participation exemption (Pex), che prevede l’esenzione dal reddito imponibile del 95% delle plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate.
Il vantaggio fiscale ottenuto da una cessione indiretta potrebbe però risultare indebito se l’operazione è priva di sostanza economica o di motivazioni extra fiscali significative. Questo aspetto è stato chiarito dalla normativa vigente e da interpretazioni giurisprudenziali recenti, che sottolineano come la semplice finalità di ottenere benefici fiscali non sia sufficiente a giustificare l’operazione.
Il Ruolo dell’Imposta di Registro e la Questione dell’Abuso
Un altro elemento da considerare nella cessione indiretta riguarda l’imposta di registro.
La cessione diretta di un’azienda è soggetta a imposta proporzionale, mentre la cessione indiretta, attraverso la vendita di quote, è tassata in misura fissa. Anche il conferimento di un’azienda segue una tassazione in misura fissa.
Il rischio di configurare l’operazione come abusiva, ai fini delle imposte dirette e di registro, è stato mitigato dalla normativa che esclude l’elusività della cessione indiretta d’azienda, purché non seguita da ulteriori passaggi che alterino significativamente la natura dell’operazione.
Conclusioni
Le operazioni straordinarie, come la cessione indiretta d’azienda, devono essere attentamente valutate per evitare che il vantaggio fiscale ottenuto venga considerato indebito. La normativa attuale fornisce strumenti per distinguere tra operazioni legittime e potenzialmente abusive, assicurando che le operazioni di riorganizzazione aziendale possano avvenire senza indebiti oneri fiscali, purché supportate da valide ragioni economiche.
Tassazione nel conferimento d'azienda: Guida aggiornata al 2024
Il conferimento d'azienda rappresenta un'operazione societaria frequente, che consiste nel trasferimento della proprietà o di un ramo d'azienda da un soggetto (conferente) ad un altro (conferitario). Tale operazione può avvenire a titolo gratuito o oneroso e può avere diverse finalità, tra cui la fusione, la scissione o la cessione di un ramo d'azienda non strategico.
Aspetti fiscali del conferimento d'azienda
La tassazione del conferimento d'azienda varia a seconda della tipologia di conferimento e delle modalità con cui viene effettuato.
Ecco una panoramica delle principali casistiche:
Conferimento d'azienda a titolo gratuito:
- Plusvalenza per il conferente: In linea generale, il conferimento d'azienda a titolo gratuito configura una cessione a titolo oneroso ai fini fiscali, con conseguente tassazione delle plusvalenze realizzate dal conferente. Le plusvalenze sono calcolate come differenza tra il valore normale dei beni conferiti e il loro costo fiscalmente riconosciuto. La plusvalenza è assoggettata a tassazione IRPEF con aliquota ordinaria (dal 23% al 43%), ad eccezione delle plusvalenze derivanti da beni immobili, che sono soggette a tassazione separata con aliquota del 20%.
- Imposta di registro: Il conferimento d'azienda a titolo gratuito è soggetto all'imposta di registro, con aliquota fissa di € 200,00.
- Imposta ipotecaria, catastale e di bollo: Sono dovute le imposte ipotecaria, catastale e di bollo in misura fissa, rispettivamente di € 200,00, € 50,00 e € 16,00.
Conferimento d'azienda a titolo oneroso:
- Plusvalenza per il conferente: Anche nel caso di conferimento a titolo oneroso, il conferente è tenuto a tassare le plusvalenze realizzate, con le stesse modalità descritte nel caso precedente. Il corrispettivo pattuito per il conferimento rappresenta il valore normale dei beni conferiti ai fini del calcolo della plusvalenza.
- Minusvalenza per il conferente: In caso di minusvalenza, ovvero se il valore normale dei beni conferiti è inferiore al loro costo fiscalmente riconosciuto, il conferente non ha alcun beneficio fiscale. La minusvalenza non è infatti deducibile ai fini IRPEF.
- Imposta di registro: Il conferimento d'azienda a titolo oneroso è soggetto all'imposta di registro, con aliquota proporzionale dell'1% sul valore normale dei beni conferiti.
- Imposta ipotecaria, catastale e di bollo: Sono dovute le imposte ipotecaria, catastale e di bollo in misura fissa, rispettivamente di € 200,00, € 50,00 e € 16,00.
