Il credito d’imposta Mezzogiorno o Bonus investimenti Sud è tra le agevolazioni utilizzabili nel 2021 a sostegno della ripresa economica post Covid19. Ecco le principali caratteristiche alla luce della proroga della Legge di bilancio 2021 per accedere al beneficio
Il credito d’imposta Mezzogiorno o Bonus investimenti Sud è tra le agevolazioni utilizzabili nel 2021 a sostegno della ripresa economica post Covid19.
La legge di bilancio 2021 infatti ha disposto che fino al 31 dicembre 2022 gli investimenti nel Sud Italia saranno agevolati con il credito di imposta Mezzogiorno. Le imprese potranno così fruirne dal 31 marzo 2021 sino al 31 dicembre 2022 (articolo 1, comma 171, legge n. 178 del 2020).
Il credito è stato introdotto inizialmente dalla legge di stabilità 2016 (L. N. 208/2015) per gli anni dal 2016 al 2019 e poi prorogato dalla Legge di bilancio 2020 (L. 160/2019).
Imprese beneficiarie.
Possono beneficiare del credito di imposta Mezzogiorno tutte le imprese, nuove o già esistenti, di qualsiasi natura giuridica e dimensione ubicate nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo).
Restano escluse l’industria siderurgica; carbonifera; costruzione navale; fibre sintetiche; trasporti; produzione e distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche; settore creditizio e finanziario, assicurativo e le imprese in difficoltà.
Beni agevolabili.
Le acquisizioni, anche in leasing, di beni strumentali nuovi (macchinari, impianti e attrezzature) effettuate in attuazione di un progetto di investimento iniziale nelle aree produttive del Mezzogiorno.
Non rientrano tra i beni agevolabili i beni strumentali usati e i beni non strumentali (merce destinati alla vendita; assemblati).
Il beneficio.
Per gli investimenti effettuati dal 31 marzo 2021 al 31 dicembre 2022 le imprese maturano un credito di imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione con le imposte e contributi dovuti (articolo 17 D. Lgs. 247/1997).
Limite massimo dell’investimento.
Il credito d’imposta è commisurato al costo complessivo dei beni, nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, pari a 3 milioni di euro per le piccole imprese, a 10 milioni di euro per le medie imprese e a 15 milioni di euro per le grandi imprese.
Percentuali agevolative.
L’intensità massima dell’aiuto è pari:
– al 45% per le piccole imprese, al 35% per le medie imprese, al 25% per le grandi imprese per le Regioni Calabria, Puglia, Campania, Sicilia, Basilicata e Sardegna;
– al 30% per le piccole imprese, al 20% per le medie imprese e al 10% per le grandi imprese, per le Regioni Abruzzo e Molise.
La richiesta.
Le imprese che intendono usufruire del credito di imposta devono inviare, anche tramite intermediario autorizzato, un apposito modulo all’Agenzia delle entrate, esclusivamente tramite Entratel o Fisconline. Nel modulo, reperibile sul sito dell’Agenzia, devono essere indicati i dati degli investimenti agevolabili e del credito d’imposta del quale è richiesta l’autorizzazione alla fruizione. L’Agenzia una volta verificati i dati dichiarati rilascia apposita ricevuta per autorizzare o negare la facoltà di fruire del credito di imposta.
Il credito di imposta maturato potrà essere usato in compensazione, tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate, a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta.
Con provvedimento n. 65238/21 il Direttore dell’Agenzia delle entrate ha approvato un nuovo modello, reperibile sul sito, che le imprese a partire dal 31 marzo 2021 dovranno trasmettere per richiedere l’autorizzazione alla fruizione del tax credit ed anche per comunicare eventuali rettifiche/rinunce alla misura agevolativa. La proroga del credito mezzogiorno al 31 dicembre 2022 introdotta dalla legge di bilancio 2021 ha infatti reso necessario l’aggiornamento del modulo.
Cumulo con altre agevolazioni.
L’Agenzia delle Entrate, con circolare n. 12/E/2017, ammette il cumulo del credito di imposta Mezzogiorno con gli aiuti “de minimis” e con altri aiuti di Stato che insistano sugli stessi costi, sempre che tale cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalla normativa europea.
Ulteriori territori ammessi all’agevolazione.
Con l’art. 18-quater del D. L. N. 8/2017 il credito d’imposta è stato esteso, con alcune modifiche, ai Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi sismici succedutisi dal 24 agosto 2016.
Inoltre, con l’art. 5 del D. L. N. 91/2017 il credito d’imposta è riconosciuto anche per investimenti effettuati nelle zone economiche speciali (ZES).