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mercoledì 2 Ottobre 2024

Marchio con opzione Patent Box: come guadagnare innovando la vostra impresa grazie ad imposte super ridotte

Il Patent Box, opzione fiscale introdotta dalla Legge di Stabilità 2015 che prevede la tassazione agevolata dei redditi derivanti dall’utilizzo della proprietà intellettuale, assume una particolare rilevanza nel marchio collettivo che si qualifica come  potente e accattivante brand, simbolo di garanzia e certificazione qualitativa dei prodotti in un’ottica di incremento delle quote di mercato per l’impresa e di customer satisfaction per  i consumatori. Vediamo insieme quali vantaggi potreste ottenere se decideste di registrare un marchio collettivo ed esercitare l’opzione Patent Box.

 

Il Patent Box applicato al marchio collettivo: innovazione, detassazione e valorizzazione sul mercato

Il Patent Box, opzione fiscale introdotta dalla legge di stabilità 2015 che prevede la tassazione agevolata dei redditi derivanti dall’utilizzo della proprietà intellettuale, assume una particolare rilevanza nel marchio collettivo che si qualifica come potente e accattivante brand, simbolo di garanzia e certificazione qualitativa dei prodotti in un’ottica di incremento delle quote di mercato per l’impresa e di customer satisfaction per i consumatori.

Nella logica di un marchio come questo, legato profondamente all’origine, natura e qualità del prodotto sul quale è apposto, è evidente come il “Patent Box” possa moltiplicare in modo esponenziale e agevolato lospazio dedicato alle attività di ricerca ed innovazione che sono essenziali e strategiche per ottimizzare, evolvere ed affinare i particolari product process, trattamenti, quality, materie prime e know how sintetizzati nel prodotto finito marchiato con un “marchio collettivo” amplificando cosi valore, cultura ed emozioni racchiusi e suscitati dal brand.

Il Patent Box quindi, premia moltissimo ed in particolare anche le imprese che investono in Research & Innovation titolari di un marchio collettivo, decretandone il successo nell’ambito della globalizzazione dell’economia mondiali.

Inoltre, i benefits ottenibili grazie ai bonus fiscali del Patent Box rivelano la loro funzionalità anche in relazione alle strategie pubblicitarie e di marketing per la valorizzazione dell’immagine commerciale dell’impresa.

Chi intende avvalersi di un marchio collettivo dunque, oltre ad avvantaggiarsi di un prezioso valore aggiunto in termini di competitività, optando per il Patent Box otterrà una variazione in diminuzione dal reddito d’impresa imponibile ai fini delle imposte IRES e IRAP pari al 50% dal 2017 di una quota parte del reddito agevolabile ed una detassazione notevole in caso di cessione del brand.

N. B. Attualmente l’opzione agevolativa è validamente esercitabile essendo stato prorogato l’originario termine del 30 giugno 2016

 

Quantifichiamo il risparmio fiscale usufruibile con il Patent Box per i titolari di marchio collettivo

Se si decide di presentare domanda di Patent Box, l’impresa titolare di un marchio collettivo (la concedente-licenziante) assisterà all’abbattimento di quasi la metà rispetto al regime ordinario, della tassazione delle royalties.  Questo tipo di redditi, normalmente tassati al 31,4%, sconteranno in pratica una tassazione al 16% sempre a condizione che l’opzione fiscale venga esercitata correttamente e in conformità ai requisiti di legge.

 

Esaminiamo le applicazioni pratiche del Patent Box con riferimento al marchio collettivo

A) Licensing cioè concessione in licenza d’uso (strutturale al funzionamento del marchio collettivo)

In tale ipotesi “ordinaria”, il reddito “netto” agevolabile è costituito dalla differenza tra i canoni (cc. Dd. “royalties”) percepiti e i costi rilevanti; per calcolare il reddito agevolabile effettivo, si applica la seguente formula:  {RPI x [(costi qualificati + eventuale uplift nel massimo del 30%)/costi complessivi]} x 50%.

In sintesi, circa la metà dei redditi derivanti dallo sfruttamento economico del marchio collettivo sarà sottratto a tassazione.

Per determinare il beneficio e la valutazione di convenienza economica occorrerà, in conformità ai chiarimenti contenuti nella circolare 11/E della Agenzia delle Entrate:

calcolare il reddito agevolabile derivante dall’utilizzo del marchio collettivo (canoni di concessione al netto dei costi fiscalmente rilevanti);
moltiplicarlo per il nexus ratio (rapporto tra costi qualificati cioè quelli relativi allo sviluppo, mantenimento e accrescimento del bene immateriale e costi complessivi);
applicare alla quota di reddito agevolabile così ottenuta l’aliquota del 50% dal 2017 quantificando così la detassazione effettiva;
preventivare i costi amministrativi contabili e fiscali eventualmente da abbattere.

 

B) Le plusvalenze derivanti dalla cessione del “collective trademark” agevolabile saranno escluse dal computo del reddito imponibile a condizione che il 90% del corrispettivo (non della plusvalenza) sia reinvestito in attività di manutenzione o sviluppo di altri beni immateriali considerati dal Patent Box, da attuarsi non oltre la chiusura del secondo periodo di imposta successivo a quello nel quale si è verificata la cessione. In mancanza, si attiva un meccanismo di recapture del beneficio tramite variazione in diminuzione. Nel caso di cessioni infragruppo con parti correlate è possibile attivare una procedura di ruling. L’obbligo di reinvestimento scatta dal momento di realizzo della plusvalenza, senza che rilevino le modalità di pagamento del corrispettivo.

 

C) Operazioni straordinarie.  In caso di operazioni straordinarie, fiscalmente neutre (la fusione, la scissione, il conferimento di azienda) l’avente causa (e cioè società incorporante, società beneficiaria e società conferitaria) subentra al soggetto dante causa nell’esercizio dell’opzione agevolativa anche rispetto al computo della durata e dei costi.

Se si è titolari di un marchio collettivo quindi, procedere ad una fusione, scissione o acquisizione di azienda consente di conservare la facoltà di esercitare l’opzione agevolativa di “Patent Box” traendo tutti i possibili benefits derivanti brand.

 

Per poter applicare correttamente l’opzione del Patent Box e godere dei suoi benefit fiscali, sono necessarie:

a) delicate operazioni di audit interni o di vere e proprie due diligence, finalizzate ad ottenere una fotografia aggiornata del marchio collettivo e dei profili di reddittività ed efficienza;

b) la consulenza di esperti in materia per verificare la fattibilità pro norma dell’opzione in relazione al caso specifico e la gestione delle procedure burocratiche e del relativo ruling con l’ADE per evitare di decadere da questi imperdibili benefici fiscali.

 

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