Affrancamento delle plusvalenze
In alternativa alla tassazione ordinaria, il conferente può optare per l'affrancamento delle plusvalenze, versando un'imposta sostitutiva pari al 12% (per i beni immobili situati in Italia o in Stati UE o SEE), al 14% o al 16% (a seconda del valore dei beni) per i restanti beni. L'affrancamento consente di scontare la plusvalenza e di evitare la sua tassazione in sede di future cessioni dei beni conferiti.
Conferimento d'azienda non operativa
Per i conferimenti d'azienda non operativa, ovvero aziende che non hanno svolto attività commerciale negli ultimi due anni o che hanno realizzato ricavi inferiori a determinati limiti, è prevista una tassazione agevolata. In particolare, le plusvalenze realizzate dal conferente sono soggette ad un'imposta sostitutiva del 12%.
Conferimento d'azienda tra società dello stesso gruppo
Il conferimento d'azienda tra società dello stesso gruppo è generalmente esente da imposta di registro e da imposta sostitutiva, a patto che siano rispettate determinate condizioni, tra cui la continuità degli impegni lavoristici e la sostanziale identità dell'oggetto sociale delle società coinvolte.
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Fusioni, Scissioni e Trasformazioni: Strategie Vincenti per Crescita e Ottimizzazione Fiscale delle Aziende
Introduzione
Nel dinamico mondo degli affari, le aziende cercano costantemente strategie per rimanere competitive, espandere la propria presenza sul mercato e ottimizzare la propria struttura fiscale. Le operazioni di fusione, scissione e trasformazione rappresentano strumenti strategici cruciali che permettono alle società di raggiungere tali obiettivi. Questi meccanismi non solo offrono l'opportunità di realizzare sinergie operative ed economiche, ma possono anche portare significativi vantaggi fiscali, se gestiti con attenzione e nel rispetto della normativa vigente. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche, i vantaggi e gli aspetti legali di queste operazioni straordinarie, fornendo una guida chiara su come possono essere sfruttate al meglio dalle imprese per promuovere la crescita e l'efficienza fiscale.Caratteristiche delle Operazioni Straordinarie
Fusione La fusione è un'operazione attraverso la quale due o più società si uniscono per formarne una nuova o una società incorpora un'altra. Il processo comporta la trasmissione universale del patrimonio delle società che si estinguono a quella che le incorpora o nasce dalla fusione. Dal punto di vista fiscale, la fusione può permettere alle società di utilizzare perdite fiscali pregresse, ottimizzare l'aliquota d'imposta e realizzare economie di scala. Scissione Con la scissione, una società trasferisce parte del proprio patrimonio a una o più società esistenti o di nuova costituzione. Può avvenire per incorporazione (parte del patrimonio viene trasferito a una o più società già esistenti) o per costituzione di nuove società. La scissione è spesso utilizzata per dismettere rami d'azienda non strategici, per riorganizzare attività o per separare attività rischiose da quelle più stabili, ottenendo anche potenziali vantaggi fiscali attraverso la più efficiente allocazione delle risorse. Trasformazione La trasformazione è il cambiamento della forma giuridica di una società (da S.r.l. a S.p.A., per esempio) senza che ci sia una modifica sostanziale nel patrimonio o nell'attività. Questa operazione può essere motivata da esigenze di accesso ai mercati finanziari, di adeguamento a specifiche normative settoriali o di ricerca di efficienze fiscali e gestionali. Ogni operazione straordinaria ha implicazioni fiscali specifiche, richiedendo un'attenta pianificazione e un'analisi dettagliata per massimizzare i benefici economici e finanziari, garantendo al contempo la conformità con le leggi vigenti.Vantaggi Fiscali e Economici
Le operazioni di fusione, scissione e trasformazione offrono una serie di vantaggi fiscali ed economici che possono essere sfruttati dalle imprese per ottimizzare la loro struttura e strategia aziendale. Comprendere questi benefici è fondamentale per prendere decisioni informate e strategicamente vantaggiose. Vantaggi Fiscali- Utilizzo di Perdite Fiscali: Le società possono utilizzare le operazioni straordinarie per ottimizzare l'impiego di perdite fiscali accumulate, consentendo la compensazione di tali perdite con utili futuri e riducendo l'onere fiscale complessivo.
- Razionalizzazione dell'Allocazione delle Risorse: Attraverso scissioni e fusioni, le aziende possono riorganizzare le proprie attività in entità più efficienti dal punto di vista fiscale, ottimizzando l'esposizione fiscale globale.
