I nuovi incentivi auto sono partiti giovedì 14 marzo, e sono concessi fino all’esaurimento dei 40 milioni di euro stanziati, che secondo le prime stime sono sufficienti per agevolare appena 25mila acquisti. Infatti dopo neanche 24 ore sono già in fase di esaurimento.
Autoveicoli Verdi: partiti il 14 marzo i nuovi incentivi “ad esaurimento” dei fondi stanziati
I nuovi incentivi auto sono partiti giovedì 14 marzo, e sono concessi fino all’esaurimento dei 40 milioni di euro stanziati, che secondo le prime stime sono sufficienti per agevolare appena 25mila acquisti. Infatti dopo neanche 24 ore sono già in fase di esaurimento.
Così già la legge istitutiva (Dl 83/12, articolo 17-decies) ha limitato la platea dei beneficiari. Il Dm attuativo (emanato l’11 gennaio dal ministero dello Sviluppo economico) ha posto vincoli procedurali e di assegnazione delle risorse tra le varie tipologie di mezzi e beneficiari, favorendo i veicoli che sono beni strumentali per le imprese (che però possono fruire dei bonus solo se rottamano un veicolo della stessa categoria immatricolato da oltre 10 anni e posseduto da loro da almeno un anno).
Come volevasi dimostrare gli ecoincentivi per l’auto si sono dimostrati una vana corsa contro il tempo. Si potevano prenotare da oggi ma in tarda mattinata erano gi terminati. I nuovi incentivi auto e hanno una dote finanziaria limitata: 40 milioni di euro, che secondo le prime stime sono sufficienti per agevolare appena 25mila acquisti. “Avevamo predetto esattamente quello che sarebbe accaduto. Questi incentivi sono solo fumo e niente arrosto anzi, per il nostro settore sono negativi perch hanno innescato un effetto attesa per nulla”. Questo il commento a caldo di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di autoveicoli di tutti i brand commercializzati in Italia. Conclude Pavan Bernacchi “Intanto abbiamo dissipato circa 5 milioni di euro di denaro pubblico per non vendere neanche un’auto in pi. Adesso butteremo via gli altri 35 milioni destinati alle aziende, ammesso che nel loro parco abbiano autoveicoli da rottamare con pi di dieci anni. Per un’azienda cosa molto difficile.
Ai concessionari non resta che gestire le reazioni negative dei Clienti e di questo certo non avevamo bisogno”. Federauto da mesi ha lanciato accorati appelli al Governo perché bloccasse questo provvedimento, inutile e dannoso, che dilapiderà nel 2013 40 milioni di euro senza ottenere nessun effetto.
I veicoli e gli importi L’unico elemento ampio degli incentivi è il tipo di veicolo cui sono indirizzati: nelle norme non ci sono distinzioni di categoria, per cui in teoria il bonus non è riservato alle sole autovetture. Tuttavia, i limiti di emissione di CO2 (120 g/km come massimo assoluto) e l’esclusione dei mezzi ad alimentazione tradizionale (diesel e benzina) fanno sì che sostanzialmente il contributo spetti prevalentemente a pochi modelli di vetture e a qualche autocarro leggero (massa complessiva fino a 3,5 tonnellate). Infatti, il campo si restringe alle alimentazioni “alternative” (elettrica, ibrida e a gas, sia Gpl sia metano) e i veicoli elettrici e ibridi sono quasi tutte vetture; resterebbe spazio per furgoni e bus a gas, che però sforano il limite di CO2.
L’entità del bonus è modulata per livello di emissioni di CO2, secondo fasce tarate su percentuali del prezzo di acquisto ma comunque soggette a un limite massimo in valore assoluto. Si arriva fino a 5. 000 euro, ma questo massimo spetta praticamente solo a mezzi elettrici, il cui prezzo di listino è elevato.
Gli importi non sono tutti a carico dello Stato: metà è erogata sotto forma di sconto a carico del venditore. Nulla vieta che questi riservi al cliente un trattamento migliore di quello richiesto dalle norme sugli incentivi. Bisognerà comunque vedere quale sarà l’andamento dei prezzi di listino durante l’iniziativa, che è prevista per quest’anno, il 2014 e (sia pure con importi minori) il 2015.