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mercoledì 27 Novembre 2024

Art Bonus 2017 : detrazione fiscale fino al 65 % per chi investe in arte e cultura. La guida pratica con le “istruzioni per l’uso”

Al fine di promuovere in modo stimolante e proattivo il mondo della cultura e del turismo il D. L. 31. 5. 2014, n. 83, “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo”, ha introdotto l’Art bonus, uno strumento che consente di beneficiare di fortissimi incentivi fiscali per chi investe in cultura (su restauri e tutela del patrimonio artistico italiano o per aiutare teatri, istituti culturali, fondazioni liriche), confermato dalla legge di Stabilità 2017 sulla base del successo finora riscosso, soprattutto da parte delle imprese. Ecco la guida pratica con tutte le “istruzioni per l’uso”!

Cos’è e come funziona l’Art Bonus

Al fine di promuovere in modo stimolante e proattivo il mondo della cultura e del turismo il D. L. 31. 5. 2014, n. 83, “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo”, ha introdotto l’Art bonus, uno strumento che consente di beneficiare di fortissimi incentivi fiscali per chi investe in cultura (su restauri e tutela del patrimonio artistico italiano o per aiutare teatri, istituti culturali, fondazioni liriche), confermato dalla legge di Stabilità 2016 sulla base del successo finora riscosso, soprattutto da parte delle imprese.

Nel dettaglio, chi eroga donazioni a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano (persona fisica o giuridica) potrà godere una detrazione fiscale del 65% che si traduce in un credito di imposta ripartito in tre quote annuali di pari importo. E’ quindi una misura premiale per tutti quei privati, enti o società che decidono di fare mecenatismo, cioè di effettuare erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo.

Erogazioni liberali che danno diritto alla detrazione fiscale

Si tratta delle donazioni aventi ad oggetto i seguenti interventi:

manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;

sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (es. Musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, come definiti dall’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al Decreto Legislativo 22/01/2004 n. 42 ,) delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione;

realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo;

interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, laddove destinate ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi.

NB La legge di stabilità 2016 del 28 dicembre 2015, n. 208 ha stabilizzato e reso permanente l’ “Art bonus” abolendone i limiti temporali anteriormente fisssati

Chi può ottenere l’Art Bonus

Il credito d’imposta è attribuibile a tutti i soggetti che effettuano le erogazioni liberali a sostegno della cultura e dello spettacolo incluse nell’elenco sopra indicato, indipendentemente dalla natura e dalla forma giuridica.

Come vanno finanziati gli interventi per ottenere l’agevolazione fiscale?

L’Agenzia delle Entrate ha precisato che (anche) le erogazioni liberali in esame devono essere effettuate avvalendosi esclusivamente di uno dei seguenti sistemi di pagamento:

tramite banca (es. Bonifico);

tramite ufficio postale (es. Versamento su conto corrente intestato al beneficiario);

mediante gli altri sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 del DLgs. 241/97, cioè mediante carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.

Attenzione non possono beneficiare del credito d’imposta le erogazioni liberali effettuate in contanti, in quanto non offrono sufficienti garanzie di “tracciabilità”.

Soggetti esclusi dal bonus

La detrazioni fiscali non possono operare rispetto alle erogazioni liberali effettuate a favore di beni culturali appartenenti a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti. In tale ipotesi, restano applicabili le disposizioni in vigore già previste dal TUIR.

NB Il Decreto Legge n. 189 2016 “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016”, ha previsto una deroga per gli immobili di interesse culturale dedicati al culto situati nei comuni colpiti dal terremoto per le donazioni in favore della ricostruzione/restauro dei suddetti edifici, per i quali sarà riconosciuto il credito d’imposta. Leggi il testo dell’Articolo 17 “Art-Bonus” e l’Allegato 1 “Elenco dei comuni colpiti dal sisma”.

Tetti massimi del credito d’imposta

• per le persone fisiche ed enti che non svolgono attività commerciale (dipendenti, pensionati, professionisti), il credito d’imposta è riconosciuto nel limite del 15% del reddito imponibile;

• per i soggetti titolari di reddito d’impresa (società e ditte individuali) ed enti non commerciali che esercitano anche attività commerciale il credito d’imposta è invece riconosciuto nel limite del 5 per mille dei ricavi annui.

Modalità di fruizione

Soggetti titolari di reddito d’impresa : il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione mediante il modello F24, ai sensi dell’art. 17 del D. Lgs. 241/97, a scomputo dei versamenti dovuti. Inoltre in caso di mancato utilizzo in tutto o in parte di tale importo nei predetti limiti, l’ammontare residuo potrà essere utilizzato nel corso dei periodi d’imposta successivi, secondo le modalità proprie del credito;

Persone fisiche e gli enti che non esercitano attività commerciali, fruizione del credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi.

NB Anche le imprese in perdita fiscale possono ottenere il credito d’imposta, poiché la norma non prevede la determinazione dell’agevolazione su un reddito imponibile positivo.

Attenzione : il credito d’imposta derivante dall’Art Bonus:

non concorre alla formazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, comprese le relative addizionali regionali e comunali;

non concorre alla determinazione del valore della produzione netta ai fini IRAP;

non rileva ai fini della determinazione della quota di interessi passivi deducibile dal reddito d’impresa, ai sensi dell’art. 61 del TUIR;

non rileva ai fini della determinazione della quota di spese e altri componenti negativi diversi dagli interessi passivi, deducibile dal reddito d’impresa, ai sensi dell’art. 109 co. 5 del TUIR.

NB Se l’erogazione liberale è destinata ad Enti o Istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo, l’Art Bonus si applica solo se l’erogazione liberale è effettuata per la realizzazione di nuove strutture, il restauro ed il potenziamento di quelle esistenti.

Codice tributo

Il codice tributo da utilizzare per la compensazione del credito d’imposta, Art Bonus è 6842 (risoluzione dell’Agenzia delle Entrate 116/E/2014).

Per attivare l’Art Bonus 2017, o se desiderate chiedere un parere o una consulenza fiscale – tributaria ed essere assistiti serenamente step by step nella vostra attività professionale o progettualità d’impresa,

contattateci subito al numero verde 800. 19. 27. 52!

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