- Agevolazioni Fiscali: Specifiche normative possono prevedere regimi fiscali di favore per determinate operazioni straordinarie, come esenzioni da imposte di bollo, di registro o altre imposte indirette, contribuendo a ridurre il costo complessivo dell'operazione.
- Sinergie Operative ed Economiche: Le fusioni e le scissioni possono generare significative sinergie, riducendo i costi operativi e incrementando l'efficienza produttiva. Questo può tradursi in una maggiore competitività sul mercato e in una crescita del valore aziendale.
- Ristrutturazione e Riorganizzazione: Le trasformazioni e le scissioni consentono di adeguare la struttura aziendale alle mutevoli condizioni di mercato e agli obiettivi strategici, facilitando l'accesso a nuovi mercati o settori.
- Gestione del Rischio: Attraverso la separazione di attività in entità distinte, le imprese possono isolare i rischi finanziari e operativi, proteggendo i beni più preziosi da potenziali esposizioni.
Aspetti Legali e Normativi
La realizzazione di operazioni di fusione, scissione e trasformazione è soggetta a una serie di requisiti legali e normativi specifici, finalizzati a garantire la trasparenza, la correttezza e la protezione degli interessi di tutte le parti coinvolte. È fondamentale avere una comprensione approfondita di questi aspetti per navigare con successo il processo e assicurare la conformità legale. Normative di Riferimento- Codice Civile: Il Codice Civile italiano fornisce il quadro normativo di base per le operazioni straordinarie, delineando le procedure, i diritti e gli obblighi delle società e dei soci.
- Normative Fiscali: La legislazione fiscale italiana, inclusi i provvedimenti dell'Agenzia delle Entrate, stabilisce le modalità di trattamento fiscale delle operazioni straordinarie, definendo le condizioni per l'accesso a eventuali regimi di favore.
- Regolamenti Europei e Internazionali: Per le società che operano anche fuori dai confini nazionali, è importante considerare gli aspetti legali e fiscali applicabili a livello europeo e internazionale, che possono influenzare la struttura e l'efficacia delle operazioni straordinarie.
- Valutazioni Preliminari: Analisi di fattibilità legale e fiscale, valutazione degli impatti sulle strutture esistenti e definizione degli obiettivi strategici.
- Documentazione e Approvazioni: Preparazione della documentazione necessaria, ottenimento delle approvazioni societarie e adempimento delle formalità legali e fiscali.
- Gestione Post-Operazione: Implementazione delle modifiche organizzative, assicurazione della corretta integrazione delle attività e monitoraggio degli aspetti legali e fiscali.
Conclusioni e Strategie Future
Le operazioni di fusione, scissione e trasformazione rappresentano potenti strumenti strategici per le aziende che cercano di ottimizzare la propria struttura, espandere o consolidare la propria presenza sul mercato e migliorare l'efficienza fiscale. Quando attentamente pianificate e implementate, queste operazioni possono offrire significativi vantaggi economici, finanziari e fiscali, contribuendo alla crescita sostenibile dell'impresa.Strategie di Successo
Per massimizzare il successo di queste operazioni straordinarie, le aziende dovrebbero adottare un approccio strategico che includa:- Valutazione Approfondita: Analizzare dettagliatamente le sinergie, i benefici fiscali e i rischi associati per garantire che l'operazione sia in linea con gli obiettivi strategici aziendali.
- Consulenza Specializzata: Avvalersi del supporto di consulenti legali e fiscali esperti nel campo delle operazioni straordinarie per navigare la complessità normativa e assicurare la massima efficienza.
- Comunicazione Efficace: Mantenere una comunicazione trasparente con tutti gli stakeholders, inclusi soci, dipendenti e altri partner commerciali, per gestire le aspettative e facilitare un'integrazione fluida.
Guardare al Futuro
Mentre le aziende continuano ad adattarsi a un ambiente di mercato sempre più dinamico e competitivo, l'utilizzo strategico di operazioni di fusione, scissione e trasformazione rimarrà un elemento chiave per la realizzazione di obiettivi di crescita e di ottimizzazione fiscale. Mantenere un'attenzione proattiva sulle tendenze del mercato, sulle evoluzioni normative e sulle opportunità di innovazione sarà essenziale per sfruttare appieno il potenziale di queste operazioni straordinarie. In conclusione, le fusioni, scissioni e trasformazioni offrono alle imprese un ventaglio di opzioni per ristrutturarsi e posizionarsi con successo nel mercato globale. Con la giusta pianificazione e consulenza, le società possono navigare con successo queste complesse operazioni, sbloccando nuovi livelli di crescita e efficienza.Operazioni straordinarie: definizione, presupposti e modalità operative. Trasformazione, fusione e scissione
Le operazioni societarie straordinarie: che cosa si intende?
Con il presente contributo si intende offrire uno strumento d’azione alle imprese. Detto strumento d’azione è rappresentato dalle cc.dd. operazioni straordinarie. Commercialista.it e la partner neonata Roberto Pusceddu & Partners Law Firm Sta offrono alle proprie assistite dei meccanismi finalizzati a soddisfare le esigenze specifiche manifestate dalle aziende che hanno sottoposto all’attenzione dello scrivente problematiche che attengono le fasi dinamiche di vita delle imprese Le operazioni straordinarie, in particolare, quelle consistenti nella trasformazione, fusione e scissione, costituiscono dei momenti fondamentali della vita di una società: infatti, nel corso della sua esistenza, ogni impresa può avvertire il bisogno di modificarsi e adeguarsi al variare della situazione economica, mutando di fatto il suo assetto giuridico o patrimoniale.Quanti tipi di trasformazione societaria sono previsti dal codice civile?
Si ha trasformazione di una società qualora la stessa, durante la sua vita, assuma un tipo di organizzazione sociale diverso da quello originario di cui all’atto di costituzione. Il codice civile contempla due tipi di trasformazione: — trasformazione omogenea, in relazione a quelle vicende modificative che vedono la trasformazione di società commerciali di persone (società in nome collettivo o in accomandita semplice) in società di capitali (società per azioni, in accomandita per azioni o a responsabilità limitata) o, viceversa, la trasformazione di una società di capitali in una società di persone. Si qualifica come trasformazione omogenea anche quella da un tipo di società di persone ad un altro appartenente alla stessa categoria o da un tipo di società di capitali ad un altro; — trasformazione eterogenea, quando c’è una variazione di una società di capitali in enti di tipo diverso (come società cooperative, società consortili, consorzi, comunioni d’azienda, associazioni non riconosciute e fondazioni) o, viceversa, la trasformazione di tali enti, ad eccezione delle sole associazioni non riconosciute, in società di capitali.Che cosa accade con la trasformazione? Principio di continuità dei rapporti giuridici
L’articolo 2498 c.c. sancisce che con la trasformazione l’ente trasformato conserva i diritti e gli obblighi e prosegue in tutti i rapporti anche processuali dell’ente che ha effettuato la trasformazione. Ciò significa che la trasformazione non comporta l’estinzione della società preesistente e la nascita di una nuova società, bensì la continuazione della vecchia società in una rinnovata veste giuridica: la società trasformata, anche se diversamente organizzata, non perde la sua identità e conserva i diritti e obblighi anteriori alla trasformazione. La delibera di trasformazione, in quanto comporta la continuità dei rapporti giuridici, ha natura modificativa e non novativo-successoria.La fusione: in che cosa consiste e in quali modi può essere realizzata?
A norma dell’articolo 2501 c.c. la fusione di più società può eseguirsi mediante la costituzione di una nuova società o mediante l’incorporazione in una società di una o più altre. Nel primo caso si parla di fusione propria, che si realizza con la nascita di un nuovo ente che sostituisce tutte le società che si fondono; in concreto, le società preesistenti si estinguono, vengono meno come entità autonome, anche se ciò non comporta la definizione dei loro rapporti giuridici, anche processuali, che proseguono in capo alla società risultante dalla fusione. Nel secondo caso si parla di fusione per incorporazione in cui una delle società partecipanti (incorporante) sopravvive ed ingloba tutte le altre, che si estinguono (incorporate). I soci di queste ultime ricevono, in sostituzione della partecipazione detenuta, secondo il rapporto di cambio, le azioni o quote della società incorporante: ciò non avviene quando la società incorporante possiede la totalità delle partecipazioni dell’incorporata (cd. fusione impropria). La fusione può aver luogo sia tra società dello stesso tipo (fusione omogenea), sia atra società di tipo diverso (fusione eterogenea), sia fra società ed enti non societari nei limiti della disciplina della trasformazione omogenea. La fusione per incorporazione si realizza attraverso un procedimento complesso e articolato che, per semplificazione espositiva, possiamo schematizzare in tre fasi:- redazione del progetto di fusione;
- approvazione del progetto di fusione;
- stipula dell’atto di fusione per incorporazione.
Scissione: nozione e forme
L’operazione di scissione si caratterizza per la scomposizione del patrimonio di una società, che viene attribuito, in tutto o in parte, ad altre società, preesistenti o nuove (società beneficiarie), e per l’attribuzione ai soci della società originaria di azioni o quote delle società beneficiarie del trasferimento patrimoniale. Sono specificamente disciplinate le possibili forme dell’operazione:- la scissione può innanzitutto essere totale; in tale ipotesi la società originaria (che si estingue) assegna tutto il suo patrimonio ad almeno due altre società, sicché i soci della società originaria cessano di essere tali per divenire soci delle società assegnatarie;
- nella scissione parziale, invece, la società originaria (che perdura) assegna parte del suo patrimonio ad una o più altre società, sicché i soci della società originaria rimangono tali pur divenendo anche soci di una o più delle società beneficiarie.
Procedimento di scissione
Il procedimento di scissione è simile a quello dettato per la fusione. Gli amministratori delle società partecipanti alla scissione devono redigere un progetto di scissione, da sottoporre all’approvazione delle assemblee delle società medesime (art. 2506bis c.c.). Il progetto di scissione deve essere iscritto nel registro delle imprese dei luoghi ove hanno sede le società partecipanti oppure pubblicato sul sito internet della società. Gli amministratori di ciascuna società partecipante devono, altresì, predisporre un’apposita situazione patrimoniale, redatta secondo le regole dettate per il bilancio di esercizio e riferita ad una data non anteriore ai centoventi giorni rispetto a quella del deposito nella sede sociale del progetto di scissione. Tale situazione patrimoniale, peraltro, potrà anche essere sostituita dall’ultimo bilancio di esercizio, se questo è stato chiuso non oltre sei mesi prima.Decorrenza degli effetti
Gli effetti della scissione decorrono dall’ultima delle iscrizioni dell’atto di scissione nell’ufficio del registro delle imprese territorialmente competente in relazione alle società beneficiarie. A partire dal momento in cui la scissione sortisce effetto (verso i terzi) ciascuna delle società beneficiarie assume i diritti e risponde degli obblighi della società scissa in conformità all’atto di scissione. Dopo tutte le iscrizioni dell’atto di scissione nel registro delle imprese delle sedi delle società partecipanti, non può più essere pronunciata l’invalidità di esso: nessun vizio dell’atto medesimo, né delle deliberazioni assembleari che l’hanno preceduto, potrà più essere eccepito e resterà solo aperta la possibilità di agire per il risarcimento dei danni ove ne ricorrano gli estremi (art. 2504quater c.c., richiamato dall’art. 2506ter c.c.).Come sono tutelati i creditori sociali nelle operazioni di scissione?
La scissione è potenzialmente più rischiosa della fusione per i creditori delle società partecipanti, perché, in conseguenza dello smembramento della società loro debitrice, essi si vedono ridotta la garanzia patrimoniale su cui originariamente potevano fare affidamento. È per questo che l’art. 2506quater c.c. prevede che ogni società nata dalla scissione sia solidalmente responsabile per i debiti relativi alla società scissa non soddisfatti dalla società cui fanno carico, nei limiti del valore effettivo del patrimonio netto ad essa trasferito o rimasto. In pratica, il creditore deve rivolgersi alla società beneficiaria cui il credito/debito sia stato trasferito e, se questa risulti inadempiente, può rivolgersi alle altre beneficiarie (ed anche alla società scissa, nella scissione parziale) nel limite del valore effettivo del patrimonio netto trasferito (o rimasto in capo alla società scissa).Conclusioni
È d’obbligo rilevare che non vi è alcuna intenzione di dare un contributo risolutivo e tecnicamente spendibile nelle sedi giudiziarie. Si tratta, infatti, di un mero accenno a questioni, come quella poc’anzi trattata, che si reputano, fra diverse e molteplici indagabili, ‘giuridicamente’ rilevanti. Per tali ragioni, ci si rivolga alle imprese per valutare la propria posizione e prospettare eventuali azioni o comportamenti da porre in essere a tutela della propria persona e della propria sfera giuridico-patrimoniale che potrebbe già essere gravemente compromessa da vicende societarie in cui le stesse potrebbero essere coinvolte. Alla prossima! Quartu Sant’Elena, 19 ottobre 2023(totale 30)